L'Eredità del trauma: analisi critica delle dinamiche relazionali disfunzionali nella scala SPIRA
A cura di Massimo Lattanzi, Tiziana Calcone, Vanessa Alterino e Caterina Ventura
Enti: AIPC (Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia), CIPR (Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale), ONOF (Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari)
Introduzione: Il contesto istituzionale e metodologico
Il presente contributo scientifico nasce dalla collaborazione tra l'AIPC (Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia) e il CIPR (Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale). Tali enti rappresentano un'avanguardia nello studio della violenza e del trauma: l'AIPC si focalizza sulle matrici psicologiche e criminologiche, mentre il CIPR, attraverso la Psicotraumatologia Relazionale, si dedica all'assessment e al trattamento delle conseguenze dei traumi affettivi e di attaccamento.
Lo studio si basa sui dati emersi dalla somministrazione della scala SPIRA, ideata per investigare la correlazione tra i modelli di attaccamento interiorizzati nell'infanzia (Punteggio PASSATO) e la qualità delle relazioni attuali (Punteggio PRESENTE). La finalità della scala è discriminare se il soggetto replichi pattern sicuri, se manifesti una "risonanza traumatica relazionale", o se abbia sviluppato dinamiche disfunzionali in età adulta. I risultati, segmentati per genere e fasce d'età (18-24 e 25-30 anni), delineano un quadro preoccupante circa la trasmissione intergenerazionale del disagio.
Analisi dei risultati: la cristallizzazione del disagio
L'analisi, focalizzata sulle aree di criticità, evidenzia una pervasività del malessere relazionale che si manifesta con modalità distinte e spesso complementari tra i generi.
1. Genere femminile: la vulnerabilità acquisita
Nelle donne, i dati mostrano un deterioramento della sicurezza relazionale correlato all'ingresso nell'età adulta.
- Fascia 18-24 anni: Emerge precocemente un nucleo di sofferenza. Il 7% presenta una diagnosi di "dinamica acquisita o trauma successivo", indicando che, pur provenendo da contesti sicuri, queste giovani hanno già vissuto relazioni tossiche che ne hanno alterato la percezione affettiva. Un ulteriore 7% manifesta una risonanza traumatica relazionale: il modello del "caregiver pericoloso" è stato interiorizzato, portandole a ricercare partner che replichino la dinamica "amore/pericolo" come unica forma di legame autentico.
Il Caso di Sofia (19 anni) - L'Inganno dell'Intensità "Nata in un abbraccio sicuro, ora scambia l'abisso per la vetta. Sofia fugge dalla 'noia' della pace per inseguire un partner che la fa sentire viva solo quando la ferisce, credendo che l'amore debba consumare per essere vero."
- Fascia 25-30 anni: La situazione si aggrava nettamente. La percentuale di donne con diagnosi di "dinamica acquisita" sale al 15%. Questo incremento suggerisce che, con il tempo, le donne sono esposte a un alto rischio di "contagio traumatico": esperienze sentimentali formative ma disfunzionali destrutturano la sicurezza originaria, creando vulnerabilità non ereditate dalla famiglia ma apprese sul campo.
Il Caso di Elena (28 anni) - La Cicatrice Invisibile "Entrata integra nell'età adulta, ne esce frammentata. Un solo amore tossico le ha insegnato a temere la mano che accarezza, sovrascrivendo anni di sicurezza infantile con un nuovo dogma: 'fidarsi è pericoloso'."
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2. Genere maschile: la condanna alla risonanza
Il profilo maschile evidenzia le maggiori criticità in termini di rigidità e resistenza al cambiamento, configurando uno scenario ad alto rischio.
- Fascia 18-24 anni: Il quadro appare già compromesso. Il 16% mostra una dinamica acquisita, mentre l'8% evidenzia una risonanza traumatica relazionale, segnalando l'inizio di un pattern in cui il partner deve replicare la pericolosità del caregiver primario per essere riconosciuto.
Il Caso di Marco (22 anni) - La Prova Generale "La pace lo annoia, il conflitto lo accende. Marco cerca una partner che sia ring e rifugio allo stesso tempo, iniziando a confondere l'adrenalina della paura con il battito della passione."
- Fascia 25-30 anni: È qui che si registra il dato più allarmante. La risonanza traumatica relazionale esplode, interessando il 27% degli uomini. Oltre un quarto di questa fascia d'età interiorizza il modello "amore/pericolo" come unica forma di amore intenso, rifiutando la pace affettiva. Parallelamente, la capacità di evoluzione e rottura dello schema crolla drasticamente al 9% (rispetto al 26% della fascia più giovane). Ciò indica che, mentre le donne mostrano vulnerabilità acquisite, gli uomini tra i 25 e i 30 anni tendono a cristallizzare il trauma, diventando attivamente attratti da dinamiche disfunzionali e mostrando una marcata difficoltà a distanziarsi dai modelli appresi.
Il Caso di Alessandro (29 anni) - La Gabbia della Ripetizione "Prigioniero di un copione che non sa di recitare. Alessandro distrugge sistematicamente la quiete per ricreare l'unica tempesta che lo fa sentire a casa: quella del dolore familiare, l'unica lingua affettiva che sa parlare."
Proiezioni clinico-criminologiche: scenari futuri
Sulla base delle evidenze fornite dalla scala, è possibile proiettare scenari futuri caratterizzati da un elevato rischio di strutturazione di legami patologici.
- Il cortocircuito della violenza: La combinazione tra il 27% di uomini (25-30 anni) in piena risonanza traumatica relazionale e il 15% di donne coetanee con vulnerabilità traumatiche acquisite crea una configurazione ad alto rischio. Si prevede la formazione di coppie collusive in cui il bisogno maschile di intensità drammatica aggancia la fragilità acquisita femminile, alimentando cicli di abuso.
- L'impossibilità di guarigione spontanea: Il crollo della capacità evolutiva negli uomini al 9% suggerisce che, senza un intervento clinico specialistico, questi soggetti sono destinati a replicare indefinitamente le dinamiche familiari violente. Questo aumenta il rischio di comportamenti controllanti e impulsivi, potenzialmente sfocianti in atti estremi, poiché l'amore viene sovrapposto cognitivamente ed emotivamente al concetto di minaccia.
- Il paradosso dell'adattamento tossico: Le proiezioni indicano che molte donne, pur partendo da basi sicure, rischiano un progressivo deterioramento psicologico. Il dato sulla dinamica acquisita suggerisce che il trauma relazionale diverrà una porta d'accesso prevalente alla sofferenza psichica per la donna adulta, costretta a confrontarsi con partner incapaci di rompere la propria risonanza traumatica.
In conclusione, i dati della scala SPIRA predicono un futuro relazionale in cui, in assenza di trattamento, la "statistica nascosta" del dolore è destinata ad aumentare, sostenuta dalla rigidità degli schemi maschili e dalla progressiva traumatizzazione di quelli femminili.
NON SEI UNA STATISTICA. SEI UNA PERSONA CHE PUÒ CAMBIARE.
Ti sei visto allo specchio leggendo queste righe? Hai riconosciuto il tuo dolore nella rassegnazione di Sofia, nella paura di Elena o nella gabbia invisibile di Alessandro? Senti che le tue relazioni sono un campo di battaglia o l'eterna ripetizione di un copione che non hai scelto?
Non restare solo con questa consapevolezza.
La risonanza traumatica relazionale non è una condanna a vita: è un meccanismo che si può fermare. Hai il diritto di conoscere un amore che non sia sinonimo di pericolo.
Il CIPR (Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale) è qui per accompagnarti in questo passaggio. Nelle nostre sedi specialistiche di Pescara e Roma, offriamo percorsi mirati per spezzare le catene del trauma e ricostruire la tua libertà affettiva.
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