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Il bambino come merce avariata

12/05/2025 17:45

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Il bambino come merce avariata

L'esperienza di essere percepito come "merce avariata" si configura come un profondo trauma relazionale.

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La psicotraumatologia relazionale pone un'enfasi cruciale sul ruolo delle esperienze interpersonali traumatiche nello sviluppo di difficoltà psicologiche. In questo contesto, la perdita della madre e della casa non sono solo eventi di deprivazione, ma anche potenziali traumi relazionali che minano le fondamenta della sicurezza e dell'attaccamento. La perdita della figura materna, in particolare, interrompe la relazione primaria che funge da base sicura per l'esplorazione del mondo e da rifugio sicuro in momenti di stress (Bowlby, 1988). La sua assenza può generare un senso di insicurezza cronica e influenzare negativamente la capacità di formare relazioni intime e fiduciose in futuro.

 

Allo stesso modo, la perdita della casa priva il bambino o l'adolescente di un ambiente stabile e prevedibile, fondamentale per lo sviluppo di un senso di sé coerente e per la regolazione emotiva. Questa perdita può essere particolarmente traumatica se associata a eventi stressanti come sfollamenti, instabilità familiare o esposizione a violenza.

 

L'esperienza di essere percepito come "merce avariata" si configura come un profondo trauma relazionale, in quanto implica una rottura radicale del bisogno umano fondamentale di essere riconosciuto, valorizzato e accettato dagli altri. La deumanizzazione, soprattutto se perpetrata da figure significative o dal contesto sociale in generale, può portare a una profonda ferita nell'autostima e nel senso di identità. La persona internalizza un'immagine di sé come intrinsecamente difettosa e indegna di amore e rispetto, il che può influenzare negativamente le sue interazioni sociali e la sua salute mentale (Siegel, 1999).

 

Il CIPR (Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale) dell'AIPC si dedica specificamente allo studio e al trattamento delle conseguenze dei traumi relazionali. La prospettiva del CIPR sottolinea come le ferite derivanti da relazioni disfunzionali e traumatiche richiedano un approccio terapeutico che tenga conto delle dinamiche interpersonali e dei modelli di attaccamento. Gli interventi promossi dal CIPR mirano a riparare le rotture relazionali, a promuovere la fiducia e la sicurezza nelle relazioni e a facilitare l'elaborazione delle esperienze traumatiche all'interno di un contesto terapeutico empatico e validante (Liotti & Farina, 2011).

 

Sara aveva otto anni quando la sua casa divenne solo un cumulo di macerie. Ricorda il frastuono, le urla confuse, e poi il silenzio assordante dopo che sua madre l'aveva stretta forte un'ultima volta, prima di sparire nella confusione. Da quel giorno, Sara non parlava molto. Si muoveva come un'ombra tra le tende dei dormitori improvvisati, i suoi occhi grandi e tristi che osservavano il mondo con sospetto. Le altre bambine giocavano, litigavano per una bambola, ma Sara rimaneva in disparte, stringendo al petto l'unica foto rimasta di sua madre, una traccia sbiadita di un calore perduto. Si sentiva come un oggetto smarrito, qualcosa di rotto che nessuno voleva riparare. Ogni carezza frettolosa, ogni sguardo di pena, le ricordava la sua fragilità, la sua "avaria".

 

Marco era un adolescente quando suo padre se ne andò, lasciandolo con una madre sopraffatta dal dolore e dalle difficoltà economiche. Presto, la casa accogliente si trasformò in un luogo di tensioni e recriminazioni. Marco si sentiva un peso, un ostacolo ai sogni infranti di sua madre. Le sue pagelle scolastiche peggiorarono, le amicizie si fecero superficiali e scoppi di rabbia improvvisi lo allontanarono ulteriormente. Dentro di sé, covava un senso di inutilità, l'eco delle parole non dette, degli sguardi carichi di frustrazione che lo facevano sentire "difettoso", come un prodotto fallato in un mercato spietato. La perdita della sua stabilità familiare lo aveva privato non solo di un tetto, ma anche della fiducia in sé stesso e negli altri.

 

Un Appello alla Speranza

Hai perso la persona che ti dava sicurezza e amore? La tua casa, un tempo rifugio, è diventata solo un ricordo doloroso? Ti senti invisibile, inadeguato, come qualcosa di "avariato" che non ha valore?

Sappi che non sei solo/a. Le esperienze che hai vissuto, la perdita di affetti e di stabilità, possono lasciare ferite profonde, invisibili agli occhi ma dolorose nell'anima. Queste ferite, se non curate, possono influenzare il tuo modo di relazionarti con gli altri, la fiducia in te stesso/a e la tua capacità di trovare serenità.

 

Il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) dell'AIPC è qui per aiutarti. Comprendiamo il profondo impatto che i traumi relazionali, come la perdita della madre e della casa, e la dolorosa sensazione di essere percepiti come "merce avariata", possono avere sulla tua vita.

I nostri esperti sono specializzati nel fornire un sostegno empatico e competente per aiutarti a:

  • Elaborare il lutto e il trauma delle perdite subite.
  • Ricostruire un senso di sicurezza e fiducia nelle relazioni.
  • Riparare le ferite emotive e rafforzare la tua autostima.
  • Ritrovare la fiducia in te stesso/a e nelle tue capacità.
  • Costruire nuove esperienze relazionali positive e riparative.

Non lasciare che il dolore e la sensazione di essere "sbagliato/a" continuino a condizionare la tua vita. Contatta il CIPR. Insieme, possiamo intraprendere un percorso di guarigione e resilienza. Non sei solo/a, e il tuo valore è intrinseco, al di là di ogni perdita e di ogni giudizio.

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Siamo qui per ascoltarti e offrirti il supporto di cui hai bisogno.

 

In relazione alla frase analizzata, la psicotraumatologia relazionale e il lavoro del CIPR evidenziano come le perdite affettive, la deprivazione ambientale e la deumanizzazione rappresentino fattori di rischio significativi per lo sviluppo di problemi psicologici e comportamentali. L'esperienza di non essere amati e valorizzati, di essere considerati "merce avariata", può generare un profondo senso di vulnerabilità e disconnessione, predisponendo l'individuo a difficoltà nella regolazione emotiva, nelle relazioni interpersonali e nella costruzione di un'identità positiva.

Gli approcci terapeutici informati dalla psicotraumatologia relazionale e promossi dal CIPR si concentrano sulla ricostruzione di un senso di sicurezza e fiducia, sull'elaborazione del lutto e del trauma, e sulla promozione di nuove esperienze relazionali riparative. Riconoscere l'impatto devastante dei traumi relazionali, come quelli evocati dalla frase in questione, è fondamentale per sviluppare interventi efficaci che possano favorire la guarigione e la resilienza.

 

Riferimenti Bibliografici Aggiuntivi:

Bowlby, J. (1988). A secure base: Parent-child attachment and healthy human development. New York: Basic Books.

Liotti, G., & Farina, B. (2011). Sviluppi traumatici. Eziologia, clinica e terapia delle sindromi dissociative. Milano: Raffaello Cortina Editore.

Siegel, D. J. (1999). The developing mind: How relationships and the brain interact to shape who we are. New York: Guilford Press.

 

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