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Report ONOF (18-24 settembre 2025): analisi psico-criminologica e profili degli omicidi familiari. Introduzio

28/09/2025 18:07

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Report ONOF (18-24 settembre 2025): analisi psico-criminologica e profili degli omicidi familiari. Introduzione e contesto operativo ONOF-CIPR

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Report ONOF (18-24 settembre 2025): analisi psico-criminologica e profili degli omicidi familiari.

Introduzione e contesto operativo ONOF-CIPR

A cura di Massimo Lattanzi¹²³, Tiziana Calzone¹²³, Vanessa Alterino¹²³

¹Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), Roma, Italia ²Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR), Pescara-Roma, Italia ³Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF), Roma, Italia

 

Il presente report fornisce un’analisi approfondita e comparata dei dati relativi ai delitti familiari occorsi nella settimana dal 18 al 24 Settembre 2025, ponendo l'accento sulla disaggregazione delle variabili criminologiche e sulla loro lettura attraverso la lente della Psicotraumatologia Relazionale. I dati sono stati raccolti dall'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF), promosso dall'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), con il contributo analitico dei lavori della Dott.ssa Tiziana Calzone e del Dott. Massimo Lattanzi.1

 

1.1. L'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF) e la missione dell'AIPC

L'AIPC, un Ente del Terzo Settore (ETS) fondato nel 2001, opera attraverso un'equipe multidisciplinare per lo studio, la prevenzione e il trattamento della violenza in senso circolare, rivolgendosi a vittime, autori e familiari.1 L'ONOF, pilastro analitico dell'AIPC, lavora in stretta sinergia con il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR).4 Questa collaborazione è fondamentale per superare la mera contabilità statistica e decodificare la "grammatica della violenza" in Italia, indagando come dinamiche relazionali disfunzionali e traumi irrisolti preparino il terreno per l'escalation letale.8 L'approccio si basa su dati preliminari di natura giornalistica, riconosciuti come tempestivi benché non definitivi, e si avvale di collaborazioni istituzionali con enti come il Ministero della Giustizia e diverse Questure.1

 

1.2. La Psicotraumatologia Relazionale come lente interpretativa

Il quadro teorico del CIPR e dell'AIPC evidenzia come l'omicidio sia spesso l'esito estremo e la "narrazione del trauma relazionale".9 Il trauma dovuto a mano umana, a differenza delle catastrofi naturali, rompe la fondamentale "diade empatica" e la fiducia tra esseri umani, meccanismi che affondano le radici nelle prime relazioni di attaccamento.10 La violenza negli omicidi familiari è interpretata come il culmine di traumi irrisolti e di una profonda disregolazione emotiva, amplificata dalla risonanza traumatica interpersonale all'interno delle relazioni significative.6 Per affrontare queste radici eziologiche, il protocollo scientifico integrato A.I.P.C. Scientific Violence Screening (A.S.V.S.), strutturato nel 2011 da Calzone, Pellino e Lattanzi, prevede un assessment clinico, psicofisiologico e psicodiagnostico, seguito da un percorso terapeutico che integra psicotraumatologia, mindfulness e terapia sensomotoria.2 L'obiettivo clinico, promosso anche attraverso il canale Spotify "MENTE | CRIMINE | TRAUMA" 12, è spostare il focus dal controllo alla cura, intervenendo sulla disregolazione che aumenta il rischio di acting-out impulsivi e letali.13

 

1.3. Definizione operativa di "delitto familiare" e cautela metodologica

Ai fini dell'analisi ONOF, il concetto di "delitto familiare" è esteso e funzionale a rilevare la reale portata della violenza interpersonale grave.1 Esso include omicidi, tentati omicidi, e fenomeni correlati (suicidi o tentati) che si consumano tra persone legate da vari livelli di prossimità: partner, ex-partner, parenti, ma anche colleghi, vicini, o amici, tutti riclassificati sotto la macro-categoria di "Familiarità".1

È importante premettere che, come specificato nella nota metodologica del documento di riferimento, i dati analizzati sono raccolti da articoli pubblicati su testate giornalistiche e non da fonti istituzionali. La rubrica settimanale dell'ONOF, curata da figure esperte come la Dott.ssa Tiziana Calzone, la Dott.ssa Vanessa Alterino e il Dott. Massimo Lattanzi, scava in profondità.

È essenziale considerare i tentati omicidi (N=7 su 11 delitti totali in questa settimana).1 L'inclusione di questa variabile, che riflette l'elevato livello di violenza agita e il fallimento nel contenimento dell'impulso, impedisce che l'analisi si limiti unicamente agli esiti fatali (N=4).1

 

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II. Analisi statistica descrittiva: settimana 18-24 settembre 2025

Nella settimana dal 18 al 24 Settembre 2025, sono stati registrati 11 delitti familiari: 4 omicidi consumati (36%) e 7 tentati omicidi (64%).1 La netta prevalenza dei tentati omicidi riflette una fase di intensa disregolazione emotiva e aggressività esterna nel campione analizzato.

2.1. Il Profilo criminologico aggregato (N=11 delitti familiari)

La distribuzione geografica dei delitti familiari totali mostra una significativa polarizzazione tra Nord (40%, con 4 casi) e Sud e Isole (40%, con 4 casi), mentre l'area Centrale registra il 20% (2 casi).1 Questo pattern, con una minore incidenza al Centro, suggerisce che i contesti di maggiore densità socio-economica o di conflittualità, sia al Nord che al Sud, possono fungere da catalizzatori per i conflitti tra conoscenti che degenerano in violenza letale o quasi letale.

In termini di genere, su 11 vittime complessive, 8 sono uomini (73%) e 3 sono donne (27%).1 Questa preponderanza maschile nella vittimizzazione totale indica che, nella settimana in esame, il focus della violenza si è spostato dalle dinamiche di Violenza del Partner Intimo (IPV) a quelle di conflitto sociale o strumentale che coinvolgono gli uomini in ruoli di status, affari o dispute interpersonali allargate. Corrispondentemente, su 10 presunti autori, 9 sono uomini (90%) e 1 è donna (10%).1 Riguardo l'età complessiva degli autori, la fascia 36-53 anni detiene la percentuale più alta con il 40% (4 su 10), seguita da vicino dalla fascia 18-35 anni con il 30% (3 su 10).1

 

2.2. Profili specifici della vittima e dell'autore di omicidio (N=4)

L'analisi dei soli omicidi consumati offre un quadro più mirato. Contrariamente al dato aggregato sui delitti totali, la letalità omicidiaria nella settimana 18-24 Settembre si distribuisce equamente: 2 vittime donne (50%) e 2 vittime uomini (50%).1

 

Vittime di omicidio (N=4):

La fascia d'età più colpita è quella dei giovani adulti 18-35 anni (50%), che include una donna e un uomo. Seguono le fasce 36-53 e 54-71, ciascuna con il 25% (un uomo nella prima, una donna nella seconda).1 La vulnerabilità concentrata tra i giovani adulti suggerisce che gli omicidi analizzati in questa settimana sono avvenuti in contesti di vita attiva e dinamica, probabilmente legati a nuove relazioni sociali, contenziosi economici o liti recenti (come nei casi di Palau, Latina e Palermo).1 L'area geografica degli omicidi consumati è equamente ripartita tra Centro (50%) e Sud/Isole (50%), con assenza di omicidi nel Nord.1 In termini di armi, sia l'Arma da Taglio che l'Arma da Fuoco sono state utilizzate equamente (50% ciascuna), con un uomo vittima di Arma da Taglio e un altro di Arma da Fuoco, e analogamente una donna vittima di Arma da Taglio e una di Arma da Fuoco.1

 

Autori di omicidio (N=4):

Il profilo degli autori di omicidio presenta una netta prevalenza maschile (75% - 3 uomini), con 1 donna (25%).1 L'età prevalente è la fascia 36-53 anni (50%), che include l'unica autrice donna e un uomo, suggerendo che l'atto letale è l'esito di un conflitto esasperato in età adulta. Un uomo appartiene alla fascia 18-35 (25%) e un altro alla fascia 54-71 (25%).1 La distribuzione geografica riflette quella delle vittime: 50% al Centro (1 donna e 1 uomo) e 50% al Sud e Isole (2 uomini).1 L'analisi dell'arma utilizzata rivela un alto grado di intenzionalità negli uomini: gli autori uomini hanno privilegiato l'arma da fuoco (67% - 2 uomini), mentre il 33% (1 uomo) ha usato l'Arma da Taglio. L'autrice donna ha invece utilizzato esclusivamente l'Arma da Taglio (100% dei suoi casi).1 Come sottolineato dall'AIPC, l'uso esclusivo di armi da fuoco è un segnale drammatico di escalation e intenzionalità, un fattore di rischio enorme che i protocolli di screening come l'A.S.V.S. cercano di identificare.13

 

2.3. I Tentati omicidi (N=7): profili di rischio e disregolazione

I tentati omicidi rappresentano il vero bacino di rischio e disregolazione emotiva per la settimana 18-24 settembre. La vittimizzazione è quasi interamente maschile: 6 uomini (86%) e 1 donna (14%).1 Gli autori, analogamente, sono totalmente uomini (100% - 6 uomini).1 La maggior parte di questi atti è stata consumata al Nord, dove si sono registrate 5 vittime di tentato omicidio (1 donna e 4 uomini, pari al 71% del totale dei tentati omicidi), e 4 autori (100% uomini).1

L'arma più utilizzata negli atti non letali perpetrati dagli uomini è l'arma da taglio (50% degli autori uomini), seguita da Arma da Fuoco, Aggressione fisica e Arma Impropria, ciascuna al 17%.1 Per le vittime, l'Arma da Taglio è risultata l'agente lesivo più comune per gli uomini (66% delle vittime uomini), mentre l'unica vittima donna è stata lesa da Aggressione Fisica (100% delle vittime donne).1 Questa prevalenza di Arma da Taglio è spesso indicativa di litigi furiose e acting-out impulsivi, dove l'autore reagisce in modo disregolato usando oggetti facilmente reperibili (come nei casi di Gussago e Ventimiglia).1

 

Leggi l'articolo “Report ONOF (18-24 settembre 2025): analisi psico-criminologica e profili degli omicidi familiari” su ModerNews clicca su https://www.modernews.online/48990_report-onof-18-24-settembre-2025-analisi-psico-criminologica-e-profili-degli-omicidi-familiari/

 

III. L'Anomalia relazionale: il fattore "conoscenti" (100%)

Il dato più strutturalmente anomalo della settimana 18-24 Settembre 2025 è l'assoluta dominanza del fattore "Conoscenti", che copre il 100% delle vittime (11 su 11) e degli autori (10 su 10) di tutti i delitti familiari (omicidi e tentati omicidi).1

3.1. Interpretazione della familiarità allargata

Secondo la metodologia AIPC/ONOF, la categoria "Conoscenti" qualifica persone con cui si intrattengono relazioni a vari livelli (colleganza, vicinanza, amicizia, parentela acquisita) che non rientrano nelle categorie Partner, Ex-Partner o Parenti stretti.1

L'assenza totale di delitti che coinvolgono partner o ex-partner in questa settimana è un netto elemento di discontinuità rispetto ai trend più ampi della violenza relazionale. Essa suggerisce una migrazione del locus della violenza dall'intimità domestica alla sfera sociale allargata e ai contesti di disputa pubblica (come i casi di aggressione tra coetanei o le liti in strada riportate).1 Questo fenomeno spinge l'analisi verso dinamiche di conflitto basate sulla risoluzione fallita di contenziosi economici, d'onore, territoriali o di status, come l'omicidio del cognato a Palermo o il tentato omicidio a Sant'Anastasia.1

3.2. Violenza proattiva e conflitto di status

La dominanza della diade Uomo/Conoscente/Arma da Fuoco nell'omicidio consumato e la prevalenza Uomo/Conoscente/Arma da Taglio nel tentato omicidio definiscono un quadro criminologico dove il movente non è primariamente "passionale" o legato alla gestione della separazione (tipica della Violenza del Partner Intimo), ma è spesso strumentale e proattivo.

La violenza proattiva (intenzionale) differisce dalla violenza reattiva (disregolata in risposta a un trigger emotivo).14 L'uso dell'arma da fuoco (67% autori di omicidio maschi) suggerisce una decisione lucida, sebbene patologica, di risolvere il conflitto attraverso l'eliminazione del contendente.1 Nei tentati omicidi, l'uso dell'arma da taglio (50% autori maschi) può ancora essere letto come l'espressione di una disregolazione improvvisa e grave, tipica dell'acting-out letale 6, ma innescata dalla rottura della fiducia o dal disonore subìto in una relazione sociale (il "Conoscente") piuttosto che nella relazione sentimentale.

 

IV. Confronto dinamico: i profili settimanali di settembre 2025

L'analisi comparativa dei profili settimanali è essenziale per comprendere il flusso eziologico e la multifattorialità dei delitti familiari nel corso del mese di Settembre 2025.

4.1. Variazioni criminologiche nella familiarità e nell'eziologia

Il mese di Settembre 2025 ha mostrato una netta progressione nel locus della violenza:

·       Settimana 4-10 settembre: Questo periodo era caratterizzato da una dicotomia tra letalità (parità di genere tra le vittime di omicidio consumato) e rischio di vittimizzazione. La maggior parte dei tentati omicidi vedeva donne vittime (2 su 3) di partner o ex-partner.14 L'eziologia era prevalentemente di

·       Violenza reattiva tipica della crisi di coppia giovane, come nel caso esemplare di Castellanza (autore 20 anni, vittima 24 anni).14

·       Settimana 11-17 settembre: In questa fase, l'analisi comparativa ONOF aveva già rilevato uno spostamento verso la famiglia estesa o il contesto strumentale.6 I casi in esame in quel periodo si inserivano in un modello di violenza proattiva 6, con un esempio di omicidio in famiglia allargata (vittima 39 anni, autore 62 anni).6

·       Settimana 18-24 settembre: Il culmine della transizione si raggiunge con la dominanza assoluta dei Conoscenti (100%) e la forte incidenza di Violenza Proattiva/Strumentale, definendo un profilo che si distacca completamente dalla crisi di coppia tradizionale.1

 

Ascolta il podcast sul Canale AIPC Editore su Spotify MENTE|CRIMINE|TRAUMA Report ONOF (18-24 settembre 2025): analisi psico-criminologica e profili degli omicidi familiari” clicca sul link: https://open.spotify.com/episode/24ddVcHSeWivak2CoGTXy8?si=vvBz4udzStC5xx28GOocQQ

 

 

Sintesi del confronto tra i profili criminologici dei delitti familiari nel settembre 2025:

Nella settimana 4-10 settembre, il focus prevalente era sui tentati omicidi, con un alto rischio di violenza del partner intimo (IPV), in particolare con donne giovani come vittime di rischio. La familiarità tesa era Partner/Ex-Partner e l'eziologia tipica era la Violenza Reattiva (disregolazione in coppia). Le armi prevalenti negli omicidi per mano di autori uomini erano Arma da Taglio o Aggressione Fisica.14

Nella settimana 11-17 settembre, si è osservato uno spostamento del focus verso gli omicidi in contesti di famiglia estesa o strumentale, con familiarità tesa tra Famiglia Estesa/Conoscenti e un'eziologia mista, con prevalenza strumentale/conflittuale.6

Nella settimana 18-24 settembre, si è assistito a un cambiamento significativo. Il focus prevalente è tornato sui tentati omicidi, ma dominati dal fenomeno del "Maschicidio tra Conoscenti".1 La familiarità tesa era esclusivamente con i conoscenti (100% su tutti i delitti) e l'eziologia tipica era la violenza proattiva/strumentale.1 La vittima di rischio era l'uomo giovane/adulto nei tentati omicidi. Inoltre, l'Arma da Fuoco è diventata l'arma prevalente (67% degli autori uomini) negli omicidi consumati.1

 

4.2. Implicazioni della transizione di settembre

La transizione osservata nel mese di Settembre 2025, che porta dalla violenza focalizzata sull'intimità a quella focalizzata sul conflitto sociale tra conoscenti, dimostra che la vulnerabilità relazionale non è limitata al nucleo familiare stretto.1

Il ricorso all'arma da fuoco come strumento dominante di omicidio maschile nella settimana 18-24 (67%) segna un incremento nell' intentio lethalis e nella premeditazione rispetto alle settimane precedenti, dove la violenza reattiva tendeva a manifestarsi con armi da taglio o aggressioni fisiche.14 Questo cambiamento nel

modus operandi è cruciale per la valutazione del rischio e suggerisce che il trauma irrisolto può sfociare non solo in acting-out impulsivi (Arma da Taglio nei tentati omicidi), ma anche in atti distruttivi deliberati e pianificati (Arma da Fuoco negli omicidi consumati).13

 

V. Decodifica psicotraumatologica: la grammatica del trauma nelle relazioni allargate

La Psicotraumatologia Relazionale fornisce la chiave per decodificare come la violenza tra "Conoscenti" possa essere classificata come "familiare" e come essa sia radicata in dinamiche traumatiche.

5.1. Risonanza traumatica e rottura della fiducia sociale

Sebbene i casi della settimana 18-24 non rientrino nel modello classico dell'Intimate Partner Violence, l'approccio CIPR/ONOF sostiene che la violenza interpersonale, anche tra conoscenti, è alimentata dalla risonanza traumatica.6 Il trauma dovuto a mano umana, sin dalla relazione di attaccamento primaria, genera una fragilità nella fiducia interpersonale.10

Quando un individuo con una storia di traumi (ad esempio, di ingiustizia subita o di ferita narcisistica) si trova in un conflitto acuto (economico, di vicinato, di onore) con un conoscente, il trigger relazionale riattualizza l'antica ferita. La rottura della fiducia, sebbene nel contesto di una relazione sociale, può innescare una disregolazione emotiva e una risposta distruttiva sproporzionata, perché l'autore percepisce l'affronto come una riedizione del trauma fondamentale di tradimento.10 L’ONOF inquadra la violenza come l’esito di traumi irrisolti e disregolazione emotiva, elementi che vengono amplificati in una diade relazionale disfunzionale.6

 

5.2. L'Estensione dei modelli Lattanzi-Calzone

I modelli sviluppati dal Dott. Lattanzi e dalla Dott.ssa Calzone, come "La bolla traumatica" e "Il paradosso del partner," sebbene primariamente applicati alle relazioni di coppia, offrono un’utile griglia di lettura per il contesto allargato.11

·       Il paradosso del partner: Questo modello descrive la tendenza a scegliere partner con vulnerabilità psicologiche simili, moltiplicando il rischio psicopatologico.11 Quando si estende al contesto dei "Conoscenti," si osserva che la violenza emerge in relazioni dove si è cercata, pur inconsapevolmente, una forma di "patria emotiva" o di familiarità sociale (es. il cognato, il socio in affari, il vicino di casa).11 Quando questa familiarità fallisce—degenerando in contenzioso o tradimento—la rottura non è percepita solo come un conflitto esterno, ma come un attacco al proprio senso di identità e sicurezza.

·       Disregolazione ed acting-out: L'intervento clinico, supportato dalla valutazione A.S.V.S. che include la valutazione psicofisiologica, si concentra sulla capacità di autoregolazione.2 L'uso di tecniche come il biofeedback mira specificamente a gestire l'impulsività e la disregolazione che, nei casi della settimana 18-24, hanno portato a violenza estrema, sia essa reattiva (accoltellamenti) o proattiva (uso di armi da fuoco).11 L’urgenza è rompere il ciclo dei traumi intergenerazionali, a partire dai figli delle famiglie disfunzionali, come indicato dal protocollo A.S.V.S..13

 

VI. Conclusioni e raccomandazioni strategiche

6.1. Sintesi dei risultati principali

L'analisi della settimana 18-24 Settembre 2025, in comparazione con i dati precedenti di settembre, rivela un profilo di violenza familiare dominato da dinamiche non intime. Il dato più rilevante è l'esclusiva coinvolgimento della categoria "conoscenti" (100%) in tutti i delitti familiari.1 Questo si associa a un alto tasso di tentati omicidi (64% dei delitti totali), dove la vittima tipo è un uomo (86% delle vittime di tentato omicidio) leso da un altro uomo (100% degli autori di tentato omicidio), spesso con arma da taglio, indicando una violenza di tipo sociale o di status.1 Nei soli omicidi consumati, l'autore maschio (75%) è più maturo (fascia 36-53, 50%) e mostra un'elevata intenzionalità, testimoniata dall'uso preponderante dell'arma da fuoco (67% per gli autori uomini).1

Il mese di Settembre 2025 ha evidenziato una transizione eziologica: dalla Violenza Reattiva e Intima (IPV, 4-10 Settembre) alla Violenza prevalentemente Proattiva e Strumentale (18-24 Settembre).14 Questa fluidità conferma la necessità di un approccio metodologico che, come quello ONOF/CIPR, consideri il "delitto familiare" in senso ampio, includendo ogni forma di violenza grave che si consuma in relazioni significative, poiché tutte affondano le radici nel trauma relazionale.1

 

6.2. Raccomandazioni per la prevenzione e l'intervento clinico

La prevenzione e il contrasto alla violenza non possono limitarsi alla sfera dell'Intimate Partner Violence, ma devono estendersi alle dinamiche interpersonali allargate, come suggerito dall'analisi sui "Conoscenti".1

  • Approccio differenziato alla violenza: È cruciale che gli interventi clinici e criminologici differenzino tra la Violenza Reattiva (spesso guidata dalla paura dell'abbandono e trattabile con tecniche di autoregolazione emotiva) e la Violenza Proattiva/Strumentale (guidata da rabbia narcisistica, controllo e necessità di dominio).14
  • Implementazione sistematica del protocollo A.S.V.S.: Il protocollo A.I.P.C. Scientific Violence Screening (A.S.V.S.) deve essere prioritariamente adottato per la valutazione del rischio.1 L'A.S.V.S., con la sua valutazione integrata (psicodiagnostica e psicofisiologica), è lo strumento necessario per intercettare la grave disregolazione emotiva e l'intenzionalità che precede l'uso di armi ad alta letalità come il fucile.13
  • Prevenzione circolare e intergenerazionale: La vera prevenzione deve essere clinica, spostando il focus dal controllo alla cura.8 L'approccio olistico e circolare dell'AIPC, rivolto a vittime, autori e familiari, deve dare priorità assoluta alla rottura del ciclo dei traumi intergenerazionali, iniziando dai figli delle famiglie disfunzionali, per impedire che la "bolla traumatica" si replichi nelle future relazioni sociali e intime.11

 

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Riferimenti Bibliografici

Rubrica: Delitti Familiari, Settimana 18-24 Settembre 2025 (Massimo Lattanzi, Tiziana Calzone et al.).

Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), con l'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF) e il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR).  

Omicidi familiari: La grammatica della violenza e il trauma relazionale ad agosto 2025 (Psicotraumatologia Relazionale).

L'omicidio come narrazione estrema del trauma relazionale: un approccio integrato (Trauma Relazionale).

Psicologia Clinica per il triennio (Prof. Clara Mucci),  

Concetto contemporaneo di trauma (Distinzione tra traumi dovuti a mano umana e traumi naturali; Dissociazione).

La bolla traumatica e il paradosso del partner di Lattanzi e Calzone, la riattualizzazione del trauma nella coppia (Massimo Lattanzi e Tiziana Calzone).

SVS rileva disregolazione che aumenta il rischio d'uso... (Protocollo SVS, Biofeedback, Ciclo dei traumi intergenerazionali). Interventi nei contesti italiani... (Dissociazione, elaborazione circostanze difficili).

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