La geometria del trauma transgenerazionale: il desiderio triangolare di Stendhal come vettore della disregolazione e della risonanza traumatica
A cura di: Massimo Lattanzi e Tiziana Calzone
Enti di riferimento: AIPC (Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia), CIPR (Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale), ONOF (Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari).
Abstract
Il presente lavoro propone una rilettura clinica della tassonomia del desiderio di Stendhal, traslando i concetti di "Desiderio Triangolare" e "Mediatore" dal campo letterario alla neurobiologia del trauma. Si ipotizza che la struttura triangolare costituisca il meccanismo della trasmissione intergenerazionale del trauma complesso. Il "Mediatore", interiorizzato come istanza genitoriale disfunzionale, agisce come un trigger cronico che espelle il soggetto dalla propria Finestra di Tolleranza. La conseguenza clinica più devastante di questa dinamica è la Risonanza Traumatica Relazionale: un processo di feedback neurobiologico in cui la disregolazione di un partner amplifica quella dell'altro, intrappolando la coppia in una "bolla autopoietica" di sofferenza. Attraverso l'analisi di due casi clinici (protocollo ASVS/SVITR e Biofeedback), si illustra come interrompere questa risonanza per favorire l'autoregolazione.
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1. Introduzione: dall'autenticità alla mediazione patogena
La letteratura stendhaliana offre un modello operativo per mappare le dinamiche della disfunzionalità relazionale. Stendhal distingue due forme geometriche del desiderio che trovano un parallelo diretto nella fisiologia dello stress:
Desiderio romantico (Lineare): Una traiettoria diretta tra soggetto e oggetto. Neurobiologicamente, corrisponde a un sistema nervoso che opera nella zona di sicurezza, capace di connessione sociale autentica.
Desiderio moderno (Triangolare): La linearità si spezza verso un terzo vertice: il Mediatore.
In ottica psicotraumatologica, il Mediatore è la proiezione di un trauma irrisolto. Quando il desiderio diviene strumentale alla validazione del Sé, la relazione cessa di essere un luogo di scambio affettivo e diventa un teatro di guerra per la sopravvivenza identitaria.
2. Il Mediatore come trigger e la risonanza traumatica relazionale
La presenza del Mediatore (l'introietto di un genitore disfunzionale o di un modello ideale irraggiungibile) trasforma l'altro non in un partner, ma in un trigger.
La conseguenza diretta è la Risonanza Traumatica Relazionale.
2.1 Definizione della risonanza
La risonanza traumatica non è la semplice somma delle nevrosi di due individui, ma una moltiplicazione esponenziale della disregolazione. È un fenomeno neurocettivo in cui il Sistema Nervoso Autonomo (SNA) di un partner "aggancia" la disregolazione dell'altro, interpretandola come una minaccia vitale immediata.
2.2 La Meccanica della risonanza (Il Circuito Chiuso)
Si crea un loop di feedback negativo in cui l'uscita dalla finestra di tolleranza di uno causa inevitabilmente l'uscita dell'altro:
Attivazione: Il Partner A viene triggerato (es. da un tono di voce) e va in Iperarousal (Rabbia/Attacco).
Risonanza: I neuroni specchio e la neurocezione del Partner B rilevano l'aggressione non come un disagio, ma come un pericolo di morte (riattivazione del trauma infantile).
Reazione: Il Partner B reagisce andando in Ipoarousal (Dissociazione/Fuga) o in contro-attacco.
Conferma: La reazione di B (es. il silenzio distaccato) agisce come trigger di abbandono per A, che intensifica il suo acting out.
In questo stato di risonanza, la co-regolazione (calmarsi a vicenda) diventa biologicamente impossibile.
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3. Correlati neurobiologici: la finestra di tolleranza disregolata
La risonanza traumatica mantiene i soggetti costantemente fuori dalla loro Finestra di Tolleranza, oscillando tra due poli disfunzionali:
3.1 Mediazione interna: iperarousal e acting out
Nella competizione con il Mediatore/Partner:
Fisiologia: Dominio del Sistema Simpatico. Aumento di battito cardiaco e conduttanza cutanea.
Acting Out: L'energia in eccesso viene scaricata tramite comportamenti aggressivi o controllanti. L'agito serve a "buttare fuori" un'attivazione intollerabile.
3.2 Mediazione esterna: ipoarousal e collasso
Nell'idealizzazione del Mediatore/Partner:
Fisiologia: Dominio del Vagale Dorsale. Crollo della frequenza cardiaca, immobilità.
Acting out passivo: Ritiro sociale, numbing, sottomissione. È la strategia dell'animale che si finge morto per sopravvivere al predatore.
4. Applicazione clinica: spezzare la risonanza con il biofeedback
Il CIPR applica un protocollo integrato (SVITR + Biofeedback) per interrompere il circuito della risonanza traumatica e ripristinare l'autoregolazione.
Caso 1: Marco (iperarousal) - disinnescare l'innesco
Dinamica di risonanza: La passività della moglie attivava la rabbia esplosiva di Marco (paura di essere ignorato come nell'infanzia).
Intervento biofeedback: Marco è stato allenato a riconoscere l'impennata della conduttanza cutanea prima dell'acting out verbale.
Risultato: Ha imparato a usare tecniche di respiro per rientrare nella finestra di tolleranza, impedendo alla sua rabbia di "risuonare" e terrorizzare la partner.
Caso 2: Elena (ipoarousal) - uscire dal congelamento
Dinamica di risonanza: L'aggressività del partner attivava in Elena un immediato spegnimento (dissociazione), che a sua volta infuriava ulteriormente il partner.
Intervento biofeedback: Si è lavorato sull'aumento della Variabilità della Frequenza Cardiaca (HRV) per dare flessibilità al sistema vagale. Elena ha imparato a "sentire" il proprio corpo invece di abbandonarlo.
Risultato: Interruzione del meccanismo di vittimizzazione. Uscendo dal congelamento, ha potuto porre confini verbali, spezzando la risonanza complementare vittima-carnefice.
5. Conclusioni
Il trauma relazionale si perpetua non attraverso le parole, ma attraverso la Risonanza Traumatica: un dialogo invisibile e devastante tra sistemi nervosi disregolati. La geometria triangolare di Stendhal descrive perfettamente questa impossibilità di contatto diretto.
La guarigione richiede il passaggio dalla dipendenza dalla regolazione altrui (che nel trauma fallisce sempre) all'autoregolazione. Solo quando il singolo impara a gestire la propria fisiologia, uscendo dalla morsa dei trigger, la risonanza traumatica si spegne, lasciando spazio alla possibilità di un Desiderio Lineare, libero da fantasmi transgenerazionali.
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Riferimenti bibliografici e contatti
Per approfondimenti sui protocolli clinici di interruzione della risonanza traumatica:
Email: aipcitalia@gmail.com
Web: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it
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