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Omicidi Familiari in Italia: Profilo della Settimana 01 al 07 maggio 2025

09/05/2025 17:20

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Omicidi Familiari in Italia: Profilo della Settimana 01 al 07 maggio 2025

Se la lettura di questi dati ti ha toccato da vicino o se ti trovi in una situazione di conflitto o violenza familiare, non sei solo.

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 L'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), fondata a Roma nel 2001, attraverso il suo Osservatorio Nazionale sui Delitti Familiari, fondato a Roma nel 2013, svolge un lavoro cruciale di raccolta e analisi di dati relativi ai delitti familiari in Italia. Questo impegno, che si concretizza in report settimanali, mensili, trimestrali, semestrali e annuali, permette di tracciare un quadro dettagliato di questi eventi drammatici.

 

Omicidi Familiari in Italia: Profilo della Settimana 01 al 07 maggio 2025

 

Vittime: Si contano in totale 3 vittime, di cui 1 donna (33% del totale) e 2 uomini (67% del totale).

Il dato relativo alle vittime di omicidio familiare nella prima settimana di maggio 2025, con una netta prevalenza di uomini (67%) rispetto alle donne (33%), seppur su un campione molto ristretto di tre casi, suggerisce una dinamica in cui la violenza letale in ambito familiare non colpisce in modo esclusivo le donne. Tuttavia, è cruciale considerare che un singolo femminicidio rappresenta comunque una tragedia significativa e conferma la persistente vulnerabilità femminile in contesti affettivi.

 

Età delle vittime: N 1 il 100% appartiene alla fascia di età compresa tra i 36-53.

Il 100% dei casi concentrati nella fascia d'età 36-53 anni (su un totale di tre vittime), evidenzia come la violenza letale in ambito familiare possa colpire individui in età adulta e potenzialmente nel pieno della loro vita familiare e sociale. Questa concentrazione in una specifica fascia d'età potrebbe suggerire dinamiche relazionali o fattori di stress particolari che necessitano di ulteriori approfondimenti nelle analisi successive.

 

Grado di Familiarità Vittima e Autore: Per la vittima di sesso femminile, l'autore è il partner (100% dei casi femminili).

Il dato sul grado di familiarità tra vittima e autore nell'unico caso di femminicidio registrato nella prima settimana di maggio 2025 è allarmante: l'autore è il partner nel 100% dei casi femminili. Questa statistica, seppur relativa a un singolo episodio, sottolinea ancora una volta come il contesto relazionale più intimo e affettivo possa rappresentare un luogo di grave pericolo per le donne. Evidenzia la necessità impellente di interventi di prevenzione e protezione mirati a contrastare la violenza di genere all'interno delle relazioni.

 

Grado di Familiarità Vittima e Autore: Per quanto riguarda le vittime maschili, in un caso su due (50%) l'autore è un parente, mentre nell'altro caso (50%) è un conoscente.

Il dato relativo al grado di familiarità tra vittima e autore nei casi di omicidio maschile nella prima settimana di maggio 2025 mostra una divisione equa: in un caso su due l'autore è un parente, nell'altro un conoscente. Questo suggerisce che, per le vittime di sesso maschile, il rischio di omicidio in ambito familiare può provenire sia dalla cerchia stretta dei legami familiari che da contesti relazionali più esterni, seppur conosciuti. Questa diversità nelle relazioni tra vittima e autore potrebbe implicare dinamiche e moventi differenti rispetto ai femminicidi.

 

Se la lettura di questi dati ti ha toccato da vicino o se ti trovi in una situazione di conflitto o violenza familiare, non sei solo. L'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), con il suo Osservatorio Nazionale sui Delitti Familiari, è al tuo fianco. Contattare professionisti esperti può fare la differenza. Non esitare a cercare aiuto e supporto.

Puoi contattare l'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) ai seguenti recapiti:

  • Numero di telefono e WhatsApp: 3924401930 (dalle ore 12:00 alle ore 16:00, anche i festivi).
  • Email: aipcitalia@gmail.com

 

Distribuzione Geografica: L'omicidio della donna è avvenuto nel Nord Italia (100% dei casi femminili). Per gli uomini, un caso su due (50%) si è verificato nel Nord Italia, e l'altro (50%) nel Sud e nelle Isole.

La distribuzione geografica degli omicidi familiari nella prima settimana di maggio 2025 mostra che l'unico femminicidio si è verificato nel Nord Italia. Per quanto riguarda le vittime maschili, si registra una ripartizione tra il Nord Italia e il Sud/Isole. Sebbene si tratti di un campione limitato, questa prima osservazione suggerisce una potenziale concentrazione del femminicidio in un'area geografica specifica in questa settimana, mentre gli omicidi maschili appaiono più distribuiti sul territorio nazionale.

 

Presunti Autori/Rei Confessi: In tutti e 3 i casi, i presunti autori sono stati identificati sono 3 uomini (100%). 

Il dato sui presunti autori degli omicidi familiari nella prima settimana di maggio 2025 indica che in tutti e tre i casi identificati si tratta di uomini. Questa omogeneità nel genere degli autori, sebbene su un piccolo campione, riflette una tendenza più ampia nella violenza letale in ambito familiare e sottolinea la necessità di analizzare i fattori socio-culturali e psicologici che possono portare uomini a commettere tali atti.

 

Età presunti Autori/Rei Confessi: N1 uomo appartiene alla fascia di età compresa tra i 18-35 anni, 34%. N2 uomini appartengono alla fascia di età compresa tra i 36-53 anni, 66%.

L'analisi dell'età dei presunti autori degli omicidi familiari nella prima settimana di maggio 2025 rivela che la maggioranza (66%) rientra nella fascia d'età 36-53 anni, mentre un terzo (34%) appartiene alla fascia 18-35 anni. Questo suggerisce che gli autori di tali crimini possono appartenere a diverse fasi dell'età adulta, con una prevalenza nella fascia media. Comprendere la distribuzione per età degli autori può essere utile per individuare potenziali fattori di rischio o dinamiche specifiche legate a determinate fasi della vita.

 

Armi utilizzate

In 2 omicidi è stata utilizzata l’arma da taglio 66,6%, in 1 omicidio è stata utilizzata un’arma da fuoco 33,4%.

Il dato sulle armi utilizzate negli omicidi familiari nella prima settimana di maggio 2025 evidenzia una netta prevalenza dell'arma da taglio (66,6%) rispetto all'arma da fuoco (33,4%). Questa tendenza suggerisce che, in questi specifici casi, la violenza letale è stata più frequentemente perpetrata con mezzi che non richiedono necessariamente una preparazione specifica o un accesso regolamentato come le armi da fuoco. L'uso prevalente di armi da taglio potrebbe riflettere impulsi violenti scaturiti in contesti di conflitto acuto o la disponibilità immediata di tali oggetti.

 

 

 

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