Sintesi del Seminario presso la Questura di Pescara: "IL COSA, IL PERCHÉ e IL COME della VIOLENZA"
Il 15 novembre 2025, presso la Questura di Pescara, si è tenuto un seminario avanzato dal titolo "IL COSA, IL PERCHÉ e IL COME della VIOLENZA". L'intervento è stato condotto dal Dott. Massimo Lattanzi, psicologo e psicoterapeuta dell'A.I.P.C. (Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia).
L'evento si è distinto per essere stato assolutamente interattivo ed esperienziale, superando la dinamica della lezione frontale per coinvolgere attivamente tutti i presenti. Tra i partecipanti figuravano oltre trenta esperti della Polizia di Stato, presenti per un aggiornamento professionale di alto livello, e cinque professionisti esterni del settore.
Il Dott. Lattanzi ha presentato un'analisi basata sulla sinergia scientifica, clinica e statistica di tre realtà: l'AIPC (per la ricerca), il CIPR (per l'assessment e il trattamento clinico) e l'ONOF (per il monitoraggio statistico dei dati) .
Il seminario è stato articolato in tre fasi fondamentali:
1. IL COSA: La statistica oltre la percezione
Il "Cosa" ha analizzato i dati ONOF (raccolti tramite OSINT) sui 136 omicidi familiari registrati nei primi nove mesi del 2025. I dati hanno rivelato una realtà complessa, spesso in contrasto con la percezione mediatica focalizzata sul femminicidio:
- Vittime Uomini: 72 (pari al 52.9%)
- Vittime Donne: 64 (pari al 47.1%)
Il Dott. Lattanzi ha sottolineato l'esistenza di due fenomeni nettamente distinti:
- La violenza intima (Vittime Donne): Per le 64 vittime femminili, la violenza è quasi esclusivamente endogena alla relazione intima. Il 65.7% è stato ucciso da partner (51.6%) o ex-partner (14.1%). È una violenza radicata nel legame di attaccamento.
- La violenza da conflitto sociale (Vittime Uomini): Per le 72 vittime maschili, il profilo è sociale. L'84.8% è stato ucciso da conoscenti (55.6%) o altri parenti (29.2%) . Emerge dall'escalation di conflitti sociali o parentali irrisolti.
La costante identificata è l'autore: indipendentemente dalla vittima, nell'83.0% dei casi l'autore dell'omicidio familiare è un uomo.
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2. IL PERCHÉ: Il collasso traumatico
La statistica da sola è muta. La Psicotraumatologia Relazionale Giudiziaria si interroga sul "Perché" un conflitto degeneri in omicidio. La risposta è stata categorica: non si tratta di una scelta logica, ma dell'esito di un collasso strutturale nella capacità dell'individuo di regolare sé stesso.
- Radice del Collasso: Alla base vi è quasi invariabilmente il C-PTSD (Disturbo da Stress Post Traumatico Complesso) , una cicatrice biologica derivante da traumi relazionali cronici.
- Meccanismo Biologico: Il C-PTSD restringe drasticamente la "Finestra di Tolleranza", costringendo l'individuo a vivere cronicamente in stati di sopravvivenza:
- Iper-Arousal: (Lotta/Fuga) Stato di ipervigilanza, rabbia e ansia.
- Ipo-Arousal: (Freeze) Collasso, dissociazione, vuoto interiore.
- La Frattura allarme-controllo: La disregolazione emotiva è un'incapacità biologica. Si verifica una scissione: l'Amigdala (Allarme) diventa iper-attiva e interpreta stimoli neutri come minacce mortali, mentre la Corteccia prefrontale (Controllo) diventa ipo-funzionante e non riesce a frenare l'allarme.
- L'Atto violento: In questo "sequestro dell'amigdala" , l'atto violento non è una scelta. È un riflesso somatico, un corto circuito in cui il corpo scarica una tensione neurobiologica diventata intollerabile.
- L'Origine (Il Trauma da deprivazione): Spesso, la radice non è un abuso (trauma da "commissione") , ma il "Trauma da deprivazione" o "trauma del vuoto". È l'assenza cronica di "nutrienti relazionali" (sintonizzazione, conforto, risposta emotiva) e il fallimento della co-regolazione emotiva. Questo vuoto è l'incubatore del C-PTSD, che genera la disregolazione, un senso di sé alterato (la vergogna tossica di sentirsi "invisibile") e difficoltà relazionali.
3. IL COME: misurare il collasso per trattarlo
Se l'atto violento è l'esito di un collasso in cui la parte logica del cervello è "offline" , non si può intervenire solo chiedendo alla persona di "ragionare". È necessario misurare oggettivamente il collasso prima di poterlo riabilitare.
Qui entra in gioco la Psicotraumatologia Relazionale Giudiziaria attraverso il protocollo ASVS (AIPC Scientific Violence Screening). Questo assessment integrato non si basa su impressioni, ma su tre livelli:
- Anamnesi Psicotraumatica: Mappatura dei traumi (es. con la scala SVITR) .
- Valutazione Psicodiagnostica: Definizione del profilo di personalità.
- Valutazione Psicofisiologica (Biofeedback): Questo è il punto cruciale. Si smette di "chiedere" e si inizia a "misurare" cosa fa il Sistema Nervoso Autonomo (SNA) in tempo reale.
Dati come una bassa Variabilità della Frequenza Cardiaca (HRV) (un "freno" debole) o un'alta Conduttanza Cutanea (GSR) (un "acceleratore" bloccato) non mentono. Essi forniscono la firma biologica oggettiva della disregolazione.
Solo dopo aver misurato scientificamente questa frattura neurobiologica è possibile iniziare un percorso per riabilitare il SNA.
Conclusione dell'evento
Il seminario, grazie al suo approccio marcatamente interattivo ed esperienziale, ha permesso agli esperti della Polizia di Stato e ai professionisti esterni coinvolti di comprendere la violenza non come una "scelta" morale, ma come l'esito finale di un fallimento neurobiologico misurabile, le cui radici affondano nel trauma relazionale e nella deprivazione emotiva.
Unisciti a noi e ai professionisti volontari di AIPC, CIPR e ONOF per esplorare il "Cosa, il Perché e il Come" di questo fenomeno complesso. Sarà un'occasione unica per acquisire consapevolezza, strumenti e prospettive innovative.
Ecco dove e quando:
- 15 NOVEMBRE: Questura di Pescara
- 21 NOVEMBRE: Questura di Roma
- 24 NOVEMBRE: Palazzo Margherita di L’Aquila
La tua presenza è fondamentale per un futuro più informato e consapevole!
Vai sul sito web https://www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it/
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