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Echi di traumi irrisolti un'indagine psico-criminologica sugli omicidi familiari e i loro protagonisti nella s

31/08/2025 17:46

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Echi di traumi irrisolti un'indagine psico-criminologica sugli omicidi familiari e i loro protagonisti nella settimana 21-27 Agosto 2025

I risultati evidenziano una netta predominanza di vittime maschili (67%) uccise da "conoscenti" (67%) nel Sud Italia (100%), prevalentemente con armi da taglio.

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Echi di traumi irrisolti un'indagine psico-criminologica sugli omicidi familiari e i loro protagonisti nella settimana 21-27 Agosto 2025

di Massimo Lattanzi e Tiziana Calzone A cura di AIPC (Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia), CIPR (Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale) e ONOF (Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari)

 

Abstract (Italiano)

Questo articolo analizza gli omicidi avvenuti in Italia nella settimana dal 21 al 27 agosto 2025, attraverso una lente psico-criminologica e relazionale. Basandosi sui dati raccolti dall'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF) tramite monitoraggio di fonti aperte, lo studio delinea i profili prevalenti di vittime e autori. I risultati evidenziano una netta predominanza di vittime maschili (67%) uccise da "conoscenti" (67%) nel Sud Italia (100%), prevalentemente con armi da taglio (67%). Anche il profilo dell'autore è maschile (100%), nella fascia d'età 36-53 anni (67%). L'analisi suggerisce che questi delitti non sono atti casuali, ma l'esito catastrofico di traumi relazionali non elaborati, disregolazione emotiva e il collasso delle capacità negoziali, specialmente in contesti di conflitto non legati alla violenza di coppia.

 

Echoes of Unresolved Trauma: A Psycho-criminological Investigation into Familial Homicides and Their Protagonists in the Week of August 21-27, 2025

By Massimo Lattanzi and Tiziana Calzone

Prepared by AIPC (Italian Association of Psychology and Criminology), CIPR (Italian Center for Relational Psychotraumatology), and ONOF (National Observatory on Familial Homicides).

 

Abstract (English)

This article analyzes homicides that occurred in Italy during the week of August 21-27, 2025, through a psycho-criminological and relational lens. Based on data collected by the National Observatory on Family Homicides (ONOF) through open-source monitoring, the study outlines the prevailing profiles of victims and perpetrators. The findings reveal a clear predominance of male victims (67%) killed by "acquaintances" (67%) in Southern Italy (100%), primarily with bladed weapons (67%). The perpetrator profile is also exclusively male (100%), within the 36-53 age range (67%). The analysis suggests that these crimes are not random acts but the catastrophic outcome of unresolved relational trauma, emotional dysregulation, and the collapse of negotiation skills, particularly in conflict contexts outside of intimate partner violence.

 

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Presentazione e Metodologia

L'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) e l'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF) collaborano per fornire un'analisi continua e approfondita delle dinamiche della violenza letale in Italia. L'obiettivo è superare la mera conta statistica per comprendere le radici psicologiche e relazionali che sottendono ogni delitto.

È importante premettere una nota metodologica. I dati presentati e analizzati in questo report sono stati raccolti dall'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF) attraverso il monitoraggio sistematico di fonti aperte, specificamente articoli di cronaca pubblicati su testate giornalistiche nazionali e locali. Tale metodologia, come esplicitato dalla stessa AIPC, non si basa su fonti istituzionali ufficiali ma permette di ottenere una fotografia tempestiva, sebbene preliminare, del fenomeno, consentendo un'analisi quasi in tempo reale delle tendenze emergenti.

Questi numeri, basati su fonti giornalistiche e non istituzionali, sono solo la superficie. La rubrica settimanale dell'ONOF, curata da figure esperte come la Dott.ssa Tiziana Calzone, la Dott.ssa Vanessa Alterino e il Dott. Massimo Lattanzi, scava in profondità. Ogni variabile di vittima e autore viene scomposta attraverso la lente della psicotraumatologia relazionale.

 

Ascolta il podcast sul Canale AIPC Editore su Spotify MENTE|CRIMINE|TRAUMA Echi di traumi irrisolti un'indagine psico-criminologica sugli omicidi familiari e i loro protagonisti nella settimana 21-27 Agosto 2025” clicca sul link: https://open.spotify.com/episode/3f3sdqtHbeRYw9tdkbSLe9?si=11fe38a0c91f4052

 

Analisi psico-criminologica approfondita: omicidi nella settimana 21-27 agosto 2025

L'analisi dei dati relativi agli omicidi consumati nella settimana dal 21 al 27 agosto 2025, interpretata attraverso la lente della psicotraumatologia relazionale, offre uno spaccato di eccezionale chiarezza sulle dinamiche della violenza letale. I profili che emergono non sono semplici aggregati statistici, ma archetipi che rivelano il collasso delle capacità di regolazione emotiva e il fallimento dei legami interpersonali. Come sostenuto dal lavoro del Dott. Massimo Lattanzi e della Dott.ssa Tiziana Calzone, ogni delitto è la narrazione estrema di un trauma relazionale non elaborato.

 

Profilo approfondito della vittima di omicidio

Il profilo statistico prevalente della vittima di omicidio per la settimana in esame è un uomo (67%), di età compresa tra i 36 e i 53 anni (67%), ucciso da un conoscente (67%) nel Sud Italia o nelle Isole (100%), per mezzo di un'arma da taglio (67%).

 

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Analisi dettagliata per variabile (vittima):

  • Genere: Uomo (67%) Il dato conferma un pattern ricorrente e fondamentale evidenziato dall'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF): la vittimizzazione maschile è un fenomeno preponderante al di fuori della violenza di coppia. I due uomini uccisi in questa settimana sono stati vittime di "conoscenti". Questo scenario si discosta nettamente dal femminicidio, radicandosi in contesti di conflitto legati a onore, potere o dispute personali che, in assenza di strumenti negoziali, degenerano. L'unica vittima donna (33%) rientra invece perfettamente nel paradigma del femminicidio intimo, essendo stata uccisa dal suo ex-partner, a riprova della dualità del fenomeno della violenza relazionale.
  • Età: 36-53 anni (67%) La fascia d'età 36-53 anni è un periodo critico della vita, un'età di bilanci e potenziali crisi in cui si accumulano pressioni lavorative, economiche e relazionali. Le vittime di questa settimana (un uomo di 36 anni e una donna di 47) rientrano in questa categoria. Un conflitto letale in questa fase può rappresentare la tragica conclusione di fallimenti percepiti o di una cronica incapacità di gestire la frustrazione. La terza vittima, un uomo di 22 anni, evidenzia come la violenza relazionale possa esplodere anche in fasi di vita più giovani, spesso caratterizzate da immaturità affettiva e scarse strategie di gestione dei conflitti.
  • Relazione con l'autore: Conoscente (67%) Questa variabile è la chiave di volta per comprendere la vittimizzazione maschile. Il termine "conoscente", secondo la metodologia AIPC, qualifica un legame significativo ma non intimo o di parentela. L'omicidio in questo contesto rappresenta il fallimento totale di una relazione sociale. La lente della psicotraumatologia relazionale suggerisce che questi atti non nascono dal nulla, ma sono il culmine di micro-traumi relazionali, offese percepite e conflitti irrisolti che erodono la fiducia e la capacità di dialogo.
  • Distribuzione geografica: Sud e Isole (100%) La totalità degli omicidi della settimana si è concentrata nel Sud Italia e nelle Isole (specificamente a Cava D'Aliga, Montecorvino Rovella e Isola Capo Rizzuto). Questa marcata concentrazione geografica, sebbene limitata a un breve periodo, merita attenzione come potenziale indicatore di tensioni sociali o culturali specifiche di quel territorio in quel dato momento.
  • Arma utilizzata: Arma da taglio (67%) L'arma da taglio è stata impiegata in due dei tre omicidi. Questo strumento, quasi sempre un oggetto di uso comune, implica un contatto fisico ravvicinato e un'elevata intensità emotiva. Il suo utilizzo supporta l'ipotesi di un "acting out" impulsivo, un'esplosione di violenza brutale che travolge le capacità di regolazione emotiva, piuttosto che un atto freddamente pianificato. L'altro omicidio, avvenuto per strangolamento, condivide la stessa natura di violenza fisica diretta e personale.

 

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Profilo approfondito dell'autore di omicidio

Il profilo statistico dell'autore di omicidio è speculare a quello della vittima: un uomo (100%), di età compresa tra i 36 e i 53 anni (67%), che uccide un conoscente (67%) nel Sud Italia o nelle Isole (100%), usando un'arma da taglio (67%).

Analisi dettagliata per variabile (autore):

  • Genere: Uomo (100%) La totalità degli autori di omicidio identificati questa settimana è di sesso maschile. Questo dato è coerente con le statistiche nazionali che vedono gli uomini come i principali perpetratori di violenza letale. L'analisi psicotraumatologica si concentra sui precursori di tale violenza: una possibile storia personale di traumi non elaborati, l'adesione a codici culturali virili che privilegiano la forza sulla negoziazione, e una cronica incapacità di gestire rabbia e frustrazione.
  • Età: 36-53 anni (67%) Gli autori avevano 30, 36 e 39 anni. Due su tre rientrano pienamente nella fascia critica 36-53. Come per le vittime, questa è un'età in cui le vulnerabilità psicologiche, modellate da traumi relazionali pregressi, possono essere esacerbate da stress contingenti, portando a un crollo dei meccanismi di controllo e a una catastrofica "disregolazione emotiva".
  • Relazione con la Vittima: Conoscente (67%) Due autori hanno ucciso un conoscente, mentre uno ha ucciso la sua ex-partner. Nel primo caso, la violenza è la risposta a un conflitto interpersonale gestito in modo distruttivo. Nel secondo, l'omicidio dell'ex-partner è l'atto finale di una dinamica di controllo e possesso, dove l'autore non tollera la fine della relazione e l'autonomia della vittima, arrivando ad annientarla fisicamente per impedirne la perdita definitiva. In entrambi gli scenari, la relazione stessa è l'epicentro del delitto.
  • Distribuzione Geografica: Sud e Isole (100%) La localizzazione degli autori coincide con quella delle vittime, rafforzando l'idea di crimini che nascono e si consumano all'interno della stessa comunità territoriale.
  • Arma Utilizzata: Arma da Taglio (67%) Dal punto di vista dell'autore, la scelta di un'arma da taglio o l'uso della forza fisica (strangolamento) indica un passaggio all'atto dominato da un'emotività travolgente. Secondo il modello del Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR), questo tipo di violenza è la manifestazione esterna di un collasso interno, dove i circuiti neurali superiori responsabili del controllo e della mediazione sociale vengono sopraffatti da risposte più arcaiche di attacco.

 

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Contatti e Supporto

Se ti sei riconosciuto in alcune delle dinamiche descritte o se senti che conflitti interpersonali o traumi relazionali stanno influenzando la tua vita, non sei solo. Comprendere e affrontare queste difficoltà è il primo passo per prevenire esiti distruttivi. Il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) offre percorsi specializzati per affrontare i traumi e migliorare la regolazione emotiva.

I nostri professionisti a Pescara e Roma sono disponibili per offrire supporto attraverso percorsi terapeutici personalizzati.

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