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Il trigger fatale in "Destinazione errata": analisi psicotraumatologica di un collasso relazionale e della frattura del sé.
Autori: Dott.ssa Tiziana Calzone, Dott. Massimo Lattanzi
Affiliazione: Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR), Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF).
Abstract (Italiano)
Il presente articolo propone un'analisi psicotraumatologica del romanzo "Destinazione Errata" di Domenico Starnone, interpretato come un caso di studio clinico del trauma relazionale complesso. La tesi centrale è che l'invio accidentale di un messaggio d'amore agisca come un trigger che riattiva un trauma non elaborato nel protagonista, innescando una cascata di disregolazione neuro-psico-comportamentale. Attraverso l'applicazione dei modelli teorici della psicotraumatologia relazionale, sviluppati dall'AIPC e dal CIPR (Lattanzi & Calzone), della Teoria della Dissociazione Strutturale della Personalità (van der Hart, Nijenhuis & Steele) e della Teoria Polivagale (Porges), l'articolo esamina la frammentazione del Sé del protagonista, la sua "narrazione della disregolazione" attraverso l'agito e la coazione a ripetere dello scenario traumatico originario. L'analisi dimostra come il trauma individuale si propaghi nel sistema familiare come un "veleno relazionale", evidenziando la straordinaria accuratezza clinica del romanzo nel rappresentare le dinamiche del trauma irrisolto.
Parole chiave: trauma relazionale complesso, psicotraumatologia relazionale, dissociazione strutturale, teoria polivagale, coazione a ripetere, disregolazione emotiva, Domenico Starnone.
The fatal trigger in "wrong destination": a psychotraumatological analysis of a relational collapse and the fracture of the self.
Authors: Dr. Tiziana Calzone, Dr. Massimo Lattanzi
Affiliation: Italian Association of Psychology and Criminology (AIPC), Italian Center for Relational Psychotraumatology (CIPR), National Observatory on Family Homicides (ONOF).
Abstract (English)
This article provides a psychotraumatological analysis of Domenico Starnone's novel "Destinazione Errata" ("Wrong Destination"), interpreted as a clinical case study of complex relational trauma. The central thesis is that the accidental sending of a love message acts as a trigger, reactivating an unprocessed trauma in the protagonist and initiating a cascade of neuro-psycho-behavioral dysregulation. By applying the theoretical models of relational psychotraumatology developed by AIPC and CIPR (Lattanzi & Calzone), the Theory of Structural Dissociation of the Personality (van der Hart, Nijenhuis & Steele), and the Polyvagal Theory (Porges), the paper examines the fragmentation of the protagonist's Self, his "narrative of dysregulation" through acting-out, and the repetition compulsion of the original traumatic scenario. The analysis demonstrates how individual trauma spreads through the family system like a "relational poison," highlighting the novel's remarkable clinical accuracy in depicting the dynamics of unresolved trauma.
Keywords: complex relational trauma, relational psychotraumatology, structural dissociation, polyvagal theory, repetition compulsion, emotional dysregulation, Domenico Starnone.
Introduzione: la paraprassi come innesco traumatico
La letteratura, nella sua capacità di esplorare le profondità della psiche umana, offre spesso straordinari modelli per l'indagine clinica. Il romanzo di Domenico Starnone, "Destinazione Errata", si presta a una lettura che trascende la mera analisi letteraria, offrendosi come un eccezionale caso di studio per l'indagine psicotraumatologica. La tesi centrale di questo articolo è che l'incidente scatenante della narrazione — l'invio di un messaggio d'amore alla destinataria sbagliata — non costituisce un semplice disguido, ma una paraprassi freudiana: un atto mancato che svela un desiderio inconscio e, soprattutto, agisce come un potente trigger traumatico. Questo evento, apparentemente banale, non è la causa della crisi del protagonista, ma il catalizzatore che riattiva una ferita relazionale pregressa e mai elaborata, innescando una cascata di disregolazione emotiva e comportamentale che culmina in un vero e proprio collasso psicologico e relazionale. La vulnerabilità del protagonista era infatti preesistente, radicata in un trauma che egli stesso aveva tentato di seppellire in un angolo segreto della sua psiche. L'errore ha semplicemente fornito al suo sistema psichico il "permesso" di manifestare un conflitto a lungo represso.
L'analisi che segue applicherà i concetti chiave della psicotraumatologia relazionale, con un focus specifico sul modello del Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) e sui lavori di Massimo Lattanzi e Tiziana Calzone. Verranno esaminati i pensieri, i dialoghi e i comportamenti del protagonista attraverso le lenti del trauma complesso, della dissociazione strutturale della personalità, della coazione a ripetere e della disregolazione del sistema nervoso autonomo, così come descritto dalla Teoria Polivagale. Gli articoli pubblicati dall'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) e dall'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF) forniranno una guida interpretativa per concetti quali la "narrazione della disregolazione" e il "veleno relazionale", che descrivono come un trauma individuale possa infettare e destabilizzare un intero sistema familiare.
Sezione 1: La quiete apparente e la frattura del sé
Prima dell'incidente, il protagonista presenta una facciata di stabilità. La sua vita è definita dai ruoli di marito devoto, padre e sceneggiatore. Questa identità funzionale, dedicata alla gestione della vita quotidiana, corrisponde a quella che la teoria della dissociazione strutturale definisce la "Parte Apparentemente Normale" (ANP) della personalità. L'ANP del protagonista è costruita attorno alla relazione con sua moglie, Livia, descritta come un evento salvifico che ha posto fine a una "ingarbugliata fase dell'esistenza" giovanile. La sua fedeltà appare assoluta: "nessun'altra donna, assolutamente nessuna, mi aveva mai più attratto". Questa dedizione totalizzante non è un semplice dato emotivo, ma una strategia difensiva dell'ANP, la cui funzione primaria è evitare qualsiasi stimolo che possa riattivare il materiale traumatico dissociato.
Tuttavia, nel racconto affiorano crepe che tradiscono un disagio latente. La sua autodescrizione è intrisa di un senso di mediocrità: si definisce "lento, ciondolante... ridotto al grigio lavoro dello sceneggiatore". Questi elementi possono essere interpretati come il "rumore di fondo" della "Parte Emotiva" (EP) della sua personalità, la parte dissociata che custodisce le memorie, le emozioni e le sensazioni corporee legate al trauma originario. L'EP contiene sentimenti di vergogna, inadeguatezza e colpa, tipici esiti del trauma complesso, che premono per emergere. La "perfezione" della sua relazione con Livia è una costruzione psicologica necessaria per tenere a bada il caos del suo passato. Livia non è solo sua moglie; è la guardiana inconsapevole della sua stabilità post-traumatica.
Sezione 2: La narrazione della disregolazione: dall'iperarousal all'agito
La risposta di Claudia al messaggio errato agisce come un detonatore. La reazione psicofisiologica immediata del protagonista è un'oscillazione tra ansia e un "compiaciuto scossone". Questa dinamica è spiegabile attraverso la Teoria Polivagale, che descrive le risposte del sistema nervoso autonomo al pericolo. Il trigger disattiva il sistema ventrovagale (calma e connessione sociale sicura) e innesca una massiccia attivazione del sistema simpatico (lotta o fuga, iperarousal). È l'inizio di quella che Lattanzi e Calzone definiscono la "narrazione della disregolazione": l'incapacità di rimanere nella propria "finestra di tolleranza" emotiva, che porta il trauma a esprimersi attraverso il corpo e il comportamento.
La disregolazione interna culmina in un agito (acting out) impulsivo: la decisione di lasciare i tre figli piccoli chiusi a chiave in casa per raggiungere Claudia. Questo comportamento è la manifestazione fisica di un conflitto interno che non può essere elaborato mentalmente. È la "narrazione" comportamentale della disregolazione. Abbandonando i figli, egli sta simbolicamente abbandonando la sua ANP per cedere al dominio dell'EP. La catena di menzogne che costruisce da questo momento è la prova clinica che la sua psiche non opera più come un tutto integrato, ma come un insieme di frammenti dissociati che necessitano di narrazioni separate per coesistere.
Ascolta il podcast sul Canale AIPC Editore su Spotify MENTE|CRIMINE|TRAUMA “Il trigger fatale in "Destinazione errata": analisi psicotraumatologica di un collasso relazionale e della frattura del sé.” clicca sul link: https://open.spotify.com/episode/20RW5RQXWJAAIHbrh9oaAt?si=b631cb3e35ec4f53
Sezione 3: L'eco del passato e la coazione a ripetere
Il comportamento disregolato del protagonista trova la sua radice in un trauma relazionale complesso vissuto a vent'anni: una relazione predatoria con una donna sposata e madre, culminata in un confronto violento con il marito di lei e in un epilogo catastrofico (omicidio-suicidio) che il protagonista non ha mai elaborato, ma dissociato. Questa "ferita invisibile" è il motore segreto di tutta la sua successiva vita psicologica.
La relazione che intraprende con Claudia è un chiaro esempio di coazione a ripetere, un meccanismo inconscio attraverso il quale un individuo ricrea situazioni traumatiche nel tentativo di padroneggiarle. Claudia, come la donna del suo passato, è impegnata in una relazione stabile e ha una figlia, ricreando perfettamente lo scenario "proibito" che è al centro del suo trauma originario. Inconsciamente, egli non sta cercando un nuovo amore, ma un palcoscenico per rimettere in scena il suo dramma irrisolto, sperando in un epilogo migliore.
Sezione 4: Il crollo del sistema e il "veleno relazionale"
Il trauma non elaborato del protagonista e la sua relazione segreta iniziano a corrodere il suo sistema familiare, agendo come un "veleno relazionale" che contamina i legami primari. Sebbene Livia non conosca la verità, la sua crescente ostilità e le battute sarcastiche sono sintomi del malessere dell'intero sistema relazionale. I bambini, in particolare la figlia Nilde, agiscono come sismografi emotivi. Quando accusa il padre di averla fatta ammalare perché "parlava con Claudia", sta esprimendo la sua percezione che l'attenzione del padre è stata deviata. Quando, alla fine del romanzo, mente dicendo di aver fatto la pipì a letto mentre il letto è asciutto, sta comunicando una verità emotiva: la "base sicura" è stata violata dal segreto e dall'assenza emotiva del padre.
Conclusione: destinazione raggiunta
L'analisi psicotraumatologica di "Destinazione Errata" rivela come un singolo atto mancato abbia smascherato una complessa architettura di trauma non elaborato. La "destinazione errata" del messaggio si rivela una potente metafora. Inviando quel "ti amo" a Claudia, il protagonista ha inconsciamente raggiunto la "destinazione corretta" per il suo trauma irrisolto: un'arena relazionale in cui poterlo finalmente rimettere in scena. Il romanzo di Starnone illustra con precisione clinica i meccanismi del trauma relazionale: la sua latenza, la riattivazione tramite trigger e la sua "narrazione" attraverso azioni distruttive. La destinazione raggiunta non è quella dell'amore, ma quella del trauma che, una volta risvegliato, reclama il suo spazio e impone la sua terribile verità.
Se hai riconosciuto frammenti della tua storia in queste pagine, non affrontare il tuo percorso da solo. I professionisti volontari del CIPR di Pescara e di Roma sono qui per offrirti supporto e ascolto. Contattaci a aipcitalia@gmail.com o via Telefono e WhatsApp al 3924401930.
Riferimenti Bibliografici
- Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC). (2025). Articoli vari. Reperito da www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it.
- Boon, S., Steele, K., & van der Hart, O. (2013). La dissociazione traumatica. Comprenderla e affrontarla. Mimesis.
- Lattanzi, M., & Calzone, T. (2025). La narrazione della disregolazione: dal trauma relazionale alla violenza. Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia.
- Porges, S. W. (2014). La teoria polivagale. Fondamenti neurofisiologici delle emozioni, dell'attaccamento, della comunicazione e dell'autoregolazione. Giovanni Fioriti Editore.
- Porges, S. W. (2018). La guida alla teoria polivagale. Il potere trasformativo della sensazione di sicurezza. Giovanni Fioriti Editore.
- Starnone, D. (2025). Destinazione Errata. Einaudi.
- van der Hart, O., Nijenhuis, E. R. S., & Steele, K. (2011). Fantasmi nel sé. Trauma e trattamento della dissociazione strutturale. Raffaello Cortina Editore.