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La preferenza per partner maturi nelle giovani donne italiane (18-30): Una lettura dei profili SEDA tra strate

29/10/2025 07:37

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La preferenza per partner maturi nelle giovani donne italiane (18-30): Una lettura dei profili SEDA tra strategia adattiva e matrici psicotraumatiche.

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La preferenza per partner maturi nelle giovani donne italiane (18-30): Una lettura dei profili SEDA tra strategia adattiva e matrici psicotraumatiche.

Autori: Massimo Lattanzi e Tiziana Calzone  

Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) | Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR).

 

Abstract Il presente studio analizza le motivazioni sottostanti la scelta di un partner con significativa differenza d'età in giovani donne italiane (18-30 anni), utilizzando la scala SEDA (Sicurezza, Esperienza, Desiderio, Attrattiva). I risultati quantitativi mostrano una schiacciante dominanza dell'AREA 3 (Maturità emotiva e stile relazionale), che prevale nettamente sull'AREA 1 (Sicurezza/Benefici Tangibili) e sull'AREA 2 (Intimità/Desiderio). Questa preferenza si radicalizza con l'età, passando dal 44% nel gruppo 18-24 al 52% nel gruppo 25-30.

Attraverso la lente della psicotraumatologia relazionale (approccio CIPR), questi dati vengono riletti non come una mera preferenza di gusto, ma come l'espressione di un bisogno di riparazione radicato in Modelli Operativi Interni (MOI) strutturati da esperienze di attaccamento disfunzionali. La ricerca di "stabilità caratteriale" maschera il bisogno vitale di un "regolatore emotivo esterno" per compensare deficit precoci di accudimento, prevedibilità e sintonizzazione emotiva. Il calo delle Aree 1 (Sicurezza) e 2 (Desiderio) con l'età non indica maggiore autonomia, ma un consolidamento difensivo che privilegia la struttura (percepita) e la prevedibilità sul rischio dell'intimità reciproca, spesso vissuta come minacciosa o riattivante.

 

Ascolta il podcast sul Canale AIPC Editore su Spotify MENTE|CRIMINE|TRAUMA“La preferenza per partner maturi nelle giovani donne italiane (18-30): Una lettura dei profili SEDA tra strategia adattiva e matrici psicotraumatiche.” clicca sul link: https://open.spotify.com/episode/4Je7whs1hoXyEiuAWH9qHf?si=aNNYxbaWTyS_i_wBQIfjJA

 

1. Introduzione: Oltre la superficie della scelta

La scelta di un partner con una notevole differenza d'età è un fenomeno complesso. Se un'analisi sociologica può fermarsi alla disparità di potere o al vantaggio economico (Area 1), e un'analisi psicologica generale alla "preferenza" (Area 3), l'ottica della psicotraumatologia relazionale esige un affondo diverso.

Come evidenziato dalle ricerche del CIPR e dagli scritti di Lattanzi e Calzone, le nostre scelte relazionali adulte non sono quasi mai "libere", ma sono potenti strategie adattive (spesso inconsce) volte a gestire, riparare o, tragicamente, replicare le dinamiche vissute nel nostro sistema di attaccamento primario.

La scala SEDA, sviluppata da AIPC, CIPR e ONOF, cessa di essere uno strumento descrittivo per diventare un indicatore di queste strategie. L'ipotesi qui sostenuta è che la massiccia preferenza per l'AREA 3 (Maturità Emotiva) non sia una "scelta" contro la superficialità dei coetanei, ma una coazione verso ciò che il sistema nervoso della donna percepisce come l'unica fonte possibile di regolazione e sicurezza.

 

2. Metodologia

Lo strumento SEDA identifica tre cluster motivazionali principali che orientano la scelta delle giovani donne verso partner maturi:

  • AREA 1 (Sicurezza/Benefici): L'attrazione è guidata dalla ricerca di un caregiver protettivo, traslata in benefici tangibili (stabilità, supporto pratico, stile di vita).
  • AREA 2 (Intimità/Desiderio): L'attrazione risiede nella sfera passionale, nella validazione data dal sentirsi intensamente desiderate e in una connessione percepita come più profonda.
  • AREA 3 (Maturità/Stile Relazionale): L'attrazione è focalizzata sulla stabilità caratteriale, la prevedibilità e uno stile relazionale definito, in contrasto con l'incertezza percepita nei coetanei.

Sono stati analizzati i profili prevalenti di due campioni di giovani donne, suddivisi per fascia d'età (18-24 anni e 25-30 anni).

 

3. Risultati: Un trend evolutivo chiaro

I dati emersi dall'analisi SEDA mostrano un trend inequivocabile e statisticamente significativo.

Nel gruppo più giovane, la fascia d'età 18-24 anni, la motivazione prevalente è già nettamente l'AREA 3 (Maturità Emotiva), che si attesta al 44% delle preferenze. Questa motivazione psicologica supera in modo netto sia la ricerca di AREA 1 (Sicurezza/Benefici), che si ferma al 28%, sia quella di AREA 2 (Intimità/Desiderio), che raggiunge il 20%.

Questo orientamento si radicalizza nel gruppo successivo. Nella fascia d'età 25-30 anni, la preferenza per l'AREA 3 (Maturità Emotiva) non solo si consolida, ma diventa maggioranza assoluta, salendo al 52%. Questo incremento avviene a scapito delle altre due aree, che mostrano un calo netto: l'AREA 1 (Sicurezza/Benefici) scende al 20%, e l'AREA 2 (Intimità/Desiderio) subisce un crollo, quasi dimezzandosi, arrivando al 12%.

In sintesi, i risultati quantitativi dimostrano una chiara evoluzione: con il crescere dell'età e dell'esperienza relazionale, la ricerca di stabilità psicologica (Area 3) diventa il driver dominante, mentre la ricerca di benefici tangibili (Area 1) e di connessione passionale (Area 2) perde progressivamente rilevanza.

 

Invito al Seminario gratuito QUESTURA di PESCARA : "DALLA SCIENZA DEL TRAUMA COMPLESSO ALLA PREVENZIONE DELLA VIOLENZA" ULTIMI POSTI!

L'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) e il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) sono lieti di invitare tutti i professionisti residenti in Abruzzo che si occupano a vario titolo di violenza (in particolare Operatori CAV/CUAV, Assistenti Sociali, Avvocati, Psicologi, Psicoterapeuti e Forze dell'Ordine) al seminario gratuito:

"DALLA SCIENZA DEL TRAUMA COMPLESSO ALLA PREVENZIONE DELLA VIOLENZA"

L'evento si terrà Sabato 15 Novembre 2025, dalle ore 09:30 alle 12:30, presso la Sala Conferenze della Questura di Pescara.

Questo seminario scientifico-operativo approfondirà come il Trauma Complesso (C-PTSD) sia alla radice delle dinamiche violente e come strumenti di valutazione scientifica, quale la scala SVITR [2025-06-28], possano identificare i fattori di rischio per strutturare interventi preventivi efficaci. L'evento rientra nella campagna "CHI SI CURA È SICURA/O".

Iscrizione e Contatti

La partecipazione è gratuita, ma i posti sono limitati. È obbligatoria la prenotazione inviando la scheda di iscrizione compilata entro le ore 13:00 dell'11 Novembre 2025.

 

4. Discussione psicotraumatologica: La rilettura dei dati

L'analisi del CIPR reinterpreta questi numeri come sintomi di dinamiche profonde.

4.1 L'AREA 3 (Maturità): La ricerca del regolatore esterno

Il dato (44% e 52%) è troppo elevato per essere una semplice preferenza. Esso va letto come un bisogno primario.

Nei contesti di crescita caratterizzati da trauma relazionale (genitori imprevedibili, invalidanti, disregolati o assenti emotivamente, come descritto da Calzone), il bambino non sviluppa una capacità autonoma di regolazione emotiva. Può inoltre subire inversioni di ruolo (parentificazione), venendo caricato precocemente della responsabilità di "gestire" l'adulto.

Questi individui, da giovani adulti, non cercano un "pari" emotivo; i coetanei, con la loro fisiologica instabilità, sono percepiti come fattori di riattivazione traumatica. L'instabilità del coetaneo replica il caos del genitore imprevedibile.

La scelta dell'AREA 3 (il partner maturo, "strutturato", "definito") è la ricerca disperata di un regolatore esterno. Si cerca un partner che, con la sua (presunta) stabilità, possa finalmente offrire quella prevedibilità e quella sintonizzazione (Lattanzi) che sono mancate nell'infanzia. Non si cerca un "fidanzato", si cerca una "base sicura" che non si è mai avuta.

4.2 Il Crollo dell'AREA 2 (Intimità): La Paura della connessione

Il crollo dell'AREA 2 (dal 20% al 12%) è clinicamente cruciale. Se il gruppo 18-24 è ancora "esplorativo", il gruppo 25-30 sembra aver fatto una scelta difensiva netta.

Perché l'intimità e il desiderio diventano meno importanti? Perché, come evidenziato dalla psicotraumatologia, per chi ha subito ferite relazionali, l'intimità è il luogo del pericolo. L'intimità profonda e reciproca minaccia di far crollare le difese e riaprire le ferite.

L'AREA 2, in particolare il "sentirsi intensamente desiderate", può essere letta come un bisogno di validazione narcisistica (riparare le ferite dell'invalidazione) piuttosto che un reale desiderio di intimità. Il crollo di quest'area nella fascia 25-30 indica che, dopo i fallimenti relazionali (vissuti come riattivazioni traumatiche), la donna opera un irrigidimento difensivo: sacrifica il rischio dell'intimità (Area 2) e la dipendenza materiale (Area 1) per l'unica cosa che il suo MOI identifica come "vitale": la struttura (Area 3).

4.3 L'AREA 1 (Sicurezza): La trasposizione dell'accudimento

L'AREA 1 (dal 28% al 20%) non è solo pragmatismo. È la trasposizione del bisogno di accudimento emotivo in sicurezza materiale. È la ricerca di un caregiver che possa provvedere, un bisogno infantile non soddisfatto che cerca compensazione nel presente attraverso benefici tangibili.

Il calo dal 28% al 20% (parallelamente al crollo dell'Area 2) conferma la tesi: la donna 25-30, forse più autonoma economicamente ma più "ferita" relazionalmente, non cerca più nemmeno la sicurezza materiale; tutto il suo focus si sposta sulla (illusoria) sicurezza psicologica offerta dall'Area 3.

 

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5. Conclusioni: Dalla preferenza all'adattamento post-traumatico

I dati SEDA, se letti attraverso la lente della psicotraumatologia relazionale, rivelano una realtà clinica profonda. La scelta di un partner maturo, dominata dall'AREA 3 (Maturità Emotiva), è molto meno una "scelta" di contrapposizione ai coetanei e molto più un potente adattamento post-traumatico.

È la manifestazione di Modelli Operativi Interni che spingono l'individuo a cercare all'esterno (il partner "stabile") quella capacità di regolazione emotiva e quella prevedibilità che non ha potuto interiorizzare a causa di deficit e traumi nel sistema di attaccamento primario.

Questa scelta, sebbene adattiva (mira a prevenire la disregolazione), pone le basi per nuove dinamiche disfunzionali (dipendenza, asimmetria di potere, ripetizione di schemi sacrificio/accudimento), confermando come, senza un lavoro terapeutico specifico (come quello proposto dal CIPR) sulle ferite relazionali, si resti incastrati nella coazione a ripetere i propri traumi irrisolti.

Riconosci in queste dinamiche uno schema che ti intrappola? Il CIPR di Pescara e Roma offre sostegno: non rimanere sola.

 

Il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) offre un approccio specialistico per affrontare i traumi relazionali e la disregolazione emotiva, prima che sfocino in violenza. I nostri professionisti a Pescara e Roma sono pronti ad accoglierti con percorsi terapeutici personalizzati per aiutarti a ritrovare equilibrio e benessere.   

Per maggiori informazioni o per prenotare un colloquio, puoi contattarci:

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Sito di riferimento: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it 

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