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Femminicidi 2025, l'illusione dei numeri: Analisi del dossier Viminale tra la dissonanza dei media e il vuoto

16/08/2025 18:07

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Femminicidi 2025, l'illusione dei numeri: Analisi del dossier Viminale tra la dissonanza dei media e il vuoto della prevenzione.

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In base all'analisi del report "Il Collasso relazionale: Analisi psicotraumatologica della violenza di genere in Italia alla luce dei dati 2025", emerge un quadro complesso e allarmante che richiede un radicale cambio di paradigma, passando da una logica puramente punitiva a un approccio preventivo e curativo incentrato sul trauma relazionale.

 

Dissonanza dei dati e fallimento legislativo

Il punto di partenza è una profonda dissonanza nei dati sui femminicidi. Mentre i dati del Ministero dell'Interno (gennaio-luglio 2025) mostrano un leggero calo del numero totale di donne uccise (-1,6%), l'unico dato in drammatico aumento è quello degli omicidi commessi da partner o ex partner, cresciuto del +15,1%. Questa specificità cruciale viene distorta da circa il 40% dei media, che veicolano una narrazione imprecisa di un generico "aumento dei femminicidi", alimentando una richiesta pubblica di risposte repressive che si dimostrano inefficaci.

 

L'inefficacia degli strumenti legislativi, compreso il Codice Rosso, è tragicamente confermata da due elementi:

L'aumento degli omicidi proprio nel contesto che la legge mirava a proteggere.

I dati degli osservatori non governativi, come "Non Una di Meno", che rivelano come in almeno il 17% dei casi vi fossero state denunce pregresse.

 

Il Contributo degli Osservatori e il dramma dei suicidi

Gli enti non governativi forniscono una lettura più profonda, essenziale per la comprensione del fenomeno. L'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF) e l'osservatorio di "NON UNA DI MENO" arricchiscono il dato numerico, evidenziando un dettaglio psicologicamente devastante: il 32% degli autori si suicida immediatamente dopo il delitto. Questo dato, da solo, smonta l'efficacia di un sistema basato sulla deterrenza penale, dimostrando che per una parte significativa degli autori la minaccia del carcere è irrilevante, poiché agiscono in uno stato di totale collasso psichico.

 

Da gennaio a luglio 2025 il numero totale di donne uccise è in lieve calo, ma la vera emergenza è un'altra: gli omicidi commessi da partner o ex partner sono in drammatico aumento. Alcuni media comunicano un dato distorto, alimentando richieste di soluzioni inefficaci. Se ti interessa la verità dietro i numeri, ascolta i podcast sul nuovo canale AIPC Editore: MENTE|CRIMINE|TRAUMA.

https://open.spotify.com/show/2E0xIg9MDd4m1XrFHMUzBX?fbclid=IwQ0xDSwMNr6ZleHRuA2FlbQIxMAABHrjE5KgU2UOqKvYHjFn8ewob5B7qT0le97ytI6wBARkX5IGQxAv1E-F3D5-b_aem_A-HerqhfMpne2nHqZ_jUOA

 

La matrice del trauma: Il Lavoro del CIPR e dei Dottori Lattanzi e Calzone

Qui si inserisce il lavoro cruciale dell'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari e del Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR). L'esperienza e la professionalità del Dott. Massimo Lattanzi e della Dott.ssa Tiziana Calzone offrono una chiave di lettura alternativa e più efficace: la violenza non è un atto criminale isolato, ma l'esito catastrofico di un "collasso relazionale" le cui radici affondano in una "matrice traumatica" pregressa e irrisolta.

L'omicidio viene letto come l'epilogo di una severa disregolazione emotiva, in cui l'incapacità di gestire il rifiuto e la perdita porta a un'azione distruttiva. Questa prospettiva non giustifica l'autore, ma ne spiega la genesi, rendendo possibile una prevenzione reale.

  

Prevenzione efficace: L'approccio scientifico ASVS

La prevenzione diventa efficace solo se si interviene sulla cura delle relazioni e sul trauma. L'approccio integrato e scientifico promosso dal CIPR, che si avvale di metodologie come l'ASVS (AIPC Scientific Violence Screening) e di strumenti valutativi come la SVITR, permette di identificare i segnali di rischio e di intervenire sulle dinamiche disfunzionali prima che degenerino. Questo modello sposta il focus dalla conta delle vittime alla cura del trauma che genera la violenza, riconoscendo la necessità di percorsi specialistici rivolti non solo alle vittime, ma anche agli stessi autori.

 

Contatti per un intervento concreto

Il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) rappresenta un modello operativo di questo nuovo paradigma. Per presunte vittime, autori di violenza che cercano un percorso di cambiamento e professionisti del settore, il CIPR offre un servizio specializzato presso le sedi di Pescara e Roma, attivo tutti i giorni. Contatto Telefonico/WhatsApp: 3924401930

 

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