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Legami tossici giovanili: Lei fugge, lui finge. La trappola traumatica dell'amore tossico. Risultati del sonda

19/10/2025 08:46

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Legami tossici giovanili: Lei fugge, lui finge. La trappola traumatica dell'amore tossico. Risultati del sondaggio.

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Legami tossici giovanili: Lei fugge, lui finge. La trappola traumatica dell'amore tossico. Risultati del sondaggio.

A cura di Massimo Lattanzi¹²³, Tiziana Calzone¹²³

¹Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), Roma, Italia ²Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR), Pescara-Roma, Italia ³Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF), Roma, Italia

 

Introduzione: Il trauma e le sue maschere

Nell'età di transizione per eccellenza, quella tra i 18 e i 24 anni, la gestione del dolore emotivo derivante da traumi pregressi assume forme complesse e spesso di genere. L'uso di comportamenti compulsivi o sostanze (qui genericamente definiti "dipendenza") non è quasi mai casuale, ma risponde a una precisa funzione psicologica.

 

Cos'è la Scala SVT_AMT

La scala SVT_AMT (Scala Valutazione Trauma - Auto Medicazione Traumatica) è uno strumento di assessment psicologico. Non si limita a dire se una persona usa comportamenti compulsivi o sostanze (genericamente, "dipendenza"), ma indaga sul perché lo fa. È progettata per identificare la funzione psicologica principale che la dipendenza svolge per quella persona, dividendola in tre aree strategiche:

  • Area A: Gestire l'ansia e l'iper-attivazione.
  • Area B: Anestetizzare il dolore emotivo e i ricordi traumatici.
  • Area C: Costruire un senso di identità o gestire il vuoto relazionale.

 

Dall'Indagine ai profili: cosa rivela il sondaggio

Per comprendere come il trauma si manifesti nei giovani adulti, è stata condotta un'indagine preliminare (un "sondaggio" clinico) su un campione di giovani tra i 18 e i 24 anni, utilizzando proprio la scala SVT_AMT.

I risultati di questa rilevazione non hanno mostrato un quadro omogeneo. Al contrario, hanno fatto emergere una polarizzazione netta e di genere, rivelando due strategie di auto-medicazione traumatica quasi speculari.

È da questi dati che emergono i due profili al centro della nostra analisi.

 

La campagna "CHI SI CURA è SICURA/O" sintetizza questa urgenza: la cura del trauma, sia dell'autore che della vittima, è l'unica via per la sicurezza collettiva.

Contatti e Prenotazioni Per conoscere il calendario della campagna, verificare le disponibilità e fissare il tuo appuntamento gratuito, contatta il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale. Potrai svolgere il colloquio sia in presenza (sedi di Pescara e Roma) sia a distanza (piattaforma GoToMeeting).

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Profilo 1 (Donne, 18-24): La "fuga dal sentire"

I dati del sondaggio mostrano che le giovani donne hanno un punteggio totale medio di 4.6, indicando un uso della dipendenza ancora non centrale, ma molto specifico.

La correlazione con la scala: Il dato chiave è la dominanza assoluta dell'Area B (Regolazione del dolore emotivo e dei ricordi), con una media di 2.6. Cosa significa: I risultati dell'indagine ci dicono che queste giovani donne usano la dipendenza con una funzione anestetica. Non cercano primariamente di calmare l'ansia (Area A bassa) o di costruirsi un'identità (Area C bassa). Usano la dipendenza per spegnere un dolore intollerabile (ricordi, vergogna, disperazione) e, di fatto, per "fuggire" dalla propria realtà interiore traumatica.

 

Profilo 2 (Uomini, 18-24): La costruzione del "falso sé"

In netto contrasto, i dati rilevati sui giovani uomini mostrano un punteggio medio di 8.2, suggerendo un legame già significativo e un uso della dipendenza come vera auto-medicazione.

 

Ascolta il podcast sul Canale AIPC Editore su Spotify MENTE|CRIMINE|TRAUMALegami tossici giovanili: Lei fugge, lui finge. La trappola traumatica dell'amore tossico. Risultati del sondaggio.”, clicca sul link: https://open.spotify.com/episode/3Tq7ArFbaaVtA6HrMLOww0?si=YfiT0Ca5RWOesxaCWqxHiQ

 

La correlazione con la scala: La funzione dominante rilevata dalla SVT_AMT si sposta radicalmente sull'Area C (Modulazione del senso di sé e della relazione), che raggiunge un punteggio medio di 3.2. Cosa significa: L'indagine ci mostra che, per loro, la funzione primaria è compensatoria. La dipendenza non serve solo a sedare (Area A) o anestetizzare (Area B) – che pure sono presenti – ma a costruire attivamente un'identità. Viene usata per riempire un senso cronico di vuoto e inadeguatezza, permettendo l'edificazione di un "falso sé" artificiale (sicuro, performante) che maschera le profonde ferite di attaccamento.

 

L'Incastro disfunzionale: bolla traumatica e paradosso del partner

Cosa accade quando il Profilo 1 (Fuga dal Sentire) e il Profilo 2 (Costruzione Falso Sé) si incontrano e formano una coppia? Si struttura una delle dinamiche più complesse e resistenti al cambiamento: la bolla traumatica.

 

1. Il paradosso del partner: L'incontro non è casuale. È un incastro "perfetto" e disfunzionale.

  • L'uomo (Profilo 2) non cerca vera intimità, ma uno specchio che convalidi il suo falso sé. Ha bisogno di un pubblico, non di un testimone.
  • La donna (Profilo 1) non cerca vera intimità, ma un anestetico relazionale. Ha bisogno di una presenza che non la costringa a "sentire".

Il paradosso è che entrambi ottengono ciò che coscientemente credono di volere, ma che inconsciamente li distrugge. Lui è attratto dalla sua apparente "calma" o distanza, che non sfida la sua performance. Lei è attratta dalla sua apparente "forza" o sicurezza (il falso sé), che le dà l'illusione di protezione e le permette di continuare a non sentirsi.

 

2. La strutturazione della bolla traumatica: La loro relazione diventa una "bolla" impermeabile alla realtà emotiva. È una collusione inconscia per evitare il contatto con i rispettivi traumi.

  • La Recita: La relazione è una performance. Lui recita la parte dell'uomo competente e sicuro (il suo falso sé), lei recita la parte della partner "non problematica" (il suo sé anestetizzato).
  • Il Terzo incomodo (la dipendenza): La bolla è tenuta insieme dalle loro dipendenze. Il comportamento compulsivo di lui è ciò che gli permette di sostenere la recita; il comportamento compulsivo di lei è ciò che le permette di tollerarla.
  • Assenza di intimità reale: Nella bolla traumatica non c'è spazio per la vulnerabilità. Ogni tentativo di connessione autentica viene vissuto come una minaccia mortale: per lui, minaccia di far crollare il falso sé; per lei, minaccia di riattivare il dolore intollerabile.

Il risultato è una coppia "vuota", una coreografia perfetta che maschera l'assenza di due persone reali, entrambe prigioniere delle loro strategie di sopravvivenza al trauma.

 

Invito al Seminario: dalla scienza del trauma complesso alla prevenzione della violenza

L'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) e il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) sono lieti di invitare tutti i professionisti residenti in Abruzzo che si occupano a vario titolo di violenza (in particolare Operatori CAV/CUAV, Assistenti Sociali, Avvocati, Psicologi, Psicoterapeuti e Forze dell'Ordine) al seminario gratuito:

"DALLA SCIENZA DEL TRAUMA COMPLESSO ALLA PREVENZIONE DELLA VIOLENZA"

L'evento si terrà Sabato 15 Novembre 2025, dalle ore 09:30 alle 12:30, presso la Sala Conferenze della Questura di Pescara.

Questo seminario scientifico-operativo approfondirà come il Trauma Complesso (C-PTSD) sia alla radice delle dinamiche violente e come strumenti di valutazione scientifica, quale la scala SVITR [2025-06-28], possano identificare i fattori di rischio per strutturare interventi preventivi efficaci. L'evento rientra nella campagna "CHI SI CURA È SICURA/O".

Iscrizione e Contatti

La partecipazione è gratuita, ma i posti sono limitati. È obbligatoria la prenotazione inviando la scheda di iscrizione compilata entro le ore 13:00 dell'11 Novembre 2025.

Scarica qui la Scheda di Iscrizione: Link al PDF di Iscrizione

 

Conclusione

Questi profili, sebbene preliminari, suggeriscono che il trauma relazionale in giovane età spinge a soluzioni estreme. Comprendere che la giovane donna usa la dipendenza per cancellarsi e il giovane uomo per inventarsi è la chiave per intervenire. Affrontare queste dinamiche richiede un approccio specialistico, come quello offerto dal Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR). Non si tratta solo di trattare la dipendenza, ma di decodificarne la funzione per accedere al trauma relazionale che la alimenta, aiutando queste persone non solo a smettere di "fuggire" o "recitare", ma a iniziare finalmente a vivere.

 

Chiedere aiuto: Un percorso possibile

Se ti sei riconosciuto/a in queste dinamiche, nella fuga dal sentire o nella costruzione di un "falso sé" per mascherare il dolore, non sei solo/a. Comprendere la funzione della dipendenza è il primo passo per affrontare il trauma relazionale che la sostiene.

 

Il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) offre percorsi specialistici a Pescara e Roma per affrontare queste complesse ferite.

Per maggiori informazioni o per prenotare un colloquio:

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Sito Web: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it

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