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La recente sentenza della Corte di Cassazione (Sez. III Penale – n. 22297 del 13 giugno 2025) non è solo una vittoria giuridica, ma la consacrazione di una verità neurobiologica inoppugnabile. Il freezing, o immobilizzazione tonica, cessa di essere un'ambiguità comportamentale per diventare ciò che è sempre stato: una risposta di sopravvivenza automatica, involontaria e misurabile, orchestrata dal Sistema Nervoso Autonomo (SNA).
La cascata neurofisiologica del trauma: oltre la fuga e la lotta
Di fronte a una minaccia insormontabile, il cervello umano non opera secondo logica, ma secondo un imperativo biologico primordiale. Il Sistema Nervoso Autonomo si attiva in una sequenza gerarchica:
Attivazione Simpatica (Lotta/Fuga): È la prima reazione. Il sistema simpatico inonda l'organismo di adrenalina e cortisolo. Il cuore accelera, i muscoli si tendono, la respirazione si fa affannosa. È il corpo che si prepara all'azione: combattere o scappare.
Collasso Parasimpatico (Freezing/Immobilizzazione): Ma cosa accade quando la lotta è impossibile e la fuga è bloccata, come nel caso di una violenza perpetrata da una figura di autorità in uno spazio chiuso? Il sistema va in sovraccarico. L'iper-attivazione simpatica, non potendo scaricarsi nell'azione, cede il passo a una risposta ancora più arcaica, mediata dal ramo dorsale del nervo vago (parte del sistema parasimpatico). Questo non è un "riposo", ma uno shutdown difensivo. Il risultato è il freezing: un'immobilizzazione totale, un blocco motorio e vocale, un distacco dalla realtà (dissociazione) e un'analgesia che attutisce il dolore fisico ed emotivo.
La vittima non sta "acconsentendo". Il suo corpo ha scelto l'unica opzione di sopravvivenza rimasta, spegnendo la capacità di reazione per preservare la vita. Interpretare questa immobilità come consenso è un errore scientifico prima ancora che giuridico.
LA VIOLENZA CONGELA. IL TRAUMA TI PARALIZZA.
Il freezing è la reazione che ti blocca quando subisci un abuso, una conseguenza diretta di un dolore non elaborato.
È ORA DI SCONGELARE LE REAZIONI. È ORA DI CONTRASTARE LA VIOLENZA.
La conoscenza è il primo passo per riattivare le difese. Il nostro CS è lo strumento per farlo. Scaricalo. Diffondilo. Aiutaci a fermare la violenza. AGISCI!
Comunicato Stampa AIPC - CIPR. Freezing: la verità neuroscientifica che rivoluziona l'ambito clinico e forense
Dalla testimonianza al dato oggettivo: il ruolo del biofeedback in ambito clinico e forense
La psicotraumatologia relazionale, su cui si fonda l'approccio del Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) e le analisi dell'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF), ha compreso da tempo che le conseguenze del trauma sono scritte nel corpo. La reazione di freezing lascia una firma neurofisiologica indelebile: una profonda disregolazione del Sistema Nervoso Autonomo.
Qui interviene il biofeedback, uno strumento di precisione rivoluzionario. Attraverso la misurazione di parametri come la Variabilità della Frequenza Cardiaca (HRV), la conduttanza cutanea (GSR), la tensione muscolare e la respirazione, il biofeedback trasforma il racconto soggettivo in dato scientifico oggettivo.
In Ambito Clinico: Il biofeedback è un potente alleato terapeutico. Permette al paziente di visualizzare in tempo reale le proprie risposte fisiologiche e, attraverso training specifici, di imparare a regolare il proprio SNA, uscendo dalla morsa dell'iper-attivazione (ansia, rabbia) o dell'ipo-attivazione (freezing, depressione).
In Ambito Forense: L'utilità è dirompente. Una valutazione psicofisiologica tramite biofeedback può oggettivare la presenza di una disregolazione autonomica compatibile con una storia di trauma. In un'aula di tribunale, una perizia che include dati di biofeedback non presenta solo l'interpretazione di un esperto, ma dati quantitativi che dimostrano come il sistema nervoso della vittima risponda in modo alterato agli stimoli. Questo fornisce ai magistrati una chiave di lettura scientifica e inconfutabile per comprendere perché una vittima non ha urlato, non ha lottato, non è fuggita. Il freezing non è più solo una testimonianza, ma un'evidenza misurabile.
Valutazione e training: rivolgiti all'eccellenza del CIPR di Pescara e Roma
Comprendere, valutare e trattare le reazioni traumatiche come il freezing richiede la massima specializzazione. Il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR), con le sue sedi a Pescara e Roma, rappresenta l'avanguardia in questo campo, in stretta sinergia con l'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC).
Se sei un professionista legale (avvocato, magistrato) che necessita di consulenze tecniche rigorose per validare la testimonianza di una vittima, o se hai vissuto un'esperienza traumatica e cerchi un percorso che integri le più avanzate metodologie neuroscientifiche per la tua guarigione, il CIPR è la risposta.
Proponiamo
Valutazioni Psicodiagnostiche e Forensi complete di assessment psicofisiologico con biofeedback per misurare oggettivamente l'impatto del trauma.
Percorsi di Training con Biofeedback per ripristinare l'equilibrio del Sistema Nervoso Autonomo e superare i sintomi del trauma.
Consulenze per supportare le vittime in procedimenti legali, fornendo prove scientifiche che spiegano reazioni come il freezing.
Non affidare la valutazione di fenomeni così complessi a un approccio generico. Scegli l'eccellenza scientifica e la competenza specialistica del CIPR.
Per informazioni, consulenze e percorsi di training a Pescara e Roma:
Email AIPC/CIPR: aipcitalia@gmail.com
Sito di Riferimento: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it
Telefono WhatsApp: 3924401930
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