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Il Maschicidio silente: L'80% delle vittime di omicidio familiare è uomo. Rapporto ONOF (14-20 Agosto 2025)

25/08/2025 17:17

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Il Maschicidio silente: L'80% delle vittime di omicidio familiare è uomo. Rapporto ONOF (14-20 Agosto 2025)

Lo studio analizza i dati relativi ai delitti familiari occorsi in Italia nella settimana 14_20 agosto 2025, con la lente della psicotraumatologia relazionale.

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Abstract (Italiano)

Il presente studio si propone di analizzare i dati relativi ai delitti familiari occorsi in Italia nella settimana dal 14 al 20 agosto 2025, adottando la lente interpretativa della psicotraumatologia relazionale. L'obiettivo è decodificare le variabili dei profili della presunta vittima e del presunto autore di omicidio, superando una lettura meramente statistica per esplorare le dinamiche psicologiche sottostanti. La metodologia si basa sull'analisi dei dati raccolti dall'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF), inquadrati nel framework teorico-clinico del Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) e dell'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC). I risultati principali evidenziano un profilo di vittima prevalentemente maschile (80% dei casi), uccisa da parenti o conoscenti, riconducibile al fenomeno del "maschicidio" come esito di conflitti sociali. Il profilo dell'autore, anch'esso maschile, presenta una peculiare distribuzione anagrafica bimodale (18-35 e 54-71 anni), suggerendo differenti percorsi di cronicizzazione del trauma relazionale che culminano in un analogo collasso della regolazione emotiva. L'elevata prevalenza dell'arma da taglio (75%) viene interpretata come un indicatore di un sequestro emotivo e di un fallimento della capacità di mentalizzazione. Le conclusioni inquadrano l'atto omicida come l'esito catastrofico di un fallimento relazionale, radicato in traumi pregressi non elaborati, e sottolineano l'urgenza di adottare protocolli di valutazione e intervento trauma-informed, come il modello A.S.V.S. dell'AIPC, per una prevenzione efficace.

 

Abstract (English)

This study aims to analyze the data on family crimes that occurred in Italy during the week of August 14-20, 2025, through the interpretive lens of relational psychotraumatology. The objective is to decode the variables of the profiles of the alleged victim and perpetrator of homicide, moving beyond a purely statistical reading to explore the underlying psychological dynamics. The methodology is based on the analysis of data collected by the National Observatory on Family Homicides (ONOF), framed within the theoretical-clinical framework of the Italian Center for Relational Psychotraumatology (CIPR) and the Italian Association of Psychology and Criminology (AIPC). The main findings reveal a predominantly male victim profile (80% of cases), killed by relatives or acquaintances, attributable to the phenomenon of "maschicide" as an outcome of social conflicts. The perpetrator's profile, also male, shows a peculiar bimodal age distribution (18-35 and 54-71 years), suggesting different pathways of relational trauma chronification that culminate in a similar collapse of emotional regulation. The high prevalence of bladed weapons (75%) is interpreted as an indicator of an emotional hijacking and a failure of mentalization capacity. The conclusions frame the homicidal act as the catastrophic outcome of a relational failure, rooted in unprocessed past traumas, and emphasize the urgency of adopting trauma-informed assessment and intervention protocols, such as the AIPC's A.S.V.S. model, for effective prevention.

 

Comunicato stampa “VIOLENZA, BASTA SCORCIATOIE: PRIMA UNA MISURAZIONE SCIENTIFICA, POI LE ALTRE MISURE”. L’appello di AIPC e CIPR alla politica su Modernews online. Leggete e condividete:  https://www.modernews.online/47820_violenza-basta-scorciatoie-prima-una-misurazione-scientifica-poi-le-altre-misure-lappello-di-aipc-e-cipr-alla-politica/

 

1. Inquadramento teorico: La lente della psicotraumatologia relazionale

1.1. Definizione e principi della psicotraumatologia relazionale

La psicotraumatologia è la disciplina che indaga le conseguenze di eventi traumatici sulla psiche umana. Tuttavia, un approccio contemporaneo, particolarmente rilevante per l'analisi della violenza interpersonale, trascende il modello classico del Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD), spesso legato a un singolo evento minaccioso. Si focalizza invece sul trauma relazionale o complesso (C-PTSD), che origina da esperienze avverse croniche e ripetute all'interno di relazioni significative, specialmente durante lo sviluppo.

Il principio cardine di questo approccio è che il trauma più profondo non è l'evento in sé, ma la rottura dei legami di attaccamento sicuri, che rappresentano il fondamento della regolazione emotiva e della costruzione del Sé. L'esposizione prolungata a dinamiche di abuso, trascuratezza o invalidazione emotiva compromette lo sviluppo di capacità fondamentali come l'autoregolazione affettiva, la mentalizzazione e l'organizzazione di un'identità coesa. In questo contesto, la dissociazione non è un sintomo patologico, ma una strategia di sopravvivenza arcaica per sfuggire a un dolore psichico intollerabile. L'atto violento, pertanto, può essere concettualizzato come l'impossibilità di costruire un significato coerente rispetto all'esperienza, un fallimento che si manifesta quando le difese dissociative collassano.

 

1.2. L'Approccio Integrato dell'AIPC, CIPR e ONOF

L'analisi presentata in questo report si fonda sul modello teorico-metodologico sviluppato dall'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), un'organizzazione che dal 2001, sotto il coordinamento del Dott. Massimo Lattanzi e della Dott.ssa Tiziana Calzone, si occupa dello studio e del trattamento della violenza in un'ottica circolare. Questo modello si avvale di due strumenti sinergici: l'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF), braccio analitico che monitora il fenomeno, e il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR), centro clinico che ne fornisce la chiave di lettura.

Un pilastro di questo approccio è l'adozione di una definizione estensiva e clinicamente fondata del concetto di "familiarità". Tale definizione non si limita ai legami di sangue o di coppia, ma include ogni relazione significativa in cui si possono instaurare dinamiche disfunzionali: conoscenti, colleghi, vicini, amici e partner attuali o passati. Questa scelta metodologica non è una mera distinzione accademica, ma un presupposto fondamentale per comprendere la reale portata della violenza relazionale. Riconosce che le dinamiche psicologiche di potere, controllo, dipendenza e trauma non sono confinate al nucleo familiare tradizionale, ma possono permeare e avvelenare qualsiasi legame umano significativo. I dati della settimana in esame, che vedono i "conoscenti" e i "parenti" come principali categorie di familiarità, confermano la necessità empirica di tale ampliamento concettuale per non classificare erroneamente il fenomeno e mancarne le radici relazionali.

 

1.3. Concetti chiave: risonanza traumatica e la narrazione della violenza

Per decodificare la connessione tra il passato traumatico di un individuo e l'agito violento nel presente, l'approccio del CIPR si avvale di due concetti euristici fondamentali, emersi dalle pubblicazioni dell'AIPC.

Il primo è la "Risonanza Traumatica Interpersonale", un meccanismo inconscio per cui individui con traumi irrisolti tendono a selezionare e a rimanere invischiati in relazioni che, per dinamiche o caratteristiche del partner, riattivano e replicano le ferite originarie. Non si tratta di una ricerca masochistica del dolore, ma di un tentativo disperato e disfunzionale del sistema psichico di "risolvere" il copione traumatico, finendo però per perpetuarlo.

Il secondo concetto inquadra "l'omicidio come narrazione estrema del trauma relazionale". Secondo questa prospettiva, quando un individuo è sopraffatto da un dolore psichico che non riesce a mentalizzare, simbolizzare o comunicare verbalmente, l'atto violento diventa l'unica, catastrofica modalità per "raccontare" la propria sofferenza intollerabile. L'omicidio, quindi, non è un atto privo di senso, ma un'azione carica di un significato patologico: è la comunicazione non verbale e definitiva di un collasso interiore.

 

Ascolta il podcast “IL MASCHICIDIO SILENTE: l'80% delle vittime di omicidi familiari è maschio, rapporto ONOF (14-20 agosto 2025) ” sul Canale AIPC Editore su Spotify MENTE|CRIMINE|TRAUMA clicca sul link https://open.spotify.com/episode/6E7s0lMjCjiNYJCu5WajRU?si=1753f33300f749da

 

2. Analisi dei dati ONOF: fotografia della violenza nella settimana 14-20 Agosto 2025

2.1. Metodologia di rilevazione

È importante premettere una nota metodologica. I dati presentati e analizzati in questo report sono stati raccolti dall'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF) attraverso il monitoraggio sistematico di fonti aperte, specificamente articoli di cronaca pubblicati su testate giornalistiche nazionali e locali. Tale metodologia, come esplicitato dalla stessa AIPC, non si basa su fonti istituzionali ufficiali ma permette di ottenere una fotografia tempestiva, sebbene preliminare, del fenomeno, consentendo un'analisi quasi in tempo reale delle tendenze emergenti.

Questi numeri, basati su fonti giornalistiche e non istituzionali, sono solo la superficie. La rubrica settimanale dell'ONOF, curata da figure esperte come la Dott.ssa Tiziana Calzone, la Dott.ssa Caterina Ventura e il Dott. Massimo Lattanzi, scava in profondità. Ogni variabile di vittima e autore viene scomposta attraverso la lente della psicotraumatologia relazionale.

 

 

2.2. Panoramica generale dei delitti familiari

Nella settimana di riferimento, dal 14 al 20 agosto 2025, sono stati registrati un totale di 8 eventi delittuosi, che hanno coinvolto 12 vittime e 8 presunti autori. La distribuzione di genere evidenzia una netta prevalenza maschile in entrambe le categorie. Le vittime sono per il 66.5% uomini (8 su 12), mentre i presunti autori sono per l'88% uomini (7 su 8). Questa marcata sproporzione di genere tra gli autori è un dato strutturale che richiede un'analisi approfondita delle dinamiche socio-culturali e psicologiche che sottendono l'aggressività letale maschile. Gli eventi includono 5 omicidi consumati, 5 tentati omicidi e 2 suicidi, questi ultimi occorsi contestualmente a un omicidio plurimo.

 

2.3. I Profili tipici dell'omicidio: dati chiave per l'analisi

Per l'analisi psico-criminologica, il focus si concentra sui 5 omicidi consumati, che rappresentano l'esito più estremo del collasso relazionale. I dati aggregati dall'ONOF permettono di delineare un "profilo tipico settimanale" sia per la vittima che per l'autore, basato sulle caratteristiche statisticamente più elevate emerse dai casi della settimana. Questi profili, sintetizzati nella Tabella 1, costituiscono il punto di partenza empirico per la discussione che segue.

 

Se preferisci sfogliare l’ebook della rubrica settimanale, scaricalo e leggerlo quando vuoi. Clicca sul rapporto ONOF (14-20 agosto 2025) 

 

Sintesi dei profili Tipici di vittima e autore di omicidio (14-20 Agosto 2025)

Nella settimana di Ferragosto 2025, emerge un quadro di violenza omicida spietatamente chiaro: è un dramma quasi esclusivamente maschile, consumato non per mano di estranei, ma all'interno di relazioni interpersonali incrinate.

I punti chiave sono:

È una guerra tra uomini: Il dato più schiacciante è che uomini (88%) uccidono altri uomini (80%). Non si tratta di violenza generica, ma di un pattern specifico e dominante.

La minaccia viene da vicino: L'assassino è quasi sempre un parente o un conoscente. La morte non arriva dalla strada, ma dal circolo della fiducia tradita, dove i conflitti sono degenerati.

Il doppio volto dell'età omicida: L'autore ha due profili d'età distinti. O è un giovane adulto (18-35 anni), probabilmente spinto da impulsività, o un uomo maturo (54-71 anni), forse mosso da rancori covati a lungo.

La brutalità del coltello: L'arma preferita è quella da taglio (75%), che non è un dettaglio casuale. Indica un'azione di rabbia viscerale, un confronto ravvicinato e personale, lontano da un'esecuzione pianificata a distanza.

 

3. Discussione psico-criminologica

3.1. Il Profilo della vittima: Il "Maschicidio" come epilogo di conflitti sociali

Il dato più eclatante della settimana è la netta prevalenza di vittime maschili (80% dei casi di omicidio consumato). Questo fenomeno, che potremmo definire "maschicidio", scardina la narrazione mediatica prevalente che associa la violenza familiare quasi esclusivamente al femminicidio. L'analisi del CIPR suggerisce che questi omicidi non nascono da dinamiche di possesso e controllo tipiche della violenza di genere, ma sono piuttosto l'esito catastrofico di conflitti sociali e relazionali cronicizzati. Le vittime sono uccise da parenti (fratelli, padri, figli) o conoscenti, in un contesto di tensioni irrisolte, liti per motivi economici, o dispute di vicinato. Si tratta della rottura di legami orizzontali, dove il fallimento della comunicazione e della negoziazione lascia spazio a un'escalation distruttiva, radicata in una cultura della prevaricazione e dell'incapacità di gestire la frustrazione.

 

3.2. Il profilo dell'autore: Il trauma silente e la tempesta emotiva

Il profilo dell'autore, quasi esclusivamente maschile, rivela una complessità psicologica profonda, evidenziata dalla distribuzione bimodale dell'età (18-35 e 54-71 anni). Questi due picchi suggeriscono due percorsi distinti ma convergenti verso il collasso emotivo.

Il gruppo giovane (18-35 anni) potrebbe rappresentare l'esito di un trauma dello sviluppo non elaborato che si manifesta in una crisi di identità e di inserimento sociale. L'incapacità di regolare le emozioni, unita a un deficit nella mentalizzazione, trasforma la frustrazione e la rabbia in un agito violento e concreto.

Il gruppo anziano (54-71 anni), invece, potrebbe incarnare la cronicizzazione di un trauma relazionale protratto per decenni. Anni di conflitti silenti, umiliazioni subite e rabbia repressa possono esplodere in età avanzata, spesso innescati da fattori di stress recenti (problemi economici, malattie, pensionamento), portando a un vero e proprio "sequestro emotivo".

In entrambi i casi, l'altissima prevalenza dell'arma da taglio (75%) è un indicatore criminologico fondamentale: suggerisce un'esplosione di rabbia improvvisa, un atto impulsivo e de-mentalizzato, dove l'altro non è più percepito come una persona ma come l'incarnazione intollerabile del proprio dolore psichico.

 

4. Conclusioni: dall'analisi alla prevenzione

L'analisi dei dati della settimana 14-20 agosto 2025, letta attraverso la lente della psicotraumatologia relazionale, conferma che l'omicidio familiare è l'espressione ultima di un fallimento relazionale catastrofico, le cui radici affondano in traumi pregressi non elaborati. La violenza non è un fulmine a ciel sereno, ma la tappa finale di un lungo percorso di sofferenza, incomunicabilità e disregolazione emotiva.

Per questo motivo, un approccio puramente repressivo o emergenziale è destinato a fallire. È urgente implementare strategie di prevenzione che agiscano sulle radici del problema. Protocolli di valutazione del rischio trauma-informed, come l'A.S.V.S. (AIPC Scientific Violence Screening), permettono di identificare precocemente i segnali di crollo imminente e di intervenire prima che la narrazione del trauma si compia nel modo più tragico.

 

Se ti sei riconosciuto in dinamiche di conflitto familiare o relazionale che generano sofferenza e ti sembra di non avere via d'uscita, o se senti che traumi passati stanno influenzando negativamente la tua vita, non aspettare che la situazione precipiti. Chiedere aiuto è un atto di coraggio e responsabilità. Il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) offre percorsi specializzati per affrontare i traumi relazionali e gestire i conflitti in modo costruttivo.

I nostri professionisti a Pescara e Roma sono pronti ad accoglierti per aiutarti a ritrovare equilibrio e benessere.

 

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Riferimenti Bibliografici

Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC). (2025). Pubblicazioni e ricerche sul trauma relazionale e la violenza. Reperibile presso: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it

Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR). (2025). Modelli clinici e di intervento sul trauma complesso. Reperibile presso: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it/cipr/

Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF). (2025). Report settimanali e analisi statistiche sui delitti in contesto familiare. A cura di AIPC. Reperibile presso: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it/onof/

 

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