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Legami invischiati e corpi sofferenti: quando il sintomo racconta il trauma relazionale.
A cura di Massimo Lattanzi e Tiziana Calzone.
Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR). Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF)
Abstract (Italiano)
Il presente studio analizza il caso clinico di un adolescente di 14 anni che manifesta un pattern di esclusività relazionale, in particolare con la figura materna, associato a una significativa sintomatologia somatica gastrointestinale.
Adottando il modello bifocale della psicotraumatologia relazionale dell'AIPC/CIPR, l'analisi interpreta questi sintomi non come disturbi isolati, ma come la narrazione integrata della disregolazione di un intero sistema familiare. Il bisogno di esclusività viene decodificato come una strategia di sopravvivenza (iper-arousal) legata a un attaccamento disorganizzato, volta a controllare un ambiente percepito come imprevedibile. La somatizzazione è interpretata come una manifestazione di collasso dorsale-vagale (ipo-arousal), in cui il corpo esprime un disagio psichico inelaborabile. L'articolo delinea il profilo di personalità dell'adolescente, caratterizzato da identità frammentata, genitorializzazione emotiva e Modelli Operativi Interni disfunzionali. Si conclude che i sintomi agiscono come un segnale d'allarme per il sistema familiare, suggerendo che l'intervento terapeutico debba essere focalizzato sulle dinamiche relazionali piuttosto che sul solo paziente designato.
Article: "Enmeshed Bonds and Suffering Bodies: When the Symptom Recounts Relational Trauma."
Edited by Massimo Lattanzi and Tiziana Calzone. Italian Association of Psychology and Criminology (AIPC), Italian Center for Relational Psychotraumatology (CIPR). National Observatory on Family Homicides (ONOF).
Abstract (English)
This study analyzes the clinical case of a 14-year-old adolescent who exhibits a pattern of relational exclusivity, particularly with his mother, associated with significant gastrointestinal somatic symptoms. Adopting the bifocal model of relational psychotraumatology from AIPC/CIPR, the analysis interprets these symptoms not as isolated disorders, but as the integrated narrative of an entire family system's dysregulation. The need for exclusivity is decoded as a survival strategy (hyper-arousal) linked to disorganized attachment, aimed at controlling an environment perceived as unpredictable. Somatization is interpreted as a manifestation of dorsal-vagal collapse (hypo-arousal), where the body expresses an unprocessable psychological distress. The article outlines the adolescent's personality profile, characterized by a fragmented identity, emotional parentification, and dysfunctional Internal Operating Models. It is concluded that the symptoms act as an alarm signal for the family system, suggesting that therapeutic intervention should focus on relational dynamics rather than solely on the identified patient.
Introduzione: La Lente della psicotraumatologia relazionale secondo il modello AIPC/CIPR
Il presente report si propone di analizzare il quadro clinico di un adolescente di 14 anni che manifesta un pattern comportamentale definito da "unicità ed esclusività" nelle relazioni amicali e, in modo preminente, con la figura materna, associato a una sintomatologia somatica a carico dell'apparato gastrointestinale. L'analisi non si limiterà a una classificazione nosografica dei sintomi, ma li interpreterà, secondo l'approccio dell'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) e del Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR), come la "narrazione della disregolazione" di un intero sistema familiare. I comportamenti relazionali e i disturbi fisici vengono decodificati non come fenomeni isolati, ma come l'espressione coerente e integrata di un trauma relazionale complesso, in linea con il modello clinico sviluppato dal Dott. Massimo Lattanzi e dalla Dott.ssa Tiziana Calzone.
L'analisi verrà condotta integrando la prospettiva dell'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF), la cui missione è "decodificare la grammatica della violenza". Sebbene il caso non presenti violenza esplicita, le dinamiche di invischiamento e fusionalità rappresentano potenziali precursori di un'escalation disfunzionale. L'omicidio familiare è l'esito di un "collasso relazionale totale", le cui fondamenta si costruiscono su traumi non riconosciuti e dinamiche di potere disfunzionali. In questo contesto, la somatizzazione dell'adolescente può essere letta come una forma di "violenza implosa", un segnale di allarme cruciale per l'intero sistema.
Sezione 1: Fondamenti neurobiologici e relazionali del trauma complesso
Per comprendere i sintomi dell'adolescente, è indispensabile inquadrarli nei meccanismi neurobiologici e relazionali della risposta al trauma. Il trauma relazionale precoce si inscrive nella biologia, alterando il sistema nervoso e articolandosi in una dinamica bifasica tra iper-arousal (allarme, sistema simpatico) e dissociazione/ipo-arousal (collasso, sistema dorsale-vagale), come descritto dalla Teoria Polivagale di Porges. Lo stress cronico disregola inoltre l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), mantenendo elevati i livelli di cortisolo.
La matrice di questa disregolazione è l'attaccamento disorganizzato, che emerge quando la figura di attaccamento è contemporaneamente fonte di sicurezza e di paura. Questo paradosso ("spaventato/spaventante") impedisce al bambino di sviluppare una strategia di attaccamento organizzata. Nel caso in esame, il bisogno di "esclusività" è una strategia legata all'iper-arousal (controllo ansioso della relazione), mentre i problemi gastrointestinali sono una manifestazione di ipo-arousal (il disagio psichico "scaricato" sul corpo).
Sezione 2: Decodifica del quadro clinico dell'adolescente
2.1. L'Esclusività come strategia di sopravvivenza relazionale
Il bisogno di "unicità ed esclusività" è una strategia di controllo per regolare l'ansia in un legame percepito come fragile. Questo comportamento è tipico di una dinamica familiare "invischiata" (enmeshed), con confini generazionali confusi, in cui l'adolescente è stato "genitorializzato" a livello emotivo. La sua identità si fonda sulla capacità di mantenere il legame fusionale. La replica di questo modello nelle amicizie indica la generalizzazione dei Modelli Operativi Interni (MOI) primari, ponendo le basi per future dipendenze affettive.
2.2. Il Corpo che parla: la somatizzazione gastrointestinale
I problemi gastrointestinali sono la messa in scena di una sofferenza psichica inespressa. In un sistema invischiato, il sintomo fisico diventa un canale di comunicazione legittimato. Fisiologicamente, lo stress cronico altera l'asse cervello-intestino, modificando la motilità, la permeabilità e il microbiota intestinale. Il sintomo non è "immaginario", ma la conseguenza neurobiologica di un dolore relazionale.
Sezione 3: Profilo psicotraumatologico integrato dell'adolescente
Dall'analisi emerge un profilo psicotraumatologico integrato in cui ogni sintomo e comportamento assume un significato preciso all'interno di un'unica narrazione traumatica. La manifestazione clinica della ricerca di "unicità ed esclusività" nel rapporto con la madre e con i pari non è un semplice tratto caratteriale, ma va interpretata come una sofisticata strategia di controllo. Questa strategia comportamentale è la diretta espressione di uno stato di iper-arousal neurofisiologico, un tentativo disperato di gestire l'ansia derivante da un attaccamento disorganizzato, dove la prevedibilità e la sicurezza non sono mai state garantite.
Parallelamente, la sintomatologia fisica, caratterizzata da disturbi gastrointestinali, si configura come l'altra faccia della medaglia traumatica. Questa somatizzazione è la manifestazione di un collasso in ipo-arousal, l'espressione corporea di un conflitto psichico che non trova parole per essere detto. Laddove il controllo relazionale fallisce o il peso emotivo diventa insostenibile, il corpo "parla" attraverso la disfunzione, deviando sul piano fisico un dolore inelaborabile.
Queste due risposte apparentemente opposte sono radicate in una struttura familiare caratterizzata da una dinamica invischiata e fusionale, dove i confini individuali sono labili. In questo contesto, l'adolescente è stato emotivamente "genitorializzato", caricato della responsabilità di regolare gli stati d'animo materni. Tale ruolo ha impedito lo sviluppo di un Sé autonomo, portando a un profilo di personalità con un'identità frammentata e dipendente, definita non dai propri bisogni ma dalla sua funzione per l'altro, con un conseguente deficit nella capacità di mentalizzazione.
La sua regolazione emotiva, di conseguenza, è quasi interamente esterna, dipendendo criticamente dalla stabilità del legame esclusivo. Questo assetto si cristallizza in Modelli Operativi Interni disfunzionali, secondo cui il Sé è degno d'amore solo se accudisce l'altro, l'Altro è un essere fragile bisognoso di cure costanti, e le relazioni sono concepite come simbiosi totalizzanti in cui l'autonomia equivale a un tradimento. In sintesi, il quadro clinico dell'adolescente è un sistema coerente, in cui comportamento, sintomo somatico, profilo di personalità e modelli relazionali sono tutti elementi interconnessi che narrano la storia di un trauma non risolto.
Conclusioni
L'analisi del caso, condotta attraverso la lente della psicotraumatologia relazionale, rivela come i sintomi dell'adolescente non siano deficit individuali, ma strategie adattive coerenti con un trauma relazionale complesso radicato nel sistema familiare. L'esclusività e la somatizzazione sono due facce della stessa medaglia: la risposta di un sistema nervoso disregolato a un ambiente di attaccamento insicuro. Il corpo e il comportamento diventano la voce di una sofferenza che non può essere verbalizzata.
L'approccio terapeutico non può limitarsi al trattamento del sintomo o del singolo paziente, ma deve necessariamente adottare un'ottica sistemico-relazionale. L'obiettivo primario è lavorare sui confini, promuovere la differenziazione e aiutare l'intero nucleo familiare a sviluppare modalità comunicative più funzionali e una maggiore capacità di mentalizzazione, trasformando il sintomo da allarme a opportunità di cambiamento per l'intero sistema.
Il tuo corpo sta parlando. Sai ascoltarlo?
Ti senti intrappolato in legami familiari che ti tolgono il respiro? E il tuo corpo manifesta questo disagio con dolori, tensioni o sintomi gastrointestinali che nessun medico sa spiegare fino in fondo?
Quello che stai vivendo non è un'anomalia. Spesso, un sintomo fisico è la voce di un trauma relazionale inascoltato, l'eco di dinamiche familiari in cui i bisogni emotivi sono stati messi da parte. Se ti senti responsabile per l'equilibrio degli altri, se le tue relazioni sembrano ripetere copioni dolorosi e il tuo corpo ne paga il prezzo, non sei tu il problema. Sei il coraggioso portavoce di un intero sistema che chiede aiuto.
Al Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) non curiamo solo il sintomo, ma ascoltiamo la storia che racconta. Comprendiamo che quel dolore è un segnale e che la guarigione passa attraverso la comprensione e la trasformazione delle dinamiche che lo generano.
Se ti sei riconosciuto in queste parole, è il momento di dare ascolto a te stesso. I nostri professionisti a Pescara e Roma sono pronti ad accoglierti per aiutarti a ritrovare il tuo equilibrio.
Non aspettare che il dolore diventi più forte. Fai il primo passo.
Email: aipcitalia@gmail.com
Sito di riferimento: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it
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Siamo qui per te.
Riferimenti Bibliografici
Calzone, T. & Lattanzi, M. (2022). Il Trauma della Fusione: Dinamiche di Invischiamento e Genitorializzazione nel Contesto Familiare. Roma: AIPC Editore.
Lattanzi, M. (2020). Psicotraumatologia Relazionale: Il Modello Bifocale AIPC/CIPR per la Cura del Trauma Complesso. Roma: AIPC Editore.
Lattanzi, M. (Ed.). (2023). La Grammatica della Violenza: Analisi delle Dinamiche Relazionali nell'Omicidio Familiare. Report Annuale ONOF. Roma: AIPC Editore.
Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR). (2021). Linee Guida per il Trattamento del Trauma da Attaccamento Disorganizzato. Documento interno.
Calzone, T., Lattanzi, M. (2019). Il Corpo che Narra: La Somatizzazione come Linguaggio del Trauma Relazionale. Roma: AIPC Editore
Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF). (2024). Dal Conflitto al Collasso Relazionale: Precursori della Violenza Letale in Famiglia. Roma: AIPC Editore.