"Due Tombe": Quando il dolore sepolto uccide ancora. Analisi della violenza come "narrazione" del trauma familiare.
A cura di Massimo Lattanzi¹²³ e Tiziana Calzone¹²³
¹Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) ²Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) ³Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF)
Abstract
Il presente articolo analizza la miniserie spagnola "Due Tombe" come un caso di studio emblematico delle dinamiche del trauma relazionale complesso e transgenerazionale. Adottando il quadro teorico del Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) e i contributi di Massimo Lattanzi e Tiziana Calzone, l'analisi si discosta da una lettura puramente criminologica per svelare l'architettura psicotraumatologica sottostante. Si argomenta che gli atti violenti perpetrati dai protagonisti – Verónica, suo padre e sua nonna Isabel – non sono eventi isolati, ma il culmine di una "narrazione della disregolazione" radicata in un lutto complesso, in fallimenti dell'attaccamento e in una catena di risonanze traumatiche. L'intervento del padre e della nonna viene decostruito come l'azione patologica del "Salvatore Traumatico", un tentativo disfunzionale di riparazione che, spinto dalla colpa, finisce per ri-traumatizzare e perpetuare il ciclo della violenza. La "doppia vita" di Verónica è interpretata come una manifestazione della dissociazione strutturale della personalità. La conclusione evidenzia come la relazione sia l'epicentro della violenza, sottolineando le implicazioni clinico-forensi di un approccio informato sul trauma, in linea con la missione dell'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC).
Abstract (English)
This article analyzes the Spanish miniseries "Two Graves" ("Dos Tumbas") as an emblematic case study of complex and transgenerational relational trauma dynamics. Adopting the theoretical framework of the Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) and the contributions of Massimo Lattanzi and Tiziana Calzone, the analysis moves beyond a purely criminological reading to unveil the underlying psychotraumatological architecture. It is argued that the violent acts perpetrated by the protagonists—Verónica, her father, and her grandmother Isabel—are not isolated events but the culmination of a "narrative of dysregulation" rooted in complex grief, attachment failures, and a chain of traumatic resonances. The interventions of the father and grandmother are deconstructed as the pathological actions of the "Traumatic Savior," a dysfunctional attempt at reparation which, driven by guilt, ultimately re-traumatizes and perpetuates the cycle of violence. Verónica's "double life" is interpreted as a manifestation of the structural dissociation of the personality. The conclusion highlights how relationships are the epicenter of violence, emphasizing the clinical-forensic implications of a trauma-informed approach, in line with the mission of the Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC).
1. Introduzione: La matrice del trauma relazionale
La miniserie "Due Tombe" offre un'opportunità unica per analizzare, attraverso il prisma della finzione narrativa, le conseguenze devastanti del trauma relazionale. Secondo il modello teorico promosso dal Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR), il trauma non è un evento isolato, ma una ferita che si verifica e viene elaborata (o non elaborata) all'interno di un contesto intersoggettivo. La storia di Verónica, segnata dalla morte della madre e dall'abbandono paterno, non rappresenta una sequenza di eventi discreti, ma una "matrice traumatica" che compromette le fondamenta del suo sviluppo psicologico, predisponendola a una grave disregolazione emotiva e a un pattern di attaccamento disorganizzato. La sua "doppia vita" può essere interpretata clinicamente come una strategia di sopravvivenza basata sulla dissociazione strutturale della personalità, suddivisa in una Parte Apparentemente Normale (PAN), che gestisce la quotidianità e mantiene i legami, e una o più Parti Emotive (PE), che contengono il dolore, la rabbia e il terrore non processati. Questa frammentazione del Sé è una conseguenza diretta del fallimento del sistema di accudimento, che la costringe a sviluppare un "Falso Sé" per assicurarsi la sopravvivenza relazionale.
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2. La Violenza come "narrazione della disregolazione"
L'atto omicida commesso da Verónica, fulcro della narrazione, trova una chiave di lettura fondamentale nel lavoro di Lattanzi e Calzone, i quali propongono che la violenza sia la "narrazione" fisica di una profonda disregolazione interna. L'omicidio non è l'inizio, ma il climax di un dolore psichico insopportabile, un acting out del trauma che le difese dissociative non riescono più a contenere. Questo processo ha basi neurofisiologiche spiegabili attraverso la Teoria Polivagale di Porges. La storia traumatica di Verónica ha verosimilmente compromesso la sua capacità di accedere al circuito ventro-vagale (sicurezza e connessione sociale), lasciandola in uno stato cronico di iper-attivazione simpatica (attacco/fuga) o di collasso dorso-vagale (congelamento/dissociazione). L'atto violento rappresenta un'attivazione catastrofica della risposta di "attacco" (fight), scatenata da un trigger relazionale che ha sopraffatto il suo già fragile sistema di regolazione. L'omicidio dell'amica si configura così come un tragico fallimento della gestione della connessione interpersonale, riconducibile alla categoria dei "delitti familiari" così come intesa dall'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF) dell'AIPC.
3. Il salvatore traumatico e la risonanza traumatica interpersonale
Gli interventi successivi del padre e della nonna, Isabel, per occultare il crimine e vendicare Verónica, esemplificano la figura del "Salvatore Traumatico". Questo archetipo, definito in ottica psicotraumatologica, descrive un individuo che, mosso dalla propria colpa e da un trauma irrisolto, mette in atto comportamenti distruttivi mascherati da protezione.
Il Padre: Il suo gesto di occultare il cadavere non è un atto di lucida protezione, ma una riparazione disfunzionale guidata dal senso di colpa per il suo precedente abbandono. Egli tenta di "riparare" il proprio fallimento come genitore, non di promuovere la guarigione della figlia.
La Nonna (Isabel): La sua trasformazione in spietata giustiziera è l'acting out della propria impotenza e rabbia. Il fallimento della giustizia istituzionale crea un vuoto che il suo sistema nervoso disregolato colma con una "giustizia" privata e violenta.
Queste reazioni a catena sono spiegabili attraverso il concetto di "risonanza traumatica interpersonale", elaborato dall'AIPC/CIPR. La crisi di Verónica agisce da detonatore, attivando il trauma latente e la colpa irrisolta negli altri membri del sistema familiare. La famiglia entra in uno stato di disregolazione collettiva, dove le azioni di "salvataggio" diventano, in realtà, atti di ri-traumatizzazione che impediscono qualsiasi percorso di elaborazione e integrazione, cementando la patologia di Verónica e perpetuando il ciclo traumatico.
4. L'Eredità transgenerazionale del trauma
L'analisi del sistema familiare suggerisce che la violenza non nasce con Verónica, ma è l'eredità di un trauma transgenerazionale, un concetto approfondito nei lavori di Calzone. La spietata efficienza della nonna Isabel nell'attuare la sua vendetta indica una familiarità con strategie di sopravvivenza estreme, probabilmente apprese e normalizzate nella sua stessa storia di vita. Si delinea così un ciclo del trauma:
Prima Generazione (Nonna): Sperimenta un trauma irrisolto, sviluppando meccanismi di coping violenti e disregolati.
Seconda Generazione (Padre): Cresciuto in un ambiente emotivamente incompetente, sviluppa a sua volta un attaccamento insicuro e strategie di evitamento e abbandono.
Terza Generazione (Verónica): Diventa il ricettacolo del trauma accumulato e non elaborato del sistema, che infine erompe nell'atto letale.
Il titolo stesso, "Due Tombe", assume così un significato metaforico: non solo le due ragazze scomparse, ma anche le "tombe" psicologiche in cui ogni generazione ha sepolto il proprio dolore, i cui "fantasmi" infestano e distruggono i vivi.
5. Conclusioni: implicazioni clinico-forensi
L'analisi psicotraumatologica di "Due Tombe" conferma la tesi centrale sostenuta dall'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC): la relazione è l'epicentro della violenza familiare. Gli eventi narrati non sono il prodotto di individui malvagi, ma di un sistema relazionale spezzato, esacerbato dal fallimento delle istituzioni nel fornire una rete di sicurezza e prevenzione. Questo studio di caso evidenzia la necessità imprescindibile di un approccio "trauma-informed" in ambito sia clinico che forense. Un'analisi che ignora il trauma vede solo una sequenza di reati; una prospettiva informata sul trauma, invece, riconosce una catena di acting out prevedibili e interconnessi. Questa comprensione è fondamentale per l'applicazione di protocolli di valutazione del rischio, come l'A.S.V.S. (AIPC Scientific Violence Screening), e per la progettazione di interventi che non si limitino alla punizione, ma mirino a interrompere la trasmissione transgenerazionale della violenza, promuovendo la guarigione individuale e sistemica.
Se le dinamiche di colpa e violenza descritte risuonano con la tua storia personale o familiare, ricorda che è possibile spezzare la catena del trauma.
Per intraprendere un percorso di consapevolezza e guarigione, contatta gli specialisti del Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) nelle sedi di Pescara e Roma.
Email: aipcitalia@gmail.com
WhatsApp: 3924401930
Sito Web: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it
Riferimenti Bibliografici
Calzone, T., & Lattanzi, M. (2023). Il Trauma Relazionale Complesso: Dalla disregolazione emotiva all'atto criminale. Roma: AIPC Editore.
Lattanzi, M., & Calzone, T. (2025). "La narrazione della disregolazione: dal trauma relazionale alla violenza". Pubblicato su www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it.
Lattanzi, M., & Calzone, T. (s.d.). Modelli di intervento clinico sulla violenza domestica e la risonanza traumatica. Documentazione interna del Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR), Pescara.
Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC). (s.d.). Il protocollo A.S.V.S. (A.I.P.C. Scientific Violence Screening) per l'assessment e il trattamento integrato del trauma. Pubblicato su www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it.
Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia, Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF). (Vari anni). Report e analisi sulla violenza familiare in Italia. Pubblicati su www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it.