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Il brano "Se vuoi farmi un regalo" di Beba offre uno spaccato crudo e introspettivo di dinamiche relazionali disfunzionali, toccando temi centrali per la psicologia relazionale e, in particolare, per la psicotraumatologia relazionale, campo di studio approfondito dal CIPR (Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale) e dall'AIPC (Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia).
La ripetuta esortazione "baby e se non vuoi andare in terapia te ne vai a fanculo" non è solo un'espressione di rabbia o frustrazione, ma può essere letta come un tentativo disperato di stabilire un confine sano o, al contrario, come la proiezione di un'incapacità di confrontarsi con il proprio disagio. Dal punto di vista della psicotraumatologia relazionale, il rifiuto della terapia può indicare una profonda resistenza al cambiamento o la paura di affrontare schemi relazionali traumatici che si ripetono.
Spesso, individui con un passato di esperienze relazionali complesse o traumatiche possono sviluppare meccanismi di difesa che li allontanano dalla possibilità di elaborazione e guarigione offerte da un percorso terapeutico. L'atto di mandare "a quel paese" chi non vuole affrontare le proprie problematiche riflette, in questo contesto, la consapevolezza del ciclo distruttivo in atto e l'esaurimento delle risorse emotive della persona che lo subisce.
Rubrica Omicidi Familiari su Modernews online. Ogni lunedì un nuovo appuntamento. Nuovo articolo: “Omicidi Familiari: L’analisi dei dati settimanali (19-25 Giugno 2025)". per leggere l’articolo cliccate sul link: https://www.modernews.online/46282_omicidi-familiari-19-25-giugno-2025-un-uomo-vittima-un-conoscente-carnefice-la-psicotraumatologia-relazionale-al-lavoro/
L'instaurarsi di relazioni con partner che rifiutano il percorso introspettivo può rinforzare un senso di impotenza e riattivare schemi di attaccamento insicuro o disorganizzato, tipici di chi ha vissuto esperienze relazionali traumatiche (come quelle studiate dal Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale).
L'affermazione "la mia psicologa mi ha detto che faccio filantropia perché beneficenza quasi ogni storia mia e nei rapporti scambio la cura e la malattia" è particolarmente rivelatrice. La "filantropia" in questo contesto non è intesa in senso stretto, ma come una metafora per descrivere un pattern relazionale di autosacrificio e cura eccessiva dell'altro, spesso a discapito del proprio benessere. Questo comportamento può derivare da dinamiche di attaccamento apprese, dove l'amore e il valore personale sono condizionati dalla capacità di "salvare" o "curare" il partner.
Lo "scambio della cura e la malattia" evidenzia un'inversione di ruoli patologica: la persona si assume il carico emotivo e le problematiche del partner ("la malattia"), nella speranza di offrire "la cura", ma finisce per essere essa stessa contaminata o danneggiata dalla disfunzionalità della relazione. Questo circolo vizioso, in cui il desiderio di aiutare si trasforma in una forma di auto-annullamento, è un elemento centrale nell'analisi delle dinamiche relazionali dipendenti o co-dipendenti, spesso radicate in un background di esperienze affettive carenti o traumatiche. La necessità di "beneficenza" in ogni storia può celare una profonda ferita narcisistica o la convinzione inconscia di non meritare un amore incondizionato, spingendo a cercare valore nel prendersi cura dei problemi altrui.
La consapevolezza di questi schemi, come evidenziato dall'intervento della psicologa nel testo, è il primo passo verso un cambiamento. La frustrazione e il desiderio di "tornare a quando non stavamo insieme" suggeriscono una presa di coscienza della tossicità della relazione e il bisogno di auto-preservazione.
Se le parole di questo testo risuonano in te, se ti sei riconosciuto/a in queste dinamiche relazionali complesse e dolorose, o se senti di aver bisogno di supporto per affrontare schemi ripetitivi e "filantropia affettiva" nelle tue relazioni, non sei solo/a. Il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) è qui per offrirti un percorso di comprensione, elaborazione e guarigione.
Contatta il CIPR per un supporto professionale
Il CIPR è specializzato nell'accompagnare le persone attraverso percorsi terapeutici che affrontano le conseguenze di esperienze relazionali traumatiche e disfunzionali. Non lasciare che il rifiuto o la paura ti impediscano di cercare la cura che meriti.
Puoi contattare il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) e l'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) attraverso i seguenti recapiti:
- Email CIPR e AIPC: aipcitalia@gmail.com
- Sito web: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it
- Telefono WhatsApp: 3924401930
Prenditi cura di te. Fare il primo passo è il gesto più importante verso il tuo benessere.