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In una settimana che scardina le narrazioni consuete sulla violenza, i dati emersi tra il 7 e il 13 agosto 2025 offrono un'immagine speculare e inquietante degli omicidi in ambito relazionale. L'analisi, curata dall'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF) in collaborazione con il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR), rivela un quadro dominato non da un singolo profilo, ma da due drammi opposti e paralleli che si consumano tra le mura che dovrebbero proteggere.
Il nostro metodo: oltre il numero, dentro il trauma
L'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF) è il pilastro analitico dell'AIPC, uno strumento di precisione forgiato per decodificare la grammatica della violenza in Italia. La sua forza risiede in un approccio che demolisce i confini del "delitto familiare", estendendo l'analisi a ogni legame in cui la relazione stessa diventa il movente o il palcoscenico della tragedia.
Questa visione è potenziata dalla sinergia con il CIPR, la cui lente clinica ci permette di vedere ciò che i numeri da soli non possono mostrare. La rubrica settimanale dell'ONOF, curata da figure esperte come la Dott.ssa Tiana Calzone, il Dott. Salvatore Ciriaco Maccioni e il Dott. Massimo Lattanzi, scava in profondità, scomponendo ogni variabile attraverso la lente impietosa e chiarificatrice della psicotraumatologia relazionale, analizzando come i traumi irrisolti e la disregolazione emotiva diventino il terreno fertile per la catastrofe.
Rubrica Omicidi Familiari su Modernews online. Ogni lunedì un nuovo appuntamento. “Omicidi Familiari: specchio infranto. Il report ONOF (7-13 Agosto 2025) sulla duplice morte delle relazioni”. Per leggere l’articolo cliccate sul link: https://www.modernews.online/47759_omicidi-familiari-specchio-infranto-il-report-onof-7-13-agosto-2025-sulla-duplice-morte-delle-relazioni/
I Dati della settimana e i profili in breve
Vittime: La settimana mostra una divisione perfetta: 50% donne (uccise da ex-partner) e 50% uomini (uccisi da conoscenti), prevalentemente nella fascia d'età 51-71.
Autori: Il profilo è monolitico: 100% uomini, con un'età distribuita in modo uniforme in tutte le fasce adulte.
Modalità: L'arma predominante è quella da taglio (75%), un dato che sottolinea la prossimità fisica e la brutalità del gesto.
Analisi approfondita dei profili
I dati di questa settimana non disegnano un'unica immagine, ma due. Da un lato, il dramma del femminicidio post-separazione; dall'altro, quello del conflitto maschile che degenera in violenza letale.
Canale AIPC Editore su Spotify: MENTE|CRIMINE|TRAUMA. Nei nostri podcast, l'esperienza clinica del CIPR sul trauma si unisce al rigore scientifico di AIPC e ai dati reali sugli omicidi familiari del nostro osservatorio ONOF. Ti portiamo dietro le quinte dell'analisi psicologica e criminologica, dove i numeri incontrano le storie. Ascolta la voce autentica della nostra ricerca sul campo. Non perderti neanche un episodio dei nostri podcast! Per ascoltare le ultime puntate, lasciare un commento e condividere le tue riflessioni con la nostra community, clicca qui: https://open.spotify.com/show/2E0xIg9MDd4m1XrFHMUzBX?si=nOEFYwwRRt-Fz01gDIr9jg&nd=1&dlsi=a2fa31d2d4de4a39
Il profilo bimodale della vittima
Nella settimana in esame, non emerge un singolo profilo di vittima, ma due ritratti speculari e tragicamente simmetrici. La vittima-tipo non esiste; esistono due drammi paralleli che convergono verso lo stesso, fatale epiloogo.
Scenario 1: La donna (50%) - bersaglio dell'attaccamento infranto
Identikit: È una donna, con un'alta probabilità di avere tra i 51 e i 71 anni, uccisa dal suo ex-partner.
Commento Psicotraumatologico (CIPR): Questa vittima incarna l'oggetto di un attaccamento traumatico che l'autore non può elaborare. La sua decisione di andarsene è vissuta dall'ex-partner non come una scelta legittima, ma come un'aggressione intollerabile. Dal punto di vista clinico, la vittima viene de-umanizzata: cessa di essere una persona con desideri e diritti e viene ridotta a un possesso. Il suo omicidio è l'atto finale e disperato con cui l'autore tenta di ristabilire il controllo, negando la separazione attraverso l'annientamento fisico.
Scenario 2: L'Uomo (50%) - Vittima del Conflitto Irrisolto
Identikit: È un uomo, anche lui prevalentemente nella fascia d'età matura (51-71 anni), ucciso da un conoscente.
Commento Psicotraumatologico (CIPR): Questa vittima si trova sulla traiettoria di un individuo con una profonda disregolazione della rabbia. L'omicidio è il culmine di litigi o rancori covati nel tempo. La sua morte è la conseguenza del fallimento totale della mediazione e della comunicazione, dove il conflitto viene percepito come un attacco totale al proprio status, innescando una furia che ha radici ben più profonde.
Se preferisci sfogliare l’ebook della rubrica settimanale, scaricalo e leggerlo quando vuoi. Clicca su Rapporto ONOF (settimana 7-13-agosto-2025)
Il Profilo Monolitico dell'Autore
Se il profilo della vittima è duplice, quello dell'autore è un monolito terrificante nella sua uniformità: nel 100% dei casi, è un uomo. Questa non è una coincidenza, ma il dato strutturale da cui deve partire ogni analisi seria.
- Identikit: È un uomo. La sua età è irrilevante, poiché la violenza si manifesta in modo trasversale in tutte le fasce anagrafiche adulte.
- Commento Psicotraumatologico (CIPR): Al di là del tipo di relazione con la vittima, l'autore condivide un nucleo psicopatologico comune: un deficit catastrofico nella regolazione emotiva e nella mentalizzazione. L'omicidio è la tragica "soluzione" a un'emozione che l'autore sente come intollerabile e ingestibile. Che sia l'angoscia della perdita o la rabbia per un'offesa, il risultato è un collasso della funzione riflessiva. L'uomo agisce in uno stato di "sequestro emotivo", in cui i sistemi primari di minaccia prendono il sopravvento sulla ragione. L'arma da taglio (75%), che richiede vicinanza, è la firma di questa tempesta emotiva: un atto intimo e brutale che annienta fisicamente la fonte del proprio tormento psicologico.
Conclusione: spezzare lo specchio, prima che tagli ancora
I dati di questa settimana non raccontano una sola storia. Ci sbattono in faccia i frammenti di uno specchio infranto, dove si riflettono due volti della stessa, identica incapacità di gestire il dolore della relazione. Questa analisi non è un esercizio statistico; è un allarme che urla.
Se parole come "controllo", "possesso", "gelosia", "rabbia incontrollata" e "paura" definiscono la tua relazione o il tuo modo di affrontare i conflitti, stai vivendo il prologo di una tragedia.
La nostra missione è intervenire prima dell'epilogo.
L'ONOF fornisce la mappa, l'analisi che rende visibili i segnali di pericolo e risponde alla domanda: "Quello che sto vivendo è una dinamica di violenza?".
Il CIPR offre la via d'uscita, la cura. A Pescara e Roma, i nostri specialisti aiutano a disinnescare la bomba emotiva, lavorando sulle ferite del trauma per ricostruire sicurezza e autonomia. Rispondono alla domanda: "Come posso salvarmi e smettere di farmi del male o di farlo?".
Il silenzio è il complice della violenza. La parola è la prima forma di salvezza. Non aspettare che la situazione precipiti. Che tu sia una vittima che cerca una via di fuga, o una persona che riconosce in sé questa rabbia distruttiva e vuole fermarsi, chiedi aiuto ORA.
- Email per un contatto sicuro: aipcitalia@gmail.com
- WhatsApp per un primo passo: 3924401930
- Per approfondire: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it
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