Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia 

CONTATTI

 

E-mail;  aipcitalia@gmail.com

 

Cellulare; +39 392 440 1930

 

Sede; Via Giorgio Baglivi 6, 00161 Roma RM, Italia

 

 

 

 

Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia

 

Benessere e Crescita con Esperti Psicoterapeuti

Rapporto omicidi familiari ONOF 2-8 Ottobre 2025: Lo specchio infranto delle relazioni

13/10/2025 09:59

author

psicologia, criminologia-, omicidio, aipc, violenza, disregolazione-emotiva, psicotraumatologia, associazione-italiana-di-psicologia-e-criminologia, neuroscienze, risonanza-traumatica-interpersonale, psicotraumatologia-relazionale, pescara, roma, centro-italiano-di-psicotraumatologia-relazionale, osservatorio-nazionale-omicidi-familiari, cipr, onof, femminicidi, maschicidi, femicide, lattanzi, calzone, ptsd, c-ptsd,

Rapporto omicidi familiari ONOF 2-8 Ottobre 2025: Lo specchio infranto delle relazioni

Se ti sei perso alcuni articoli, puoi cliccare sulle parole chiave che trovi sotto il titolo di ogni articolo. Clicca sulla parola che rappresenta il

Se ti sei perso alcuni articoli, puoi cliccare sulle parole chiave che trovi sotto il titolo di ogni articolo. Clicca sulla parola che rappresenta il tema che vorresti approfondire. Ricorda che siamo a tua disposizione per qualsiasi informazione

 

Rapporto omicidi familiari ONOF 2-8 Ottobre 2025: Lo specchio infranto delle relazioni

A cura di Tiziana Calzone, Massimo Lattanzi e Francesca Candus, basato sulla rubrica "Delitti Familiari" dell'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC).

 

Abstract

Il presente articolo analizza i dati sugli omicidi familiari raccolti nella settimana dal 2 all'8 Ottobre 2025, interpretandoli attraverso il paradigma della psicotraumatologia relazionale. L'analisi delinea un profilo della vittima caratterizzato da una sostanziale parità di genere (50% uomini, 50% donne) , prevalentemente nella fascia d'età 36-53 anni (40%) , uccisa nel contesto di relazioni intime (Partner 30%, Parenti 30%) , con una concentrazione geografica nel Sud e Isole (60%). Il profilo dell'autore è prevalentemente un uomo (80%) , anch'esso nella fascia 36-53 anni (50%), che agisce contro un parente (36%), operando nel Sud e Isole (60%). Questi dati, se letti in una prospettiva psicotraumatologica, non rappresentano eventi isolati di criminalità, ma l'esito catastrofico di legami traumatici e storie di Disturbo da Stress Post-Traumatico Complesso (C-PTSD). L'analisi comparativa con la settimana precedente rivela un'inquietante mutazione del fenomeno, con un ribaltamento geografico e un cambiamento nel profilo anagrafico della vittima.

 

Introduzione

L'Osservatorio Nazionale sugli Omicidi Familiari (ONOF), un progetto dell'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), monitora costantemente i "delitti familiari". È fondamentale sottolineare che i dati analizzati in questa rubrica si basano su fonti aperte, ovvero i casi di cronaca riportati da testate giornalistiche, e non da fonti istituzionali. La categoria dei "delitti familiari" include omicidi, tentati omicidi e suicidi che si consumano all'interno di un grado di "familiarità", inteso in senso ampio: dalle conoscenze ai rapporti affettivo-sentimentali, attuali o trascorsi, e alla parentela.

Il lavoro dell'equipe multidisciplinare dell'AIPC, coordinata dai dottori Massimo Lattanzi e Tiziana Calzone, e a cui hanno collaborato i tirocinanti dell'associazione, tra cui la Dott.ssa Francesca Candus, si fonda su un approccio scientifico che mira alla prevenzione. Ne è un esempio il protocollo A.S.V.S. (AIPC Scientific Violence Screening), un assessment specifico per la valutazione del rischio che integra colloqui clinici e valutazioni psicofisiologiche.

 

Ascolta il podcast sul Canale AIPC Editore su Spotify: MENTE|CRIMINE|TRAUMA - Rapporto omicidi familiari ONOF 2-8 Ottobre 2025: Lo specchio infranto delle relazioni”, clicca sul link: https://open.spotify.com/episode/7m92IjWbBpgIjXaY9Tx27V?si=qNQwaa_rRyqD4JBTfv2G9A

 

Analisi e commento approfondito: settimana 2-8 Ottobre 2025. L'analisi dei dati raccolti in questa settimana rivela un quadro complesso e allarmante, che merita un'interpretazione clinica attraverso la lente della psicotraumatologia relazionale.

Il Profilo della vittima: lo specchio infranto delle relazioni

I dati delineano una vittima la cui identità è definita dalla rottura dei legami più intimi.

  • Genere ed età - una crisi di mezza età: La perfetta parità di genere (50% uomini e 50% donne) e la concentrazione nella fascia d'età 36-53 anni (40%) sono dati clinicamente cruciali. Questa fase della vita è spesso un punto di snodo, dove traumi irrisolti, fallimenti personali e relazionali, e la pressione delle responsabilità familiari possono culminare in crisi profonde. La violenza letale, in questo contesto, non è un fulmine a ciel sereno, ma l'atto finale di storie di sofferenza, spesso radicate in un Disturbo da stress post-traumatico complesso (C-PTSD). La violenza diventa una disfunzionale e tragica "soluzione" a un dolore emotivo percepito come intollerabile.
  • Familiarità e arma - la prossimità che uccide: Le vittime sono uccise da partner (30%) o da altri parenti (30%). Questo conferma che il pericolo maggiore non viene dall'esterno, ma dall'interno delle mura domestiche, dai legami che dovrebbero garantire protezione. L'uso prevalente dell'arma da taglio, specialmente contro le vittime maschili di omicidio (67%), suggerisce un'esplosione di rabbia agita a distanza ravvicinata, un'interazione finale violenta e disorganizzata, spesso esito di una disregolazione emotiva estrema.
  • Geografia - l'epicentro al sud: La concentrazione del 60% dei casi nel Sud e Isole potrebbe indicare l'influenza di specifici stressor socio-culturali che, combinati con le vulnerabilità psicologiche individuali e familiari, creano una miscela esplosiva.

 

Le tue relazioni affettive ti sembrano un disastro? Ti ritrovi a rivivere sempre le stesse dinamiche? Non è colpa tua. Potrebbe essere il Disturbo da Stress Post-Traumatico Complesso, una ferita invisibile che si manifesta nel corpo e nelle relazioni. La campagna "CHI SI CURA È SICURA" è il primo passo per riprendere il controllo. Partecipa al nostro screening gratuito per giovani (18-30) e coppie. I posti sono limitati, non aspettarehttps://www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it/articoli/post/247297/campagna-aipc-cipr-e-onof-%E2%80%93-novembre-2025-%E2%80%9Cchi-si-cura-%C3%A8-sicura%E2%80%9D

 

Il Profilo dell'autore: il volto tragico della violenza

Il profilo dell'autore è più netto e conferma pattern tristemente noti.

  • Genere ed età - il maschile e la sofferenza: L'80% degli autori sono uomini, prevalentemente nella stessa fascia d'età delle vittime (36-53 anni al 50%). Questo dato non va letto come una semplice statistica di genere, ma come l'indicatore di una profonda crisi del maschile. Spesso, l'incapacità di elaborare il trauma, di gestire la frustrazione e di comunicare il dolore in modo sano porta a un acting-out violento, dove la distruzione dell'altro (e talvolta di sé) diventa l'unica via d'uscita percepita. L'autore e la vittima sono due facce della stessa medaglia traumatica, intrappolati in un copione di dolore che si ripete.
  • La violenza verso i parenti: Il fatto che la violenza si diriga principalmente verso i parenti (36%) suggerisce che i conflitti non nascono solo nelle dinamiche di coppia, ma in sistemi familiari più ampi, dove le ferite dell'attaccamento e i traumi intergenerazionali non sono mai stati sanati.

 

Se preferisci sfogliare l’ebook della rubrica settimanale, scaricalo e leggerlo quando vuoi. Clicca su Rapporto ONOF settimana 2_8 ottobre 2025

 

Correlazione e commento comparativo con la settimana precedente (25 settembre – 1° ottobre 2025)

Il confronto con la settimana precedente è sconcertante e dimostra la natura camaleontica del fenomeno. Se la violenza familiare è una costante, le sue manifestazioni cambiano volto in modo drammatico.

  • Ribaltamento geografico e demografico: La variazione più eclatante è il totale ribaltamento geografico: dal 67% dei delitti concentrati al Nord la scorsa settimana, si passa al 60% al Sud e Isole in questa. Parallelamente, assistiamo a una trasformazione del profilo della vittima: la settimana scorsa era prevalentemente donna (67%) e giovane (18-35 anni); oggi è senza distinzione di genere e più adulta (36-53 anni). Questo spostamento suggerisce che, mentre la settimana scorsa la violenza poteva essere legata a dinamiche di coppia più "classiche" in contesti urbani e industrializzati, questa settimana potremmo essere di fronte all'implosione di sistemi familiari allargati in contesti con diverse pressioni sociali ed economiche.
  • Dal partener ai parenti: Mentre la violenza del partner rimane una costante, l'emergere dei "parenti" come figura chiave questa settimana (30% delle vittime e 36% degli autori) amplia il campo dell'analisi. Non si tratta più solo di femminicidio o di violenza di coppia, ma di una violenza intra-familiare più diffusa, che può includere conflitti tra fratelli, genitori e figli, o legati a questioni di cura e eredità, tutti esacerbati da storie traumatiche pregresse.
  • L'Unica, tragica costante: In questo scenario in continuo mutamento, un dato rimane fisso e terribile: l'autore è quasi sempre un uomo. Questa persistenza, al di là delle variazioni geografiche o anagrafiche delle vittime, ci obbliga a interrogarci sulle radici culturali e psicologiche che legano il maschile alla violenza come strumento di gestione del conflitto e del dolore. È la prova che, al di là del singolo evento, agiscono pattern traumatici e modelli disfunzionali profondamente radicati.

 

Conclusioni: due storie di sofferenza, un'unica radice traumatica

In conclusione, il confronto tra le due settimane non mostra solo una fredda variazione di numeri, ma racconta due storie drammaticamente diverse di sofferenza umana. Se la settimana precedente dipingeva il quadro, purtroppo più "classico", di una violenza di genere concentrata al Nord, con vittime donne e giovani per mano dei loro partner, questa settimana ci svela una narrazione differente e forse ancora più inquietante: l'implosione del sistema familiare allargato nel Sud Italia. Qui, la violenza non fa distinzione di genere, colpisce uomini e donne in egual misura nella loro età adulta, e la minaccia non è solo il partner, ma si estende ai parenti, in un allargamento del conflitto che suggerisce traumi intergenerazionali, faide irrisolte e il crollo di interi nuclei familiari.

Questa rapida e radicale mutazione da una settimana all'altra è il dato più allarmante. Dimostra che la violenza non è un fenomeno monolitico, ma un'idra dalle molte teste, che cambia volto a seconda del contesto geografico, sociale e relazionale. Per questo, evidenzia la necessità critica di un monitoraggio costante, come quello svolto dall'ONOF, e di interventi di prevenzione flessibili e sartoriali. Un approccio che funziona per prevenire il femminicidio in un contesto urbano potrebbe essere del tutto inefficace per disinnescare un conflitto che cova da decenni tra parenti in un piccolo centro.

Bisogna imparare a leggere queste diverse manifestazioni del trauma relazionale – che si tratti del controllo possessivo di un partner o della rabbia repressa in una dinamica familiare disfunzionale – prima che la sofferenza diventi incontenibile e culmini nell'unica, tragica e irreversibile conclusione.

 

Se ti sei riconosciuto in queste storie di dolore, o se senti che dinamiche familiari complesse hanno influenzato profondamente la tua vita e la tua regolazione emotiva, non sei solo. Il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) offre un approccio specialistico per affrontare i traumi relazionali e supportare la guarigione.

I nostri professionisti a Pescara e Roma sono pronti ad accoglierti con percorsi terapeutici personalizzati, per aiutarti a ritrovare equilibrio e benessere.

Per maggiori informazioni o per prenotare un colloquio, puoi contattarci:

Email: aipcitalia@gmail.com

Sito di riferimento: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it

Telefono WhatsApp: 3924401930

Non rimandare la possibilità di intraprendere un percorso di cambiamento e crescita. Siamo qui per te.

 

CONTATTI

Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia

Benessere e Crescita con Esperti Psicoterapeuti

aipcitalia@mail.com

392 440 1930

Via Giorgio Baglivi, 6, 00161 Roma RM, Italia

©