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L'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), fondata a Roma nel 2001, attraverso il suo Osservatorio Nazionale sui Delitti Familiari, fondato a Roma nel 2013, svolge un lavoro cruciale di raccolta e analisi di dati relativi ai delitti familiari in Italia. Questo impegno, che si concretizza in report settimanali, mensili, trimestrali, semestrali e annuali, permette di tracciare un quadro dettagliato di questi eventi drammatici.
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Caratteristiche dei Delitti Familiari
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Fonti di informazione:Â I dati raccolti provengono principalmente da articoli di testate giornalistiche, offrendo una prospettiva ampia seppur non istituzionale.
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Tipologia di eventi:Â I "delitti familiari" includono omicidi, tentati omicidi, suicidi e tentati suicidi, spesso interconnessi e consumati all'interno di relazioni familiari o affettive.
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Definizione di "familiarità ": Il concetto di "familiarità " è ampio, comprendendo relazioni di conoscenza, colleganza, vicinanza, amicizia, rapporti affettivi/sentimentali (attuali o passati) e legami di parentela.
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Analisi multidimensionale: L'AIPC analizza diversi aspetti dei delitti familiari, tra cui il sesso delle vittime e degli autori, la distribuzione geografica degli eventi, il tipo di armi utilizzate e il grado di familiarità tra vittima e autore.
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LA SCIENZA DELLA VIOLENZA vi aspetta a PESCARA!
L'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia è onorata di invitarLa, in qualità di gradito ospite, al seminario di altissimo profilo "LA SCIENZA DELLA VIOLENZA". Questo evento cruciale si terrà presso la prestigiosa Sala Conferenze della Questura di Pescara il 17 maggio 2025 dalle ore 09:30 alle ore 12:30, un contesto che sottolinea l'importanza e la serietà del tema trattato.Â
Attenzione: Solo cinque posti disponibili!
È OBBLIGATORIA LA PRENOTAZIONE ENTRO L'11 MAGGIO info all'indirizzo: aipcitalia@gmail.com
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OMICIDI FAMILIARI IN ITALIA MESE DI MARZO 2025
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VITTIME: UN QUADRO CRUCIALE
Il focus sui dati relativi alle vittime è fondamentale per comprendere la dinamica e le caratteristiche di questi tragici eventi. Le variabili analizzate (sesso, età , grado di familiarità e distribuzione geografica) offrono spunti significativi per delineare il profilo delle persone più vulnerabili all'interno del contesto familiare.
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SESSO
LE VITTIME DI OMICIDI FAMILIARI SONO EQUAMENTE DIVISE TRA UOMINI E DONNE 50%
Questo dato evidenzia una tragica parità di genere nelle vittime di omicidio familiare nel mese di marzo 2025. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la violenza omicida in ambito familiare non colpisce in modo preponderante un solo genere. Questa equa distribuzione sottolinea la complessità del fenomeno e la necessità di analisi specifiche per uomini e donne, considerando le diverse dinamiche relazionali.
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ETÀ
LA FASCIA DI ETA’ PIÙ COLPITA DA OMICIDI FAMILIARI TRA LE DONNE È QUELLA TRA I 36 E I 53 ANNI
Questa fascia d'età per le donne vittime suggerisce che la violenza letale si concentra in un periodo della vita adulta in cui spesso si consolidano relazioni familiari e affettive, e potenzialmente possono emergere o acuirsi dinamiche conflittuali o di controllo. È un'età in cui le donne possono essere madri, lavoratrici e impegnate in diverse sfere della vita, rendendo la violenza subita ancora più sconvolgente nel suo impatto.
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LA FASCIA DI ETA’ PIÙ COLPITA DA OMICIDI FAMILIARI TRA GLI UOMINI È QUELLA TRA I 54 E I 71 ANNI
Per gli uomini, la fascia d'età più a rischio si sposta verso la tarda età adulta. Questo potrebbe riflettere dinamiche diverse rispetto alle donne, come conflitti legati a separazioni tardive, problemi di salute, o dinamiche di dipendenza e fragilità che possono sfociare in violenza.
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GRADO DI FAMILIARITÀ VITTIMA/AUTORE
LE VITTIME OMICIDI FAMILIARI DONNE VEDONO COME AUTORE PIÙ FREQUENTE, IL PARTNER NEL 75% DEI CASI
Questo è un dato allarmante che conferma come il contesto relazionale più pericoloso per le donne rimanga, in larga misura, la relazione di coppia (attuale o passata). L'alta percentuale di partner come autori sottolinea la necessità di interventi mirati sulla prevenzione della violenza di genere e sul supporto alle donne che vivono relazioni abusanti.
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LE VITTIME OMICIDI FAMILIARI UOMINI VEDONO COME AUTORE PIÙ FREQUENTE, UN PARENTE NEL 75% DEI CASI
Per gli uomini, il rischio maggiore sembra provenire da un cerchio familiare più ampio rispetto al solo partner. Questo dato suggerisce che le dinamiche violente che portano all'omicidio di uomini in ambito familiare possono essere diverse da quelle che colpiscono le donne, coinvolgendo potenzialmente figli, genitori, fratelli o altri consanguinei.
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Se ti ritrovi in dinamiche relazionali difficili, caratterizzate da tensioni, conflitti o, peggio ancora, da comportamenti violenti o minacciosi all'interno della tua famiglia o nelle tue relazioni affettive, non sottovalutare il pericolo e non rimanere in silenzio.
I dati dell'Osservatorio Nazionale sui Delitti Familiari dell'AIPC (Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia) evidenziano quanto queste situazioni possano degenerare in tragedie. Se riconosci segnali di allarme, se temi per la tua sicurezza o per quella di una persona a te cara, contattare immediatamente gli esperti dell'AIPC può fare la differenza.
Professionisti qualificati sono pronti ad ascoltarti, offrirti supporto psicologico e criminologico, e fornirti gli strumenti necessari per affrontare la situazione e intraprendere un percorso di protezione e cambiamento.
Non aspettare che sia troppo tardi. La prevenzione è la prima e più importante forma di difesa.
Contatta senza indugio l'AIPC per un aiuto concreto e confidenziale. La tua sicurezza e quella dei tuoi cari vengono prima di tutto.
Puoi contattare l'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) ai seguenti recapiti:
- Numero di telefono e WhatsApp:Â 3924401930Â (dalle ore 12:00 alle ore 16:00, anche i festivi).
- Email:Â aipcitalia@gmail.com
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DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA
LE VITTIME OMICIDI FAMILIARI DONNE RISPETTO ALLA DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA IN PERCENTUALE VEDONO ALLA PARI IL NORD E IL SUD E ISOLE 40%
La distribuzione geografica per le donne vittime evidenzia una presenza significativa di omicidi familiari sia al Nord che al Sud e nelle Isole, con una percentuale identica. Questo suggerisce che il fenomeno della violenza letale contro le donne in ambito familiare non è circoscritto a una specifica area geografica del paese, ma è un problema diffuso.
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LE VITTIME OMICIDI FAMILIARI UOMINI RISPETTO ALLA DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA IN PERCENTUALE VEDONO IL CENTRO ITALIA QUELLA PIU' COLPITA NEL 60%
Per gli uomini, il Centro Italia emerge come l'area geografica con la maggiore incidenza di omicidi familiari nel mese di marzo 2025. Questa concentrazione potrebbe essere dovuta a specificità socio-culturali o a dinamiche relazionali particolari presenti in quest'area, che meriterebbero ulteriori approfondimenti.
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ARMI UTILIZZATE
NEGLI OMICIDI FAMILIARI LE DUE ARMI PIÙ UTILIZZATE SONO L’ARMA DA TAGLIO NEL 40% E UN’ARMA IMPROPRIA NEL 20%: TRA IMPULSIVITA' E PREMEDITAZIONE
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Quando si analizza l'uso di "armi da taglio" negli omicidi familiari (che, come indicato nei dati di marzo 2025, rappresentano il 40% delle armi impiegate), è fondamentale considerare due scenari distinti, purtroppo non differenziati nelle statistiche attuali:
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Arma Reperita sulla Scena del Crimine: In alcune situazioni, l'arma da taglio utilizzata per l'omicidio potrebbe essere un oggetto già presente nell'ambiente domestico, come un coltello da cucina o delle forbici. L'utilizzo di un'arma di questo tipo potrebbe suggerire un'azione più impulsiva, scaturita da un'escalation improvvisa di un conflitto o da un raptus di violenza. In questi casi, la disponibilità immediata dell'oggetto può trasformarlo in uno strumento letale in un momento di perdita di controllo.
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Arma Portata Intenzionalmente sulla Scena: Diversamente, l'aggressore potrebbe aver portato con sé l'arma da taglio con la specifica intenzione di utilizzarla per commettere l'omicidio. Questa azione implicherebbe un grado di premeditazione maggiore e una pianificazione dell'atto violento. La scelta di portare un'arma specifica sulla scena del crimine può riflettere una determinazione più radicata nell'infliggere danno letale alla vittima.
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Significato della Differenza
La distinzione tra queste due modalità di utilizzo dell'arma da taglio ha implicazioni significative per la comprensione del profilo criminologico dell'autore e delle dinamiche dell'omicidio:
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Livello di Premeditazione: L'uso di un'arma portata intenzionalmente suggerisce un atto più premeditato e una volontà omicida preesistente, mentre l'utilizzo di un'arma reperita sul posto potrebbe indicare un'azione più impulsiva, sebbene non escluda una sottostante aggressività o ideazione violenta.
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Natura della Relazione e del Conflitto: Un omicidio commesso con un'arma portata intenzionalmente potrebbe essere l'epilogo di una storia di violenza pregressa o di un conflitto intenso e prolungato, in cui l'aggressore ha maturato l'intenzione di uccidere. L'uso di un'arma occasionale potrebbe, invece, essere legato a un singolo episodio di perdita di controllo in un contesto di tensione.
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Implicazioni Forensi e Investigative: La tipologia di arma e le modalità del suo ritrovamento sulla scena del crimine possono fornire importanti indizi agli investigatori per ricostruire la dinamica dell'evento e il profilo dell'aggressore.
In conclusione, sebbene i dati attuali non distinguano tra queste due casistiche, comprendere la potenziale differenza tra un'arma da taglio reperita sul posto e una portata intenzionalmente aggiunge un livello di analisi più profondo nella comprensione degli omicidi familiari, con importanti implicazioni per la criminologia e le strategie di prevenzione. Un'analisi più dettagliata dei dati futuri che includesse questa distinzione potrebbe fornire informazioni ancora più preziose per contrastare questo tragico fenomeno.
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IN SINTESI
L'analisi dei dati relativi alle vittime di omicidi familiari nel marzo 2025 in Italia delinea un quadro complesso e preoccupante. Si evidenzia una tragica equità di genere nelle vittime, con fasce d'età a maggiore rischio distinte tra uomini e donne. Il partner si conferma come la figura più pericolosa per le donne, mentre per gli uomini il rischio maggiore proviene da una cerchia familiare più ampia. La distribuzione geografica mostra una diffusione del fenomeno su tutto il territorio nazionale per le donne, con una maggiore concentrazione nel Centro Italia per gli uomini. Infine, le armi da taglio e quelle improprie risultano essere le più frequentemente utilizzate.
Questi dati, seppur relativi a un singolo mese, sottolineano l'importanza cruciale del lavoro di monitoraggio e analisi svolto dall'AIPC e la necessità di interventi di prevenzione e supporto mirati per contrastare la violenza familiare in tutte le sue forme.
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