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Geni-tori ed Epigeni-tori: La doppia elica del trauma. Dalla genetica alla disregolazione emotiva: i meccanism

28/11/2025 12:33

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Geni-tori ed Epigeni-tori: La doppia elica del trauma. Dalla genetica alla disregolazione emotiva: i meccanismi di trasmissione del C-PTSD

Geni-tori ed Epigeni-tori: La doppia elica del trauma. Dalla genetica alla disregolazione emotiva: i meccanismi di trasmissione del C-PTSD AbstractLa

Geni-tori ed Epigeni-tori: La doppia elica del trauma. Dalla genetica alla disregolazione emotiva: i meccanismi di trasmissione del C-PTSD

 

Abstract

La ricerca contemporanea in psicotraumatologia relazionale ridefinisce il confine tra eredità biologica ed esperienza vissuta. Questo contributo analizza i concetti di “Geni-tori” (trasmissione del codice genetico) ed “Epigeni-tori” (modulazione dell’espressione genica attraverso l’ambiente), evidenziando come la disregolazione emotiva cronica nei caregiver agisca come un potente fattore epigenetico. Tale meccanismo predispone le nuove generazioni a quadri di PTSD (Disturbo da Stress Post-Traumatico) e C-PTSD (PTSD Complesso), richiedendo un protocollo di valutazione psicodiagnostica integrato.

 

1.      L’Epigenetica della disregolazione: oltre la sequenza del DNA

Per lungo tempo la scienza ha considerato il DNA come un destino immutabile. Tuttavia, gli studi promossi dall’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) e dal Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) illuminano una realtà più complessa: l’ambiente relazionale agisce come un modulatore biologico.

In questo quadro, i genitori non sono solo trasmettitori di tratti somatici (Geni-tori), ma diventano architetti della regolazione biologica dei figli (Epigeni-tori).

Nei casi di C-PTSD, il nucleo della trasmissione non è solo il trauma in sé, ma la profonda disregolazione emotiva che ne consegue. Quando un caregiver soffre di un’incapacità cronica di modulare le proprie reazioni emotive (oscillando tra iper-attivazione ansiosa/aggressiva e ipo-attivazione distaccata/depressiva), il bambino viene esposto a un ambiente neurochimico caotico. Questo stress tossico induce la metilazione del DNA, “spegnendo” i geni preposti alla resilienza e “accendendo” quelli che mantengono il sistema nervoso in costante stato di allerta.

 

Se preferisci puoi sfogliare, ascoltare o condividere lo storybook dedicato cliccando sul link: https://gemini.google.com/share/4d06ff8e886c

 

 

2.      La Trasmissione intergenerazionale del deficit regolatorio

Il lavoro di Massimo Lattanzi e Tiziana Calzone pone l’accento su come il trauma non elaborato si trasformi in uno stile di attaccamento disorganizzato che perpetua la patologia.

La trasmissione avviene attraverso un meccanismo di “contagio psicofisiologico”:

 * Fallimento della Co-regolazione: Il bambino apprende a regolare i propri stati interni attraverso la relazione con l’adulto. Se l’adulto è disregolato, il bambino non acquisisce la capacità di auto-calmarsi.

 * Impronta Epigenetica: La costante esposizione alla disregolazione genitoriale altera l’asse HPA (ipotalamo-ipofisi-surrene) del figlio. Il risultato è un organismo biologicamente settato sulla difensiva, incapace di discriminare tra minaccia reale e stimoli neutri.

Non ereditiamo, dunque, solo i “geni” del trauma, ma l’incapacità epigenetica di gestire le emozioni.

 

3.      Il Paradigma della psicotraumatologia relazionale giudiziaria

I contributi pubblicati sul sito dell’Associazione nel mese di novembre 2025 segnano un punto di svolta nell’applicazione di queste conoscenze.

Come definito da Lattanzi e Calzone (AIPC Editore), con il contributo metodologico di AIPC, CIPR e ONOF:

“La Psicotraumatologia Relazionale Giudiziaria è la disciplina che analizza e misura l’impatto dei traumi relazionali (familiari, affettivi, di attaccamento) sulle dinamiche psicologiche e comportamentali che acquisiscono rilevanza in ambito giudiziario, sia civile che penale.”

Questo approccio sposta l’indagine dal semplice accertamento dei fatti alla valutazione scientifica delle radici traumatico-relazionali. In ambito forense, comprendere se un comportamento violento o disfunzionale sia frutto di una disregolazione emotiva post-traumatica trasmessa intergenerazionalmente è fondamentale per proporre valutazioni che vadano oltre la sanzione o il giudizio morale, mirando all’interruzione della catena del trauma.

 

CASO CLINICO FORENSE (esemplificativo)

Applicazione del protocollo integrato AIPC/CIPR

L’approccio qui presentato integra l’analisi clinica, la valutazione psicodiagnostica standardizzata e l’indagine psicofisiologica.

PROFILO: “La Rabbia difensiva”

Contesto: Consulenza tecnica in ambito penale (valutazione della personalità e pericolosità sociale in caso di maltrattamenti).

Soggetto: Marco, 42 anni.

L’evento: Reazioni violente sproporzionate durante conflitti verbali domestici.

 

1.      Anamnesi e valutazione psicodiagnostica

Marco riferisce un’infanzia dominata da un padre violento e punitivo (“Geni-tori” autoritari).

 * Valutazione testologica: I protocolli psicodiagnostici somministrati delineano un quadro di personalità con marcata impulsività e instabilità affettiva. Emerge un quadro riconducibile a C-PTSD con ipervigilanza paranoidea.

 * Scala SVITR: Conferma l’esposizione a traumi relazionali precoci multipli (violenza assistita e diretta) con impatto severo.

 

2. Assessment della disregolazione (Epigenetica Relazionale)

L’indagine verte sul meccanismo di innesco della violenza.

 * Analisi psicofisiologica (Biofeedback): Sottoposto a stimoli stressanti, Marco passa dallo stato di quiete a un picco di attivazione neurovegetativa (iper-arousal) in frazioni di secondo.

 * Interpretazione: Il sistema nervoso di Marco è biologicamente settato sulla “minaccia di morte” anche di fronte a conflitti banali. La sua disregolazione emotiva è di tipo esplosivo/difensivo. Agisce come un “Epigeni-tore” che replica la violenza subita perché il suo organismo non è in grado di filtrare la minaccia percepita.

3. Conclusioni Tecniche

La relazione tecnica evidenzia che la pericolosità sociale è strettamente correlata alla disregolazione emotiva traumatica. Sebbene l’imputabilità rimanga integra, si sottolinea che un percorso puramente detentivo non modificherà la reattività biologica. Si indica la necessità di un trattamento specifico per la gestione dell’iper-arousal (regolazione della rabbia) come condizione necessaria per ridurre il rischio di recidiva e interrompere la trasmissione della violenza.

 

Riferimenti e contatti istituzionali

Per approfondimenti sui protocolli, sulla Scala SVITR e sulle attività di ricerca:

 Sito Web: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it

 Email: aipcitalia@gmail.com

 Telefono/WhatsApp: 3924401930

 

I contenuti fanno riferimento alle pubblicazioni 

AIPC Editore e ai post del sito web aggiornati a Novembre 2025, 

a cura di Massimo Lattanzi e Tiziana Calzone.

 

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