Analisi psicotraumatologica e criminologica degli omicidi familiari: Report ONOF settimana (18-24 Dicembre 2025)
A cura del Dott. Massimo Lattanzi, della Dott.ssa Tiziana Calzone e del dott. Federico Maroli
Abstract
Il presente studio analizza l'incidenza e le dinamiche degli "omicidi familiari" registrati nella settimana dal 18 al 24 dicembre 2025. Attraverso l'applicazione del protocollo scientifico integrato A.S.V.S. (AIPC Scientific Violence Screening), l'indagine si propone di mappare i profili di vittime e autori, esplorando le variabili demografiche, geografiche e relazionali. L'approccio multidisciplinare integra la psicotraumatologia e la valutazione psicofisiologica per comprendere la violenza come fenomeno circolare, offrendo nuovi strumenti di prevenzione e contrasto basati sull'evidenza clinica.
Introduzione e metodologia
L'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), fondata nel 2001, opera attraverso un'équipe multidisciplinare in sinergia con il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) e l'Osservatorio Nazionale Omotransfobia (ONOF) per affrontare la violenza in ogni sua manifestazione.
La metodologia adottata in questo report si avvale dello strumento OSINT (Open Source Intelligence), analizzando i dati tratti dai casi di cronaca riportati dalle testate giornalistiche. Tale monitoraggio permette di tracciare i "delitti familiari", ovvero omicidi, tentati omicidi e suicidi che si consumano all'interno di relazioni significative (conoscenza, parentela, legami affettivi).
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INTERNATIONAL SUMMIT
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Inquadramento psicotraumatologico: C-PTSD e risonanza traumatica
La psicotraumatologia relazionale giudiziaria interpreta questi eventi non come atti isolati, ma come il tragico esito di una grave disregolazione emotiva. Alla base di molte relazioni disfunzionali si riscontra spesso un trauma modulato dai sistemi emotivi primari (PAURA, RABBIA), che può evolvere in un C-PTSD (Disturbo da Stress Post-Traumatico Complesso).
Il paradosso del partner e la risonanza traumatica interpersonale spiegano come, in questi contesti, la vittima e l'autore rimangano incastrati in dinamiche dove il sistema di minaccia è costantemente attivato, trasformando il legame affettivo in un terreno di scontro mortale dove l'altro non è più percepito come base sicura, ma come pericolo imminente.
Ascolta il podcast sul Canale AIPC Editore su Spotify, MENTE|CRIMINE|TRAUMA: “Analisi psicotraumatologica e criminologica degli omicidi familiari: Report ONOF settimana (18-24 Dicembre 2025)”, clicca sul link: https://open.spotify.com/episode/4ZwZXkExPqAvR16djmmSsv?si=BO8PdQswS4uIKUn63WATZQ
Analisi del profilo della presunta vittima di omicidi familiari
Nella settimana in esame, il campione analizzato mostra un'equa distribuzione di genere tra le vittime totali (50% uomini e 50% donne). Tuttavia, restringendo l'analisi agli omicidi consumati, emerge un pattern specifico:
- Genere ed Età: Il 100% delle vittime di omicidio è di genere femminile, appartenente alla fascia d'età 36-53 anni.
- Familiarità: Nel caso di omicidio, la vittima è stata uccisa dal Partner (100%). Nei casi più ampi di "delitti familiari" (inclusi i tentati), il 50% riguarda conoscenti.
- Distribuzione Geografica: L'omicidio si è verificato nel Sud e Isole.
- Arma Utilizzata: L'arma da taglio è stata utilizzata nel 100% degli omicidi per ledere la vittima.
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Osservatorio ONOF: Report settimanali sugli omicidi familiari.
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Analisi del profilo del presunto autore di omicidi familiari
Il profilo dell'autore riflette specularmente la gravità delle dinamiche relazionali sopra descritte:
- Genere ed Età: Il 100% dei presunti autori o rei confessi è di genere maschile. L'autore dell'omicidio appartiene alla fascia d'età 36-53 anni.
- Familiarità: Coerentemente con il profilo della vittima, il presunto autore dell'omicidio ha colpito il proprio Partner.
- Geografia e Modalità: L'autore dell'omicidio ha agito nel Sud e Isole utilizzando un'arma da taglio. Si segnala inoltre il suicidio dell'autore tramite defenestrazione a seguito dell'evento omicidiario.
Conclusione
I dati emersi sottolineano l'urgenza di intervenire sulle radici della violenza relazionale. L'istruzione e la guarigione psicotraumatologica sono gli unici strumenti in grado di spezzare la catena della ripetizione traumatica. La violenza non è un destino ineluttabile, ma un segnale di una disregolazione profonda che necessita di ascolto e cure specialistiche.
Se senti che le tue dinamiche familiari sono influenzate da traumi passati o se ti riconosci in situazioni di rischio, non attendere. L'AIPC e il CIPR offrono percorsi di valutazione e supporto per ritrovare equilibrio e sicurezza.
Contatti:
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