Analisi ONOF omicidi familiari 13-19 Novembre: Prevalenza fascia 18-35 e armi bianche nel campione meridionale.
A cura di:
Dott. Massimo Lattanzi, Dott.ssa Tiziana Calzone, Dott. Federico Maroli
Enti: AIPC (Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia), CIPR (Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale), ONOF (Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari)
Abstract
Il presente lavoro espone i dati rilevati dall'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF) relativi alla settimana dal 13 al 19 novembre 2025, ponendoli in diretto confronto con la rilevazione della settimana precedente (6-12 novembre 2025). Attraverso l'analisi delle fonti aperte (OSINT) e l'applicazione del protocollo scientifico A.I.P.C., emerge un quadro allarmante: sebbene cambi il genere della vittima e la tipologia d'arma, la costante criminologica è l'età degli autori. La fascia 18-35 anni si conferma il bacino prevalente della violenza, sintomo di una preoccupante disregolazione emotiva che trasforma il conflitto in tragedia.
Introduzione: metodologia, autori ed enti
Il monitoraggio e l'analisi dei dati sono curati dall'equipe multidisciplinare coordinata dal Dott. Massimo Lattanzi e dalla Dott.ssa Tiziana Calzone, con la collaborazione del Dott. Federico Maroli.
Lo studio è prodotto dall'AIPC, dal CIPR e dall'ONOF. La rilevazione dei dati avviene attraverso la metodologia OSINT (Open Source Intelligence): l'Osservatorio non attinge a fonti istituzionali ma analizza i casi di cronaca riportati dalle testate giornalistiche. L'indagine si concentra sui "delitti familiari", categoria che comprende omicidi, tentati omicidi, suicidi e tentati suicidi che avvengono tra persone legate da un vincolo di familiarità (parenti, partner, ex partner, ma anche conoscenti e amici).
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Analisi dei profili: settimana 13 - 19 novembre 2025
Dall'analisi qualitativa e quantitativa dei dati, emergono profili specifici per vittime e autori, caratterizzati da una marcata "giovinezza" della violenza e da una forte componente impulsiva.
1. Il profilo della vittima: la vulnerabilità "giovane"
L'analisi dei dati delinea un profilo di vittima prevalentemente di genere femminile (60%), che si colloca nella fascia d'età giovanile-adulta compresa tra i 18 e i 35 anni (60%). Questo dato è significativo poiché sposta l'attenzione dai target tradizionalmente più fragili (anziani) a giovani donne nel pieno della progettualità di vita.
L'evento delittuoso si consuma con maggiore frequenza nel contesto geografico del Sud e Isole (60%). La relazione che lega la vittima al suo aggressore è in prevalenza di tipo parentale (Parenti, 40%), indicando una conflittualità estesa alla rete familiare allargata (consanguinei) oltre che alla coppia. Lo strumento utilizzato per l'aggressione è nella maggioranza dei casi un'arma da taglio (60%).
2. Il profilo dell'autore: l'impulsività armata
Specularmente, il presunto autore del reato viene descritto dai dati come un uomo (75%), anch'esso appartenente alla fascia d'età dei giovani adulti tra i 18 e i 35 anni (75%).
Questa variabile anagrafica è critica: suggerisce una grave incapacità di gestire la frustrazione e gli impulsi aggressivi proprio nel momento in cui le richieste sociali diventano pressanti. Come per le vittime, l'azione violenta si concentra geograficamente nel Sud e Isole (50%) ed è diretta prevalentemente verso membri della propria famiglia (Parenti, 50%).
La modalità di aggressione prediletta conferma l'uso dell'arma da taglio (75%): l'uso del coltello è un indicatore forense di prossimità fisica e di un'aggressione spesso non pianificata, coerente con una reazione emotiva sregolata che cerca l'oggetto offendente più disponibile.
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Confronto comparato: l'escalation della violenza (6-12 nov vs 13-19 nov)
Il confronto con i dati della settimana precedente (6-12 novembre) evidenzia mutamenti significativi nelle dinamiche, ma conferma una drammatica stabilità generazionale.
- Inversione di genere: Si osserva un radicale cambiamento nel target. Nella settimana 6-12 novembre le vittime di omicidio erano statisticamente Uomini al 100%, mentre nella settimana successiva il dato si ribalta con una prevalenza di Donne al 60%. Ciò indica una fluttuazione tra violenza inter-maschile (liti tra conoscenti) e violenza di genere/intrafamiliare.
- La costante giovane: Il dato più inquietante rimane invariato. Nella settimana 6-12 novembre l'80% degli autori aveva tra i 18 e i 35 anni; nella settimana 13-19 novembre la percentuale resta elevatissima al 75%. La violenza grave non è appannaggio di persone mature, ma esplode nella prima età adulta.
- Shift relazionale: La violenza si è ristretta verso il nucleo familiare. Se nella prima settimana prevalevano i conoscenti (80%), nella seconda il 50% degli omicidi è stato commesso da parenti.
- Escalation della letalità (disregolazione emotiva): Si registra un aggravamento nei mezzi. Nella settimana 6-12 novembre prevaleva l'aggressione fisica (75%) (percosse/mani nude), mentre nella settimana 13-19 novembre si passa all'arma da taglio (75%).
Conclusioni
La settimana dal 13 al 19 novembre 2025 ci consegna una fotografia spietata: la violenza familiare non invecchia, anzi, si radicalizza nei giovani adulti.
Il dato costante che vede tra il 75% e l'80% degli autori di omicidio nella fascia 18-35 anni suggerisce un deficit funzionale nei meccanismi di gestione dello stress. Non siamo necessariamente di fronte a "mostri", ma a soggetti affetti da una profonda disregolazione emotiva.
Questa condizione psicologica impedisce all'individuo di modulare l'intensità delle proprie reazioni affettive. L'impulso bypassa la riflessione cognitiva, trasformando la rabbia momentanea in aggressione fisica brutale o, come visto nell'ultima settimana, nell'uso impulsivo di un coltello.
Riferimenti e contatti utili
Se ti sei riconosciuto in queste dinamiche o senti la necessità di un supporto specialistico per gestire traumi relazionali e regolare le tue emozioni, i professionisti del CIPR e dell'AIPC sono a tua disposizione.
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