“Un'Emozione da Poco" come manifesto del trauma relazionale: Analisi della fenomenologia della coppia secondo la psicotraumatologia relazionale
A cura di: Massimo Lattanzi, Tiziana Calzone
Fonti: I dati sono raccolti e analizzati dall'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF), braccio operativo dell'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) e del Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR).
Abstract
Questo articolo propone un'analisi qualitativa del testo della canzone "Un'emozione da poco" attraverso il framework teorico della Psicotraumatologia Relazionale Giudiziaria, come definito da Lattanzi e Calzone (AIPC/CIPR). L'ipotesi centrale è che il brano non descriva una relazione d'amore, bensì la fenomenologia interna e la coazione a ripetere di una dinamica traumatica. L'analisi testuale identifica quattro costrutti clinici chiave:
1) La Risonanza traumatica relazionale, che spiega l'attrazione (l'"aggancio") verso un partner "senza pietà" , non nonostante la sua anaffettività, ma a causa di essa, in un tentativo disfunzionale di riparazione;
2) La Disregolazione emotiva , evidenziata dalla bassa finestra di tolleranza ("un'emozione da poco mi faccia stare male" ) e dall'iper-attivazione dei sistemi di minaccia (PAURA, RABBIA, PANICO); 3) L'ingresso nella Bolla Traumatica , uno stato di dis-percezione ("io non vedo più la realtà" ) che porta al collasso dell'assessment e alla confusione tra "amore" (sistema CURA) e "stupida pazienza" (sottomissione all'abuso); 4) La Consapevolezza Scissa , manifestata come "incoerenza" tra la Parte Apparentemente Normale (la "ragione che cresce" ) e la Parte Emotiva bloccata nel copione traumatico. Il testo emerge, dunque, come una descrizione precisa della firma del trauma relazionale non elaborato.
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1. Introduzione: Oltre la canzone d'amore
Il testo della canzone "Un'emozione da poco", comunemente interpretato come la cronaca di un amore passionale ma sofferto, può essere riletto attraverso una lente clinica più specifica. Secondo l'approccio della Psicotraumatologia Relazionale Giudiziaria, sviluppato da Massimo Lattanzi e Tiziana Calzone presso l'AIPC (Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia) e il CIPR (Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale), il testo non è un manifesto dell'amore, ma un manifesto della fenomenologia del trauma relazionale.
Questa disciplina analizza come i traumi di attaccamento e relazionali modulino le dinamiche psicologiche e comportamentali. L'analisi che segue scompone il testo per dimostrare come esso descriva, con precisione clinica, i meccanismi che tengono la vittima agganciata a un copione distruttivo.
2. Metodologia: l'Analisi testuale clinica
La metodologia applicata è un'analisi qualitativa del testo. Ogni strofa è stata esaminata per identificare la presenza dei costrutti clinici fondamentali della Psicotraumatologia Relazionale Giudiziaria. Questi costrutti integrano la teoria del trauma con le neuroscienze affettive (in linea con gli studi di Panksepp sui sistemi emotivi primari, come PAURA, RABBIA, PANICO/TRISTEZZA e CURA, menzionati nel file e nelle informazioni memorizzate [2025-07-18]).
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3. Risultati: Le quattro fasi del trauma nel testo
L'analisi ha isolato quattro temi dominanti che corrispondono alle fasi della messa in atto del trauma.
3.1. La risonanza traumatica e l'Aggancio (Strofa 1)
Testo: "Dimmi, dimmi, dimmi che senso ha / Dare amore a un uomo senza pietà / Uno che non si è mai sentito finito..."
L'analisi AIPC/CIPR definisce questo l'"aggancio" tramite Risonanza Traumatica Relazionale. La scelta del partner non è casuale. L'"uomo senza pietà" è l'Altro Traumatico, una figura che incarna le caratteristiche (es. anaffettività, narcisismo) che hanno generato il trauma originario della protagonista. Come sottolineato da Lattanzi e Calzone, l'attrazione non avviene nonostante la "non pietà", ma proprio a causa di essa. Il sistema psichico tenta disperatamente di "riparare" il passato mettendo in scena una coazione a ripetere con un attore che garantisce lo stesso finale doloroso. La domanda "che senso ha" è il flebile segnale della parte adulta che osserva la coazione.
3.2. Disregolazione emotiva e iper-arousal (Strofa 2)
Testo: "Invece per me, per me, più che normale / Che un’emozione da poco mi faccia stare male / Una parola detta piano basta già"
Questa è una descrizione della disregolazione emotiva. Il trauma, come evidenziato dal lavoro AIPC/CIPR, riduce la "finestra di tolleranza" neurobiologica.
- "Un’emozione da poco": È il trigger. Uno stimolo che, per un sistema nervoso regolato, sarebbe gestibile, ma che per la protagonista diventa intollerabile.
- "Mi faccia stare male": Non è una reazione esagerata, ma una reazione coerente con un sistema in iper-attivazione (iper-arousal). I sistemi di minaccia (PAURA, RABBIA, PANICO/TRISTEZZA) sono iper-reattivi.
- "Una parola detta piano": Il minimo stimolo relazionale è sufficiente a innescare il collasso.
3.3. La bolla traumatica e il collasso dell'assessment (Strofa 3)
Testo: "Ed io non vedo più la realtà / Non vedo più a che punto sta / La netta differenza / Fra il più cieco amore e la più stupida pazienza"
Questo passaggio, il più significativo, descrive l'ingresso nella Bolla Traumatica. Questo costrutto, definito da Lattanzi e Calzone, descrive lo stato di dis-percezione (o dissociazione) che subentra quando la disregolazione supera la soglia.
- "Io non vedo più la realtà": È l'ammissione letterale dell'ingresso nella bolla. La realtà oggettiva è sostituita da quella interna filtrata dal trauma.
- "Non vedo più la netta differenza": Dentro la bolla, le capacità cognitive superiori, come l'assessment (valutazione del pericolo) e lo screening (capacità di discriminare), collassano.
- "...fra amore e stupida pazienza": Questo è il nucleo della vittimizzazione. La bolla annulla i confini. L'amore (un sistema pro-sociale, CURA) viene confuso con la "stupida pazienza" (la sottomissione e l'immobilità traumatica). La protagonista non distingue più la cura dall'abuso.
3.4. La consapevolezza scissa e l'"incoerenza" (Strofa 4)
Testo: "C’è una ragione che cresce in me / E l’incoscienza svanisce... Né quanta tenerezza ti dà / La mia incoerenza..."
Il trauma relazionale crea una frattura nella personalità.
- "Una ragione che cresce": Questa è la "Parte Apparentemente Normale" (ANP). È la parte adulta che osserva e sa che la relazione è distruttiva.
- "La mia incoerenza": È la consapevolezza della scissione. L'incoerenza è la convivenza della "Parte Emotiva" (EP) – bloccata nella bolla, che agisce il copione e cerca l'uomo "senza pietà" – e della ANP che osserva con orrore. La protagonista è simultaneamente dentro e fuori la bolla. Questa "incoerenza" è la firma del trauma non elaborato.
Ascolta il podcast sul Canale AIPC Editore su Spotify MENTE|CRIMINE|TRAUMA: “Un'Emozione da Poco" come manifesto del trauma relazionale: Analisi della fenomenologia della coppia secondo la psicotraumatologia relazionale", clicca sul link: https://open.spotify.com/episode/4xNvoHqNMXsxAE03EJY6Gt?si=As990PAOQrqsOizou-zaGA
4. Conclusioni
L'analisi del testo di "Un'emozione da poco" attraverso le lenti della Psicotraumatologia Relazionale Giudiziaria (AIPC/CIPR) rivela una straordinaria coerenza clinica. Il brano non celebra un amore tormentato, ma descrive con precisione la fenomenologia interna della vittima di trauma relazionale. Mappa l'intero processo: dalla Risonanza Traumatica che porta all'aggancio con l'Altro Traumatico, alla disregolazione emotiva innescata da stimoli minimi, al collasso cognitivo ed emotivo all'interno della Bolla Traumatica, fino alla dolorosa consapevolezza scissa (l'"incoerenza") che caratterizza la frattura post-traumatica.
Bibliografia
Lattanzi, M., Calzone, T. (2025). La Psicotraumatologia Relazionale Giudiziaria: Definizione e Applicazioni. Pescara: AIPC Editore.
AIPC/CIPR. (2025). Analisi della Fenomenologia Traumatica nel Contesto Relazionale. Documento di ricerca interna. Roma/Pescara.
Panksepp, J. (1998). Affective Neuroscience: The Foundations of Human and Animal Emotions. New York: Oxford University Press. (Riferimento accademico standard per i sistemi emotivi citati nel documento e nell'informazione memorizzata [2025-07-18]).
