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Il Suicidio: Una Ferita che sanguina. Trauma relazionale e coping disfunzionale.

06/06/2025 08:43

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Il Suicidio: Una Ferita che sanguina. Trauma relazionale e coping disfunzionale.

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La Psicotraumatologia Relazionale è un campo della psicologia che studia l'impatto dei traumi all'interno delle dinamiche interpersonali e il modo in cui queste esperienze traumatiche influenzano lo sviluppo psicologico e le relazioni future di un individuo. Il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale dell'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia, ETS, fondata nel 2001, si dedica alla ricerca, alla formazione e all'intervento clinico in questo ambito, promuovendo un approccio che riconosce il ruolo centrale delle relazioni umane nella genesi e nella risoluzione dei traumi.

 

Il suicidio di una persona significativa rappresenta un trauma relazionale profondo, una ferita che, come descritto nella narrazione del partecipante dell'Isola dei Famosi 2025, continua a sanguinare nel tempo. La perdita inaspettata e violenta di un legame così cruciale sconvolge l'equilibrio psicologico dell'individuo, innescando spesso reazioni complesse e strategie di coping disfunzionali. Nel caso specifico, l'aumento ponderale di 5 chili al mese a seguito della morte della sorella può essere interpretato come un disturbo alimentare a valenza psicogena, una manifestazione somatica di un dolore inelaborato e di un tentativo, seppur maladattivo, di gestire l'enormità del trauma.

 

La Psicotraumatologia Relazionale e il Peso del Dolore

Come evidenziato in articoli pubblicati sul sito dell'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (ad esempio, si veda la sezione dedicata ai "Traumi Complessi e Dissociazione" o agli "Eventi Stressanti e Resilienza"), la risposta al trauma può manifestarsi in modi diversi. L'accumulo di peso, in questo contesto, può servire a molteplici funzioni inconsce: può essere un tentativo di "riempire il vuoto" lasciato dalla persona amata, una forma di auto-punizione, un modo per creare una barriera protettiva contro ulteriori dolori o, ancora, una manifestazione di un senso di impotenza e perdita di controllo. La narrazione del partecipante, con la menzione dei "vissuti di onnipotenza" che si ridimensionano di fronte alla "natura infinita", suggerisce una lotta con la propria fragilità e i limiti umani di fronte a un evento così devastante.

 

La Metafora della Corda e la Guarigione Relazionale di Gruppo

La potente metafora del film Mission, con Robert De Niro che porta un peso enorme sulle spalle e la successiva recisione della corda da parte di un indigeno, si adatta perfettamente alla prospettiva della psicotraumatologia relazionale. Il peso non è solo il dolore individuale per la perdita, ma l'intero fardello delle dinamiche relazionali distorte e delle risposte traumatiche che si sono consolidate nel tempo. L'armatura, intesa come difesa, può diventare una prigione, isolando l'individuo nel suo dolore.

 

Workshop Gratuito a Pescara dedicato agli avvocati

Prevenire la Violenza con la Scienza: Psicotraumatologia per ridurre le recidive e proteggere le vittime.

 

Il Centro La invita a un workshop gratuito che si terrà il 21 giugno 2025, dalle 17:30 alle 18:00. L'evento, in modalità ibrida, permetterà di approfondire il protocollo A.S.V.S. e la sua efficacia nella prevenzione della recidiva.

  • Online: Fino a 100 posti su GoToMeeting.
  • In Presenza: Fino a 10 posti presso la sede del Centro.

 

È necessario iscriversi entro il 17 giugno 2025.

Clicca per scaricare la scheda di iscrizione,

 

Sarà rilasciato un attestato di partecipazione per ogni frequentante e le sintesi del seminario saranno rese disponibili per tutti i partecipanti.

 

La guarigione, in questa prospettiva, non può essere solo individuale. L'affermazione del partecipante: "I miei amici naufraghi mi stanno aiutando a recidere la corda" è un'eloquente rappresentazione della forza della psicotraumatologia relazionale di gruppo. Come sottolineato in diversi contributi scientifici presenti sul sito dell'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (si pensi agli articoli sulla "Terapia di Gruppo nei Traumi Complessi" o sul "Supporto Sociale e Recupero dal Trauma"), il contesto di gruppo offre uno spazio sicuro e supportivo per la rielaborazione del trauma. All'interno di un ambiente relazionale empatico e accogliente, i "naufraghi" – in questo caso, i compagni di avventura – possono rappresentare figure significative che, attraverso l'ascolto, la comprensione e la condivisione, aiutano a "recidere la corda" che lega il traumatizzato al suo passato doloroso. Questo processo permette di alleggerire il peso, non negando il dolore, ma riorganizzandolo in una narrazione più funzionale e integrata, aprendo la strada a nuove strategie di coping e a una progressiva riconciliazione con la propria esperienza.

 

Questo percorso di alleggerimento del peso, non solo fisico ma soprattutto emotivo e psicologico, diventa un processo di significativa riduzione dell'ego e di confronto con la propria finitezza, un passaggio cruciale per una guarigione profonda e duratura che tenga conto della complessità del trauma e della sua natura relazionale.

 

Non Sei Sola/o: Trova Supporto e Guida al CIPR

Se ti riconosci nelle esperienze descritte, se il dolore di una perdita o di un trauma relazionale sta condizionando la tua vita e il tuo benessere, ricorda che non sei solo. Il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) dell'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia, ETS, offre supporto e percorsi terapeutici specializzati per affrontare le ferite emotive e imparare a gestirle.

Il CIPR è un punto di riferimento per chi cerca aiuto nella rielaborazione dei traumi relazionali, offrendo un approccio scientifico e umano. Non lasciare che il peso del passato ti impedisca di vivere pienamente.

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