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L'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF) è una risorsa cruciale per chiunque voglia comprendere le complesse dinamiche che portano agli omicidi all'interno dei contesti familiari e relazionali in Italia. L'ONOF è un'iniziativa promossa dall'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), un'organizzazione che si dedica allo studio e all'analisi dei fenomeni legati alla psicologia e alla criminologia, con un'attenzione particolare alla violenza.
Sebbene i dati raccolti dall'ONOF provengano principalmente da fonti giornalistiche e non siano di natura istituzionale, la loro analisi offre una prospettiva unica e fondamentale su queste tragedie. L'approccio dell'ONOF è estensivo, ampliando la definizione di "familiarità" ben oltre i legami di parentela tradizionali. Questo significa che vengono prese in considerazione anche relazioni di conoscenza, colleganza, vicinanza, amicizia e, soprattutto, i legami affettivi e sentimentali, siano essi attuali o passati. Questa visione allargata permette di cogliere l'ampio spettro di interazioni umane che possono degenerare in violenza letale.
L'analisi multidimensionale condotta dall'AIPC, attraverso l'ONOF, esamina diverse variabili cruciali, tra cui:
- Il sesso delle vittime e degli autori.
- La distribuzione geografica degli eventi.
- Le armi impiegate.
- Il grado di familiarità tra vittima e aggressore.
Questo approccio fornisce un quadro dettagliato, seppur intrinsecamente parziale, di un fenomeno sociale estremamente complesso. È fondamentale per evidenziare le tendenze e le caratteristiche specifiche degli omicidi commessi in questi contesti, come ad esempio la ricorrenza, evidenziata dalle analisi, che in percentuale è l'uomo la vittima di omicidi familiari per mano di un parente o conoscente, mentre la donna è vittima in percentuale di una persona con la quale ha o ha avuto una relazione affettivo sentimentale.
Omicidi Familiari: L'Analisi psico criminologica settimanale (26 Giugno - 2 Luglio 2025).
La rubrica di questa settimana, a cura della Dott.ssa Tiziana Calzone (psicologa psicoterapeuta), Dott.ssa Ludovica Frese, dottoressa in Psicologia Giuridica, Forense e Criminologica (Tirocinante presso l’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia) e del Dott. Massimo Lattanzi (psicologo psicoterapeuta e PhD), offre una prospettiva illuminante sugli omicidi familiari.
Profilo Tipico della Vittima di Omicidio
Nella settimana dal 26 giugno al 2 luglio 2025, il profilo prevalente della vittima di omicidio mostra un'impressionante uniformità del 67% in tutte le categorie, indicando un pattern omicidiario specifico.
- Genere: Uomo (67%). Questo dato sottolinea la vulnerabilità maschile negli omicidi familiari, spesso vittima di un parente o conoscente. Non si tratta prevalentemente di crimini passionali, ma di conflitti che degenerano in contesti sociali allargati (dispute economiche, d'onore, territoriali o dissapori preesistenti). Gli uomini in certi contesti possono essere più esposti a "regolamenti di conti" o a dispute di status.
- Età: 54-71 anni (67%). Questa fascia d'età, matura o anziana, è vulnerabile per minore capacità di difesa fisica, isolamento sociale e potenziali fragilità fisiche/psicologiche. I fattori di rischio includono questioni ereditarie/patrimoniali e problemi finanziari.
- Familiarità con l’Autore: Conoscenti (67%). Questo dato cruciale conferma che l'uomo è spesso vittima di un parente o conoscente (amici, colleghi, vicini, soci). Le dinamiche sono legate a conflitti esterni o strumentali, come dispute economiche/di proprietà, vendette, questioni d'onore o coinvolgimento in attività illecite. Questo contrasta con gli omicidi femminili, più spesso per mano del partner.
- Distribuzione Geografica: Nord (67%). La prevalenza al Nord può riflettere tensioni socio-economiche, la presenza di criminalità organizzata "silenziosa" o la gestione meno mediata dei conflitti in aree urbane e produttive.
- Arma Utilizzata: Arma da taglio (67%). L'uso predominante di quest'arma suggerisce aggressività impulsiva e non pre-pianificata. L'omicidio avviene spesso in un contesto di lite violenta o raptus, con una vicinanza fisica estrema tra aggressore e vittima.
In sintesi, per gli uomini, la minaccia letale emerge spesso da conflitti interpersonali esterni al nucleo familiare stretto, legati a interessi, dispute o vendette.
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Profilo Psico-Criminologico del Presunto Autore di Omicidio
L'analisi dei presunti autori o rei confessi per la stessa settimana rivela caratteristiche chiare:
- Genere: Uomo (100%). Tutti i presunti autori sono di genere maschile, rafforzando l'evidenza che l'omicidio, al di fuori della difesa personale, è un crimine a forte connotazione maschile, legato a dinamiche di potere, controllo, gestione della rabbia o contesti criminali.
- Età: Distribuzione equa tra 18-35 (33%), 36-53 (33%) e 54-71 (34%). Non c'è una fascia d'età predominante per l'autore. Questo indica che le motivazioni e le dinamiche psicologiche che portano all'omicidio sono varie e possono emergere in contesti di disagio o conflitto persistente a qualsiasi età adulta.
- Familiarità con la Vittima: Conoscenti (67%). In linea con il profilo della vittima, la maggior parte degli autori sono "conoscenti" della vittima. Questo suggerisce che gli omicidi derivano da conflitti esterni al nucleo familiare stretto, come dispute economiche, vendette, contesti criminali o conflitti di vicinato.
- Distribuzione Geografica: Nord (67%). Speculare al dato delle vittime, la prevalenza degli autori nel Nord Italia indica che in queste regioni le dinamiche omicidiarie sono particolarmente attive, forse per stress socio-economico o la presenza di criminalità organizzata.
- Arma Utilizzata: Arma da taglio (67%). Anche per gli autori, l'uso di armi da taglio suggerisce impulsività e non premeditazione. L'omicidio è spesso l'esplosione di un raptus o la degenerazione di una lite, richiedendo vicinanza fisica e indicando un'intensa carica emotiva.
In sintesi, il profilo dell'autore è un uomo, di qualsiasi età adulta, che commette omicidi contro conoscenti, prevalentemente nel Nord Italia, spesso in modo impulsivo con armi da taglio.
Queste analisi, basate sui dati dell'ONOF e dell'AIPC, sono fondamentali per orientare la ricerca e le politiche di prevenzione, disinnescando i fattori di rischio che trasformano le tensioni interpersonali in tragedie.
L'analisi dei profili di vittima e autore per la settimana dal 26 giugno al 2 luglio 2025 rivela un modello omicidiario coerente e specifico, che si discosta da altre tipologie di violenza. L'eccezionale uniformità delle percentuali in quasi tutte le categorie suggerisce l'esistenza di dinamiche precise che hanno caratterizzato questo periodo.
La vittima tipo è un uomo di età matura o anziana, ucciso da un conoscente. Questo dato è particolarmente significativo, poiché sposta il focus dalle tradizionali narrative sulla violenza di genere, che spesso si concentrano sui femminicidi da parte del partner. Invece, qui osserviamo una vulnerabilità maschile legata a contesti relazionali più ampi, dove i conflitti non sono dettati da passioni o dinamiche di controllo intimo, ma da dispute di altra natura, come quelle economiche, d'onore o da rancori preesistenti. La maggiore fragilità fisica e, a volte, l'isolamento sociale dell'età avanzata possono rendere queste vittime particolarmente vulnerabili.
L'autore è sistematicamente un uomo, e ciò rafforza l'evidenza che l'omicidio, nella maggior parte dei casi, è un crimine a connotazione maschile. La sua età è distribuita in modo sorprendentemente equo tra le fasce adulte, suggerendo che il potenziale omicida non è legato a una specifica fase della vita, ma piuttosto che le motivazioni letali possono emergere a qualsiasi età, spesso a causa di disagio o di conflitti protratti. Anche per l'autore, la familiarità con la vittima è quella del conoscente, il che conferma che queste tragedie nascono in contesti di interazione sociale allargata, piuttosto che nel nucleo familiare più stretto.
Sia le vittime che gli autori mostrano una forte concentrazione nel Nord Italia, il che potrebbe riflettere tensioni socio-economiche, dinamiche specifiche della criminalità organizzata locale o semplicemente una maggiore densità di popolazione che porta a un numero maggiore di interazioni e potenziali conflitti. L'uso prevalente dell'arma da taglio, infine, indica spesso una forte componente di impulsività. Tuttavia, non si può escludere che l'arma sia stata portata intenzionalmente sul luogo dello scontro. La vicinanza fisica richiesta da quest'arma suggerisce comunque un'intensa carica emotiva nel momento dell'omicidio, anche se l'atto potrebbe essere stato pianificato in anticipo, con l'intenzione di intimidire o di risolvere un conflitto in modo violento.
In sintesi, i profili tracciati delineano uno scenario dove gli omicidi sono spesso il culmine di conflitti interpersonali tra uomini conoscenti, legati a interessi materiali o reputazionali, che sfociano in violenza impulsiva o deliberata, in contesti del Nord Italia. Questa comprensione è cruciale per l'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF) e l'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), permettendo di orientare la ricerca e sviluppare strategie di prevenzione più mirate e multidimensionali.
In definitiva, questi dati ci impongono di adottare un approccio olistico e integrato alla prevenzione. Non basta la repressione; dobbiamo agire sulle radici profonde dei traumi relazionali, spezzando il ciclo della violenza attraverso la comprensione, l'identificazione precoce dei fattori di rischio tramite il Protocollo ASVS e l'offerta di percorsi di supporto e riabilitazione che il CIPR e l'AIPC si impegnano a promuovere, anche con la misurazione oggettiva dell'impatto traumatico attraverso la SVITR. Solo così potremo investire concretamente nel futuro delle nostre comunità e prevenire ulteriori tragedie.
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AIPC e CIPR cercano attivamente il sostegno di aziende e fondazioni per ampliare questi progetti cruciali. Ogni libera donazione è un investimento nel futuro delle nostre comunità e, in quanto organizzazioni riconosciute, le erogazioni sono interamente scaricabili dai redditi.
Non Affrontare i Traumi da Solo
Il CIPR e l’AIPC mettono a disposizione un’équipe di professionisti volontari qualificati per offrire supporto specializzato.
Contatti AIPC e CIPR:
Email: aipcitalia@gmail.com
Telefono: 3924401930
Sito Web: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it
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